Un incontro aperto a genitori e docenti sulle problematiche relative all’anoressia e alla bulimia si è svolto a Matera all’interno della scuola media Torraca. A relazionare sul tema Rosa Trabace e Antonio Sanchirico, due medici del Centro di riferimento regionale per i disturbi del comportamento alimentare e del peso, introdotti dal dirigente Leonardo Iannuzzi. La dottoressa ha pubblicato un saggio insieme a Federico Lapetina “sulla genesi del disturbo e i fattori che lo sovradeterminano e sostengono, evidenziando la stretta relazione fra mente, corpo e comportamento, sia dal punto di vista psicopatologico che organico, nonché relazionale ed esistenziale”. Si tratta un saggio ispirato da una storia vissuta dalle pazienti che hanno frequentato il Centro e che porta all’effetto di guarigione. I medici hanno evidenziato che le due patologie hanno assunto la specifica di una malattia sociale per cui necessita un trattamento complesso, combinato e razionale per trovare una via d’uscita. “Si sente parlare del disturbo alimentare come malattia del secolo globalizzato e molte persone si riconoscono in questa. Ma questa malattia – ha precisato Sanchirico – non nasce per caso. Ci sono cause e concause che le scatenano e laddove c’è il disagio è evidente che è determinato da qualcosa che crea il malessere. Come intervenire? A Chiaromonte è attivo dal 2006 un centro della Sanità Lucana. Anche in Basilicata il fenomeno è circoscritto per una fascia di età compresa tra i 12 e i 15 anni mentre ci sono persone ammalate che vanno dai 35 ai 40 anni. Il Centro di Chiaromonte è stato riconosciuto a livello nazionale e visitato in passato anche da Livia Turco, all’epoca ministro della sanitià. A Matera c’è un progetto avviato in collaborazione con l’Ospedale “Madonna delle Grazie”che richiede psicologi e musico-terapeuti. Il dottor Sanchirico prova a spiegare l’anoressia: “Oggi la fisiologia è cambiata e noi medici abbiamo fatto un salto culturale. Vogliamo rimarcare la prevenzione ed è importante intercettare subito la malattia. Più la malattia affonda, più risulta difficile curarla. Abbiamo bisogno della collaborazione delle famiglie. La riabilitazione serve a ridurre il grado di malattia per portare i soggetti ad una vita normale”.
La dottoressa Trabace sottolinea che “essere ammalati di anoressia o di bulimìa non significa essere anoressici. Ogni organo è interessato perché leso e tutto è dovuto alla cattiva gestione della malattia, per cui bisogna ripristinare le funzioni. I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono condizioni complesse. Il dottore sottolinea l’errore commesso quando si punta sulla terapia nutrizionale. Occorre un lavoro con lo psicoterapeuta per cambiare un determinato comportamento. Il soggetto colpito prima veniva ricoverato in diagnosi e curato come paziente affetto da disturbo mentale”.
I medici scorrono le varie epidemiologie e parlano dei segni precoci dell’anoressia e di quanto il pensiero è distorto dai mass media circa le pubblicità dei vari prodotti relativi al cibo.
La residenza di Chiaromonte, si presenta come una “Madre accogliente” e adotta pertanto una passione ed una filosofia curativa pragmatica ed interattiva quale fonte primaria di soluzione del disagio, attraverso la teatroterapia, la musicoterapia, l’art-therapy, la letto-scrittura creativa e le esperienze di contatto dell’ippo-onoterapia, nonché le metodiche integrate e non invasive.
Rosa Trabace, psicoterapeuta sistemico-relazionale, è responsabile del Centro DCA e del Peso.
Referente del progetto nazionale “Le Buone Pratiche di Cura nei DCA”, Trabace è anche docente di Psicologia della Comunicazione, Psicologia Clinica e di Comunità presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.