Montalbano Jonico (Mt) e il suo Fondo Antico sono stati i protagonisti della tappa conclusiva di Salvalarte in Basilicata. La campagna itinerante di Legambiente che da tredici anni si occupa di beni culturali e si batte per la conservazione e la valorizzazione dei tanti gioielli poco noti disseminati per lo Stivale, sta attraversando l’intero Paese per accendere i riflettori sul patrimonio culturale “dimenticato”. L’edizione 2008 di Salvalarte punta il dito su 39 opere d’arte da sottrarre al degrado ed è all’insegna della mobilità sostenibile grazie alla combinazione virtuosa treno + bici, che sono gli unici mezzi di trasporto utilizzati. Un viaggio a emissioni ridotte, che Legambiente sta percorrendo insieme alla FIAB, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta.
L’appuntamento di Salvalarte a Montalbano Jonico ha offerto a ciclo-attivisti, cittadini e curiosi l’occasione per scoprire i calanchi che circondano il Comune – tra cui un “Geosito” unico al mondo per le caratteristiche geologiche e paleontologiche – e le bellezze “nascoste” nel centro storico di questo antico borgo, il Fondo Antico e al Cappellone ligneo di San Maurizio innanzitutto. Hanno parlato di questo gioiello e tracciato un bilancio del passaggio di Salvalarte in Basilicata a conclusione della manifestazione, Federica Sacco, Responsabile nazionale Salvalarte, Marco de Biasi, Presidente di Legambiente Basilicata, Arturo Caponero, Circolo Legambiente Montalbano, e Leonardo Giordano, Sindaco del Comune lucano. Nella stessa occasione, inoltre, sono stati presentati al pubblico la guida “Gioielli ritrovati”, un compendio che passa in rassegna regione per regione i beni artistici e archeologici di cui intende prendersi cura la campagna e che in Basilicata segnala il Fondo Antico e la Cripta rupestre del Sole di Matera. Sono stati, inoltre, brevemente presentati i risultati del progetto “Non scherziamo con i calanchi” – realizzato da Legambiente in collaborazione con la Protezione Civile ed altre Associazioni di volontariato ambientale – a cui sarà dedicata un’intera giornata il 25 ottobre prossimo.
Non tutti sanno che nel comune di Montalbano, a pochi chilometri dai sassi bianchi che splendono sulle spiagge del Mar Ionio, sono custoditi antichi e preziosi testi che compongono il Fondo Antico: un patrimonio bibliografico, risalente al periodo medioevale, composto da oltre ottomila volumi, che copre un arco temporale che va dal 1501 ai primi decenni del 1900. Il Fondo è costituito dalle donazioni delle più note e ricche famiglie di Matera: come quelle della famiglia Rondinelli, del sacerdote Giuseppe Rizzi, di Angelo e Francesco Villone, di Giuseppe Santagata, oltre al Fondo dei Cappuccini, che raccoglie i 275 volumi dell’ex convento di Montalbano Jonico. Tra gli 8 mila libri custoditi a Montalbano ci sono testi manoscritti durante il periodo feudale e altri stampati utilizzando lo storico e importante torchio di Guterberg, ma fanno parte del Fondo anche fotografie d’epoca, quadri, statue, arredi e oggetti vari.
Inserito non a caso nella guida “Gioielli ritrovati”, il Fondo Antico è una dei patrimoni culturali cui Salvalarte intende intervenire nella sua tredicesima edizione. “Rappresentando, da quando è nata, il momento per accendere i riflettori sul patrimonio culturale minore, spesso trascurato – ha spiegato Federica Sacco, Responsabile nazionale della campagna – Salvalarte ha scelto di fare tappa qui a Montalbano per restituire alla preziossima raccolta del Fondo Antico l’attenzione che merita. Soprattutto, ci auguriamo che il nostro passaggio riesca ad attivare risorse e interventi a favore del recupero di questo patrimonio, che dovrebbe essere restituito quando prima a Comune, Regione, cittadini e visitatori”.
Infatti, come ha ricordato Arturo Caponero del Circolo Legambiente Montalbano Jonico: “Il Fondo Antico della biblioteca comunale è uno dei più importanti archivi storici della Basilicata, con testi straordinari risalente al Medioevo. Purtroppo, però, questi rari testi versano in condizioni di degrado e hanno bisogno urgente di interventi di recupero e restauro, e quindi di essere resi fruibili al pubblico per una loro opportuna valorizzazione”.
In sintonia con finalità e obiettivi della XIII edizione di Salvalarte, Marco De Biasi, Presidente Legambiente Basilicata ha colto l’occasione per rilanciare alcune proposte del Cigno Verde: “Per uno sviluppo realmente sostenibile sono ineludibili i temi della mobilità sostenibile e del turismo di qualità, che valorizzi ed integri le numerose risorse naturalistiche, paesaggistiche e storico-culturali del territorio. Pensando a questo duplice obiettivo, quindi, Legambiente chiede con forza la realizzazione di un percorso ciclabile che colleghi i due Comuni jonici e le loro maggiori risorse naturalistiche: la Pineta costiera, il Parco storico-naturalistico di Andriace ed il Geosito dei Calanchi”.
Protagonista di primo piano insieme all’arte anche nell’appuntamento lucano della campagna, infatti, è stato il turismo eco-compatibile. Grazie alla promozione del turismo sostenibile e alla scelta di utilizzare come mezzi di trasporto solo il treno e la bicicletta il viaggio di Salvalarte in Basilicata ha consentito un risparmio di 16 kg di anidride carbonica per ogni partecipante. Infatti, se gli attivisti del Cigno Verde avessero usato la macchina per coprire la distanza di 92 km percorsa nella tappa lucana di Salvalarte avrebbero emesso 20 kg di anidride carbonica ciascuno, mentre usando il treno e la bicicletta ne hanno emessi solo 4 kg.
La carovana di ciclo-attivisti di Legambiente proseguirà il suo viaggio in Calabria, e precisamente a Petilia Policastro (Kr), dove arriverà il prossimo 11 ottobre.