Il Consigliere Comunale Corrado Arfò ha presentato al Sindaco di Matera una proposta per l’adozione di un “Regolamento Comunale per la concessione del contrassegno per la circolazione e la sosta dei veicoli a servizio di persone invalide e per l’istituzione dei parcheggi riservati “.
Fra le novità più importanti che si intendono introdurre:
1. lo snellimento del processo di istruttoria per il rilascio del contrassegno ;
2. il contrasto dell’abusivismo ;
3. l’Istituzione di una Commissione per l’esame di particolari situazioni;
La proposta di regolamentazione, dopo le opportune verifiche amministrative, passerà all’esame delle competenti Commissioni Consiliari per essere successivamente portata in Consiglio Comunale per l’approvazione definitiva .
In merito all’argomento il Consigliere Arfò ha cosi commentato gli obiettivi di questa proposta:
“Con l’adozione di questo regolamento si vuole innanzi tutto colmare un vuoto normativo nella regolamentazione dei servizi comunali, mettendo nel contempo ordine alle tantissime norme che regolano questo importante servizio”.
“Gli obiettivi principali che si intendono perseguire saranno lo snellimento delle procedure necessarie per ottenere il rilascio del “contrassegno invalidi” che l’Amministrazione Comunale, in forza dell’art. 381 del regolamento di attuazione del CdS, concede ai cittadini e la ricerca di un maggiore rispetto delle regole, essenziale a tutti nella vita di una grande città, ma ancora di più a quei cittadini che subiscono situazioni di disagio personale, spesso trascurato o non attentamente valutato”.
“Le novità saranno introdotte con l’obiettivo di tutelare al meglio chi ha diritto al contrassegno e, nel contempo, di frenare i possibili abusi, introducendo l’inasprimento delle sanzioni amministrative, la verifica sistematica dell’esistenza in vita dei titolari di contrassegno e inoltre l’applicazione sul contrassegno di un bollino anticontraffazione”.
“E’ indispensabile però che questo “strumento”, così essenziale nella quotidianità, sia usato bene e con scrupolosa attenzione. Sono stati, infatti, rilevati comportamenti non consoni alle finalità per cui questa agevolazione è stata concepita”.
“In particolare si sono verificati abusi, nell’uso, da parte di persone che non ne avevano il diritto, la diffusione illecita di fotocopie dei contrassegni e la circolazione di contrassegni rilasciati a persone decedute. In questo caso, gli eredi avranno l’obbligo di riconsegnare all’Amministrazione Comunale, entro un breve periodo di tempo, il contrassegno non più valido”.
“Per i casi particolari è prevista inoltre l’istituzione di una Commissione, di cui faranno parte anche due rappresentanti delle maggiori associazioni operanti sul territorio, che oltre a proporre iniziative di sensibilizzazione ed informazione sul corretto utilizzo del contrassegno e sui diritti di mobilità e di libero accesso dei disabili e di tutte le persone in difficoltà fisica, valuterà le situazioni di criticità” .
“Queste sono solo una parte delle novità che si vuole introdurre e mi aspetto il contributo essenziale, in termini di proposte e suggerimenti, da parte delle associazioni o di quanti altri desiderano condividere questa iniziativa.”.
RIFLESSIONI DI PIO ABIUSI
Invalidità-
riflessioni ad alta voce.
In Italia , come complessivamente in Europa, c’è un buon Welfare; ci sono lamentele perché da alcuni ritenuto insufficiente e se ne vorrebbe in quantità maggiore, ci sono abusi che sottraendo risorse o servizi vanno a danneggiare coloro che dovrebbero goderne nella misura in cui è previsto.
E’ di questi giorni la notizia di un indagine della magistratura che, a dire il vero, risale a qualche tempo fa sul numero di invalidi civili presenti in Basilicata.
Anni addietro si diceva che l’indennità di accompagnamento, qualora erogata, servisse ad integrazione di situazioni di disagio e ad alleviare il bisogno.
Qualora si andasse ad aggiungere un comportamento fraudolento da parte di operatori che permettono certe cose la situazione diventerebbe grave.
Era, quello, un modo per esprimere la solidarietà pubblica in modo improprio.
Oggi ci sono diversi istituti giuridici messi in campo dalla Regione per il sostegno del bisogno e la leva economica è l’ultima ad attivarsi perché si punta all’inclusione sociale.
Voglio soffermarmi su un aspetto meno pregnante economicamente ma che richiede medesima attenzione.
La gestione dei pass per invalidi richiede attenzione e rigore, non già per penalizzare chi veramente ne ha diritto ma per evitare abusi specie da parte dei familiari del disabile.
Nel regolamento per l’esecuzione del Codice della Strada, circa la concessione dell’apposito “contrassegno invalidi” si fa riferimento ad effettiva capacità di deambulazione sensibilmente ridotta.
Sono termini, opinabili, ma sono di sicuro di riferimento perché solo quelli che purtroppo presentano patologie tali ne hanno diritto e di contro un invalido riconosciuto tale al 100% e con indennità di accompagnamento potrebbe non presentare quelle caratteristiche utili al rilascio della certificazione.
Va da sé che valutazioni dovrebbero essere fatte anche sullo stato effettivo di autonomia perché probabilmente la persona assolutamente non autonoma non ha bisogno del pass perché la sua mobilità sul territorio è purtroppo, per lei, inesistente ed è quello il momento in cui parenti avendo il contrassegno ne fanno un uso non corretto.
La norma prevede che il contrassegno vada utilizzato,a prescindere dall’autoveicolo, quando lo stesso è a servizio del disabile, cosa verificabile se l’autovettura è in movimento o in fase di parcheggio- il vigile verifica la congruità tra la certificazione ed i passeggeri trasportati- impossibile farlo quando la vettura è parcheggiata, in quel momento si può controllare solo la regolarità formale del documento che non sia falso.
Come si intuisce la lotta all’abuso è possibile e va fatta ma è complessa.
E’ dei giorni scorsi un articolo apparso sulla stampa locale in cui si parlava di una multa di 78 euro per un pass invalidi falso, quello che mi ha colpito è stato il suo numero progressivo e cioè 1295 del 23 Maggio 2007, significa che dal 1 Febbraio 2006 ne sono stati rilasciati a Matera, previa produzione di idonea certificazione medica ben 225 , leggermente oltre la media di 15 al mese.
La cosa mi ha colpito ed allora ho verificato presso il Comune capoluogo di Regione cosa era accaduto nello stesso periodo ed ho avuto modo di conoscere che per tutto il 2006 fino al Maggio 2007 il numero dei contrassegni emessi era stato pari a 114.
Certo la teoria del mezzo pollo a testa è sempre valida ed il periodo di osservazione potrebbe essere di mera casualità ma un numero doppio mi sembra effettivamente una sproporzione.
Si tenga conto che in altra epoca ebbi la sensazione, secondo alcuni calcoli non semplici, che il numero di Pass rilasciati a Matera fosse superiore di almeno il 20% rispetto a quelli di Potenza tenuto conto questa ultima ha 10.00 abitanti in più ed una mobilità, oggettivamente, più difficile.
Evito di trarre le conclusioni, ognuno faccia le sue.
Fatto sta che capita spesso vedere dei fiammanti SUV parcheggiati in prossimità di uffici pubblici, negli spazi riservati, e che come il loro conduttore fanno regolare orario d’ufficio, circostanze.
Capisco, poi, le perplessità da parte dell’amministrazione comunale materana a permettere ,qualora gli spazi riservati siano tutti occupati, il parcheggio gratuito tra le strisce blu delle autovetture che ” trasportano disabili”.
Potrebbe essere il momento in cui il numero dei contrassegni si moltiplica esponenzialmente.
Dopo aver fatto questa rapida indagine e relativa riflessione credo sia il caso di cimentarsi sul concreto.
Non si può stare alla finestra a guardare ed è necessario che la Polizia municipale, l’assessorato al traffico della città dei Sassi, si rendano parte dirigente e diano impulso ad una attività di coordinamento e di sensibilizzazione degli organi dell’ASL preposti al rilascio della necessaria certificazione, nonché dei medici di famiglia, competenti per il rinnovo
Una più puntuale concertazione tra gli uffici del Comune è necessaria affinché a cadenza mensile venga aggiornato l’elenco dei contrassegni in circolazione in base ai decessi, eliminando così sul nascere una delle possibili occasioni di abuso
L’adozione di nuovi contrassegni non falsificabili come quelli adottati di recente a Parma (oltre 160 mila abitanti per un totale di 2860 pass) con microchip che permette la lettura anche attraverso il vetro è un altro modo di controllare la qualità e scoraggiare gli abusi.
Incrementare l’azione di lotta all’abusivismo e darne contezza pubblica così da creare un ulteriore deterrente
Una volta messe in campo tutte queste iniziative che potranno essere corrette ed adeguate nel tempo, sarà possibile anche prevedere la sosta gratuita nelle strisce blu ai disabili nelle circostanze avanti descritte.
In definitiva quando si ebbe a verificare l’increscioso inconveniente lamentato dalla signora Guasco di Roma la città ne usci male dimostrando la palese non conoscenza della materia.
E’ vero la signora guadagnò le scuse del Sindaco e che non fanno mai male ed un volume sulla Cripta del Peccato originale, se è stato realmente trasmesso, ma dopo di ciò tutti i turisti che vengono in città con autovetture che trasportano disabili, qualora non trovano liberi i parcheggi riservati ed occupano quelli nelle strisce blu, se non pagano il ticket saranno multati dagli ausiliari del traffico perché in città non è prevista questa concessione che le amministrazioni comunali di molte città italiane prevedono e tra questa anche quella di Roma.
Il capitolato speciale d’appalto curato dall’ufficio traffico del comune di Matera all’ art. 3 recita come segue.
E’ stata scoperta l’acqua calda perché è chiaro che tra le strisce gialle degli stalli riservati a disabili il parcheggio è gratuito.
Anche l’ufficio di prefettura, delegato all’esame dei ricorsi, quando si affaticò a dimostrare le ragioni del rigetto relativo al ricorso presentato dalla Sig.ra Gusco omise di dire che la Nota del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Dipartimento per i trasporti terrestri – Direzione generale per la motorizzazione, 6 febbraio 2006, Prot n. 107, impugnata davanti il TAR del Lazio era stata annullata.
Nella seduta del 25/5/2006 il TAR del Lazio sezione terza ter dichiarava illegittima ed annullata la nota ministeriale, fermo restando che l’Amm.ne titolare delle strade ( il Comune nel nostro caso) con propria volontà può adeguarsi, come in effetti accade in alcuni comuni, alla direttiva emessa da detto Ministero
Il ricorso era stato intentato verso il Ministero ed il comune di Chiavari dalla APCOA Parking Italia S.p.A.
Credo di aver dato un contributo ai fini della chiarezza.
Pio Abiusi