Un convegno su “Parità e Identità di genere –Indagine conoscitiva nelle scuole lucane”, per concludere il progetto realizzato dalle scuole medie “Pascoli” e Torraca e la scuola elementare di Pomarico. Si è svolto sabato sera nella sala convegni della Mediateca. Al tavolo i dirigenti scolastici delle due scuole coinvolte, Vito Fedele Lenge della “Pascoli” e Leonardo Iannuzzi della “Torraca”, la sociologa Saveria Alò, che ha diffuso i questionari agli alunni e l’assessore regionale Rosa Mastrosimone. Sono intervenuti il presidente Stella della Provincia, il consigliere regionale Romeo Sarra e l’assessore alla cultura del Comune Simonetta Guarini.
A condurre i lavori la professoressa Loredana Fabrizio, commissaria regionale Pari Opportunità (Crpo).
Il convegno è stato preceduto da una conferenza stampa in cui sono stati illustrati i dettagli dell’iniziativa. La dottoressa Alò ha espresso giudizi positivi sul progetto didattico: “E’ stata interessante l’interazione con gli alunni mentre compilavano il questionario. Questo lavoro ha impegnato i bambini della 5^ elementare e gli alunni delle scuole medie della provincia di Matera e Potenza. Sono stati propinati settecento questionari e devo dire che non ho trovato sostanziali differenze tra le scuole delle due province. Gli stereotipi culturali non si differenziano”.
Antonietta Botta, presidente Crpo di Basilicata: “L’idea era quella di avviare un’indagine nella scuola per capire come è percepita dai ragazzi la parità di genere in modo da individuare anche punti di debolezza.
Le professoresse Loredana Fabrizio di Matera e Rosa Fiore di Pomarico, che hanno lavorato a stretto contatto con i ragazzi, hanno innescato un meccanismo necessario per provare a modificare gli stereotipi quando si parla di identità di genere. Si può invertire questa tendenza per far capire ai bambini che non ci sono differenze negative”. La dottoressa rimarca in questa occasione anche l’assenza di donne nel Consiglio regionale e che a Taranto si è fatto ricorso al Tar per determinare la presenza femminile nei vari ambiti, nel rispetto delle regole.
“La situazione non è rosea e c’è ancora molto da lavorare- sottolinea Botta- Le pari opportunità devono cominciare a cambiare e immaginare la donna in maniera diversa”.
La maestra Fiore: “Con i piccoli della scuola dell’infanzia, composta da 120 alunni e presa come scuola campione, abbiamo realizzato disegni per libricini e schede che hanno portato alla realizzazione di un libro tridimensionale. L’obiettivo era quello di far appassionare i ragazzi alla conoscenza di alfabetizzazione. E’ stata analizzata la presenza nelle scuole delle donne negli anni dal ’68 al ’77 e il tratto dei lavori grafici per vedere come è cambiata la presenza femminile nelle scuole. Ho lavorato con la professoressa Isa Lacasa della scuola media “Torraca” e con la professoressa Maria Bruna Falcone”.
Il dirigente Lenge: “Nella scuola c’è una travolgente presenza femminile che arricchisce tutti gli operatori. E occorre tenere conto dei tre pilastri importanti quali l’Istruzione, la Formazione e l’Educazione”.
Il dirigente Iannuzzi ha inoltre evidenziato il lavoro di ricerca fatto dai ragazzi sui registri dei corsi Cracis e sui corsi per lavoratori. La storia della scuola media è emblematica. Nel 1963 è nata la scuola media unica. Prima c’era l’Avviamento Professionale e la Media d’elite e le promozioni in terza erano del 60 %. La percentuale è salita al 70-80 % nel quadriennio che va dal ’67 al ’70. E in questo percorso è interessante rimarcare il processo di democrazia che vede in crescita la partecipazione delle donne. Esprimo pertanto un vivo ringraziamento ai ragazzi per aver riportato alla luce un pezzo di storia materana”.
Durante il convegno i ragazzi hanno presentato i lavori grafici con le statistiche relative. Infine è stato proiettato un filmato con le interviste ai docenti Salvato, Quinto e Russo che insegnano nella Casa circondariale di Matera. In chiusura è arrivato l’intervento dell’assessore al turismo del Comune di Matera Giordano e dell’assessore regionale Rosa Mastrosimone che sottolinea alcuni aspetti emersi dal lavoro dei ragazzi. “Il progetto trasmette grandi emozioni perchè un progetto di identità che prova ad affermare la parità fra i generi attraverso la formazione e l’informazione. La scuola in questa direzione può fare molto ma ha bisogno di un grande invesetimento. E credo che sia utile studiare un nuovo modello di scuola”.
La docente Maria Vittoria Motta ha illustrato i disegni realizzati dagli alunni sulla tematica in questione.