Si è tenuta martedì 10 giugno, presso la sede dell’Ente Parco una riunione tra tutti alcuni enti interessati alla gestione ed al controllo dei corpi idrici che ricadono nel territorio della Murgia Materana.
L’incontro era stato annunciato dal presidente dell’Ente Roberto Cifarelli a causa dell’alto tasso di inquinamento del Torrente Gravina e soprattutto del suo affluente il torrente Jesce che si immette nello stesso tra Murgecchia e Murgia Timone compromettendo il già così delicato ecosistema dando una pessima immagine di un’area protetta e dei Sassi di Matera.
Scopo dell’incontro rispetto a tale situazione, peggiorata anche visivamente nel corso degli ultimi mesi, era la individuazione delle cause propedeutiche a stabilire gli interventi necessari per ritornare ad una situazione di normalità. L’incontro era da inquadrarsi, inoltre, negli impegni assunti dal parco in relazione al proprio Sistema di Gestione Ambientale ed alla Certificazione ISO 14001.
Al termine dell’incontro il presidente Cifarelli ha rilasciato la segunte dichiarazione:
“Le cause che compromettono lo stato delle Gravine e dello Jesce sono molteplici e concorrenti tra loro. Risulta necessario adeguare gli impianti di depurazione, un coordinamento degli enti addetti alla gestione delle acque ed al loro controllo, aggiornare il quadro complessivo di tutte le autorizzazioni allo scarico, educare i privati allo smaltimento delle acque reflue.
E’ intollerabile l’attuale situazione e pertanto auspico che le indagini in corso accertino le responsabilità e pongano fine alle attività illecite. Il Parco si costituirà parte civile contro tutti coloro che saranno ritenuti responsabili dell’alterazione dei valori di biodiversità e del danno di immagine procurato.”
Stigmatizzando l’assenza di diversi enti pugliesi e lucani invitati all’incontro, che avrebbero potuto portare un contributo di conoscenza delle problematiche, il Presidente ha auspicato l’entrata in funzione dell’impianto di sollevamento di Tre Ponti che porterebbe l’acqua superficiale dello Jesce al depuratore del Pantano nuovo previa entrata in funzione dell’impianto di post-trattamento ed ha annunciato l’ipotesi della candidatura a finanziamento di un progetto che preveda la fitodepurazione a monte dell’ingresso dello Jesce nel Parco.
Cifarelli ha concluso l’incontro confermando che il Parco terrà alta l’attenzione sull’argomento, coinvolgendo nella comunicazione le diverse associazioni ambientaliste e culturali che in questi mesi hanno mostrato preoccupazione per lo stato di degrado dei torrenti ed ha annunciato un ulteriore incontro di aggiornamento da tenersi dopo l’estate.
Giu 11