La luce dell’arte, nell’interpretazione dei Lumi di Chanukkah di artisti, architetti e designer internazionali, rischiarerà la Capitale Europea della Cultura 2019 fino al 1 maggio. E’ stata inaugurata questa mattina a Matera, alla Fondazione Sassi, la mostra Lumi di Chanukkah – Una collezione tra storia, arte e design.
Dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, si potranno ammirare 31 opere della collezione della Fondazione Arte, Storia e Cultura Ebraica a Casale Monferrato e nel Piemonte Orientale – Onlus. Le chanukkiot (questo in ebraico il nome delle Lampade rituali a nove braccia) sono tutte state create e donate dai più grandi artisti italiani e europei che hanno colto in questo oggetto rituale, soprattutto dopo la Shoah, la possibilità della rinascita della luce, di una relazione fra mondo religioso e non, di un dialogo fra fedi diverse all’insegna della conoscenza reciproca.
La mostra ha quattro fili conduttori che sono il pane, il corpo, il gioco, la scrittura. Ogni opera propone un’interpretazione attorno al tema della luce. La loro sovrapposizione genera chiavi di lettura sul mondo ebraico e sulla festa di Channukkah ma anche e soprattutto sul valore della luce per l’essere umano. Dal il pane Carasau, che nell’opera di Marco Pili ha un aspetto lunare ed è sinonimo di festa, di vita; alle mani, vicine quasi a essere benedicenti, elemento iconico del lavoro di Antonio Recalcati e di Roland Topor; all’elemento giocoso come nell’opera di Marco Lodola: con un’estetica pop dove le mani sono fiamme e ognuna si accende in un colore diverso. Il visitatore è inviato a “giocare” con l’opera accendendone le mani una alla volta. Nella sezione “scrittura”, fra le opere di Isgrò e Pomodoro, Xerra e Dario Canova, i l candelabro di Ali Hassoun che utilizza la geometria per innalzare i lumi verso l’alto, progressivamente. Composto da una grande e sinuosa scritta che richiama un elemento della natura, contiene la scritta in calligrafia e lettere arabe “Bismillahi al-Rahmani al-Rahimi”, cioè “Nel nome di Allah, il Misericordioso, il Compassionevole”. Quest’opera fa riferimento al mondo mussulmano ed è un augurio di amicizia e comprensione fra i popoli.
Ed è questo invito alla reciproca conoscenza e al riconoscimento del valore di ciascuna identità culturale, che è stato sottolineato nella presentazione della mostra, alla presenza di Roberto Gabei e Elio Carmi, presidente e vicepresidente della Fondazione Arte Storia e Cultura Ebraica a Casale Monferrato e nel Piemonte Orientale – Onlus.
« Questa mostra – ha affermato la curatrice Daria Carmi – vuole essere aperta e riflessiva, suscitare emozioni e reazioni, raccogliere punti di vista e generare comprensione, nel senso letterario di “fare proprio”, “prendere con sé”. Vuole proiettare una nuova luce, retroattiva sul passato ma anche sulla presenza ebraica in Sud-Italia, e dare speranza e senso di partecipazione responsabile al futuro legando territori, tradizioni, sensibilità. Interpretare un oggetto della ritualità ebraica secondo la propria sensibilità e lettura, significa creare un ponte fra il passato e il presente, fra la tradizione ebraica e la propria (la maggior parte degli artisti che hanno contribuito alla collezione non sono ebrei), fra Casale Monferrato e il mondo ».
« E’ una mostra che va oltre l’elemento puramente artistico che già di per se stesso è notevole – ha detto l’assessore alla Cultura del Comune di Matera Giampaolo D’Andrea – ogni opera è densa di richiami, carica di rimandi, invita alla riflessione ».
«La Città dei Sassi è sempre stata crocevia di popoli e culture e oggi, con il titolo di Capitale Europea della Cultura 2019, rinnova e invera ancora la sua tradizione e natura di terra d’incontro aprendosi al mondo, ai cittadini, alle culture, alla creatività e alle sensibilità del mondo – afferma il presidente della Fondazione Sassi di Matera, l’avvocato Vincenzo Santochirico – La fondazione che rappresento, la più antica e longeva della città, è parte attiva nei processi di apertura e interazione della città e di creazione e alimentazione della cittadinanza culturale, fulcro del progetto approvato dalla Comunità Europea e posto in essere dalla Fondazione Matera Basilicata 2019. Una cittadinanza culturale che valica i confini geografici attraverso l’arte, la socialità, la tolleranza, il confronto e lo scambio. Ed è in quest’ottica che abbiamo accolto con favore la proposta della Comunità Ebraica di Casale Monferrato di ospitare nei nostri locali la mostra Lumi di Chanukkah – Una collezione tra storia, arte e design ».
Organizzata e promossa dalla Fondazione Sassi di Matera la mostra I Lumi di Chanukkah – Una collezione tra storia, arte e design sarà visitabile fino al 1 maggio dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.L’ingresso alla mostra è libero.
Il percorso espositivo presenta 31 opere di: Amendola, Arman, Assmann, Barni, Bobba, Bonaldi, Canova, Carroll,Colin, Fallini, Fioroni, Francia, Fusari, Gerstein, Hassoun, Isgrò, Levy, Lodola, Luzzati, Mondino, Osgnach, Palterer, Pili, Pomodoro, Porta, Ravà, Recalcati, Ronda, Topor, Wolf e Xerra.
La mostra Lumi di Chanukkah – una collezione tra arte, storia e design ha ottenuto il patrocinio di : Fondazione Matera-Basilicata 2019, Regione Piemonte, Provincia di Matera, Provincia di Alessandria, Comune di Matera, Città di Casale Monferrato, Monferrato un mondo di eccellenza. Partner dell’iniziativa sono: Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato UNESCO, ATL alexala- agenzia turistica locale della provincia di Alessandria, Fondazione CRT, Sistema Monferrato. La mostra è realizzata con il fondo etico di: Bcc Basilicata Credito Cooperativo di Laurenzana e comuni lucani e con il sostegno di: Bawer S.p.A, Italcementi S.p.A e Tecnoparco Valbasento S.p.A.
La fotogallery della mostra “Lumi di Chanukkah – Una collezione tra storia, arte e design” (foto www.SassiLive.it)