Scade il 21 luglio il termine per presentare alla Regione le proposte progettuali di zona franca urbana da parte delle amministrazioni comunali, come stabilito da una circolare del Ministero dello Sviluppo Economico pubblicata sulla gazzetta ufficiale dello scorso 4 luglio.
La dimensione demografica minima, imposta dal Cipe, in Basilicata restringe il campo ai due capoluoghi di provincia, purché presentino aree che siano degradate e in grave crisi ma con aspettative di ripresa economica e sociale.
Il presidente dell’API Olivieri ha quindi scritto una lettera al sindaco di Matera Buccico, ai presidenti della Regione De Filippo, della Provincia Nigro e del Consorzio Industriale Minieri, per sottolineare la scadenza del 21 luglio, memore dell’impegno del sindaco che, tra l’altro, nello scorso mese di ottobre ottenne mandato dal Consiglio Comunale ad adoperarsi perché nel territorio della città di Matera fosse individuata la Zona Franca Urbana della Basilicata.
L’API ritiene che Matera possa presentare una proposta che comprenda 3 aree urbane, non contigue, nel medesimo perimetro comunale, che rispondono a tutti i criteri e ai requisiti di ammissibilità individuati dal Cipe e reiterati nella citata circolare ministeriale.
L’Associazione si riferisce, nello specifico, all’agglomerato industriale della Martella, alle aree artigianali del Paip e, limitatamente al settore turistico, ai rioni Sassi, in cui le agevolazioni fiscali alle imprese turistiche consentirebbero una riduzione dei prezzi delle strutture ricettive tale da stimolare un definitivo decollo del turismo basato sulla competitività.
Nel rispetto del criterio per cui le zone franche urbane devono riguardare aree degradate e in grave crisi che forniscano aspettative di ripresa economica e sociale, occorrerà successivamente mettere in atto un progetto di promozione territoriale che veda impegnate tutte le istituzioni competenti.
Il Consorzio per lo Sviluppo Industriale dovrà completare la rete del gas metano a La Martella, al fine di ridurre i costi energetici che attualmente pesano per circa il 30% in più.
La Regione, dal canto suo, dovrà realizzare la rete a banda larga per dare alle aziende una rapida connettività, necessaria in un contesto imprenditoriale sempre più competitivo.
Inoltre, per quanto riguarda la dotazione infrastrutturale, occorrerà accelerare la realizzazione della rete stradale per i collegamenti con Bari e con il porto di Taranto. Si ripresenta, dunque, l’urgenza di completare la Bradanica e di realizzare la strada Matera – Gioia del Colle.
In mancanza di una copertura finanziaria totale, data l’esiguità delle risorse a disposizione, bisognerà dare la priorità a progetti concretamente realizzabili e immediatamente fruibili, senza avventurarsi in opere che inevitabilmente finiranno per restare incompiute. In proposito è apprezzabile l’impegno dell’assessore Loguercio.
Naturalmente, qualora l’Amministrazione Comunale di Matera – come auspicato – dovesse presentare una proposta di ZFU, la Regione dovrebbe provvedere ad individuare tempestivamente la struttura responsabile per l’istruttoria di competenza ed eventualmente valutare l’opportunità di un co-finanziamento degli interventi.
Su questi temi l’API impegna le forze politiche comunali, provinciali e regionali.
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Su sollecitazione dell’API di Matera l’on. Salvatore Margiotta, vice presidente della VIII Commissione lavori pubblici della Camera dei Deputati, ha presentato un’interrogazione parlamentare sull’aumento dei prezzi del ferro e bitume.
Cogliendo l’occasione dell’esame in Commissione del terzo decreto correttivo del codice dei contratti pubblici, l’API ha sollecitato il ripristino urgente di un sistema di revisione prezzi che garantisca le imprese aggiudicatarie di lavori pubblici dai prezzi diventati insostenibili a causa degli aumenti eccessivi.
Soddisfazione viene espressa dal presidente della Sezione Edili dell’API, Michele Molinari, per l’intervento dell’on. Margiotta che ha chiesto al Ministro delle Infrastrutture quali iniziative intenda assumere per le piccole e medie imprese operanti nell’edilizia.
In particolare, è stata evidenziata l’urgenza di un provvedimento che consenta di fronteggiare le gravissime ripercussioni provocate dall’incremento esponenziale dei prezzi di alcuni materiali, quali i prodotti siderurgici e petroliferi, che hanno una forte incidenza sulle lavorazioni edili.
Il sistema di revisione prezzi o altro provvedimento d’urgenza potrebbe essere inserito nel terzo decreto correttivo del codice dei contratti, che nei prossimi giorni sarà all’esame dell’VIII Commissione.
All’on. Margiotta, che ha incontrato anche l’ANIEM, l’Associazione nazionale degli Edili della CONFAPI, sono state presentate anche altre proposte sulla normativa in materia di lavori pubblici, come l’esigenza di mantenere il sistema di esclusione automatica per gli appalti sotto soglia (sistema che verrebbe eliminato dal decreto correttivo), la richiesta di eliminare la disparità di trattamento fra i consorzi stabili di imprese e le altre figure consortili e la necessità di fissare un sistema di garanzie negli affidamenti da parte del general contractor alle pmi.