Arriva a Masate la mostra fotografica Aqua – Deserti e Monsonidei fotoreporter Gaetano Plasmati e GMB Akash. Ad ospitarla l’oratorio di Masate il 5 e 6 maggio 2018. L’iniziativa è stata promossa e organizzata dal Circolo Acli Don Alfredo Tonolli di Masate e Basiano con il patrocinio di Unione Lombarda dei Comuni di Basiano e Masate, Comunità del Castellazzo, AVIS Masate, Libreria Lirus, cooperativa Nazca Mondoalegre, Gas Non di solo Pane, Oratorio di Masate e il supporto della Fondazione Padri Somaschi.
La mostra sviluppa due aspetti contrapposti, entrambi legati al quarto elemento: la desertificazione e le inondazioni, nonché le conseguenze sulle popolazioni che abitano i territori colpiti da tali eventi. Il progetto artistico è il risultato dell’incontro tra due fotografi di provenienze antipodiche: GMB Akash (Bangladesh) e Gaetano Plasmati (Italia). Stili fotografici, culture ed esperienze differenti che si sono fuse in un comune impegno per coinvolgere i visitatori in uno straordinario viaggio che, attraverso le immagini, propone temi e realtà distanti dall’occidente e intende portare il pubblico a riflettere e a prendere coscienza del problema.
Gli scatti di Gaetano Plasmati sono frutto di un percorso durato 15 anni e di una serie di viaggi inAlgeria, Libia, Tunisia, Marocco, Mali, Niger ed Eritrea e raccontano l’incontro con le popolazioni che vivono il dramma della desertificazione, come i Wodaabe, i Dogon e i Tuareg.
Plasmati ha seguito il lento e inesorabile ritrarsi di quei popoli nomadi da territori che diventano sempre meno accoglienti per le tradizionali attività economiche che permettono loro di sostenersi. Le condizioni critiche e i disagi del nomadismo sono stati sempre condivisi dal fotoreporter, che ha assecondato, non senza problemi e rischi personali, il dinamico e inquieto stile di vita delle popolazioni ritratte nelle sue splendide immagini.
I fotogrammi di GMB Akash, viceversa, raccontano una condizione esattamente opposta: infatti la popolazione del Bangladesh convive pericolosamente con il rischio di cicloni e inondazioni e più di 100 milioni di persone vivono in aree rurali a rischio inondazione. Due terzi del paese è infatti a meno di5 metri sul livello del mare e, in un anno medio, un quarto del paese è soggetto a inondazioni. In alcune occasioni gli allagamenti hanno ricoperto più del 60 per cento del paese, con conseguenti significative perdite in termini umani, sociali ed economiche.
Le immagini di Akash raccontano al mondo la criticità della condizione umana nelle zone rurali dove vite, abitazioni e raccolti sono periodicamente travolti e annientati. Gli scatti del fotografo bengalese, drammaticamente schietti e spesso ottenuti a rischio della sua personale incolumità, riportano anche la determinazione a voler ricominciare, raccogliendo quel che si può e ricostruendo la vita nei villaggi rasi al suolo dalla natura tormentata.
Due mondi narrati da fotografi sensibili e maturi, con esperienze diverse in aree diverse del pianeta. Plasmati, con i caldi colori del deserto e i volti dei nomadi scolpiti dal sole – Akash, con gli affascinanti cromatismi, in una regione in cui domina il verde, e gli sguardi di chi non cessa di sperare e persevera nel ricostruire dopo ogni disastro, per riprendere il corso della vita.
Gaetano Plasmati è un fotografo originario di Matera. Nel corso della sua carriera ha raccontato per immagini il folclore e le abitudini della sua terra e di diverse popolazioni, dall’India all’Africa Centrale, dallo Yemen a Cuba alla Giordania. I viaggi in Asia hanno ispirato la mostra “Mother India” a sostegno di Emergency. Ha pubblicato i libri “100 volti, 100 angoli, una città” con scatti singolari di personaggi conosciuti della città di Matera, “Il Pollino, montagna incantata” (dedicato agli straordinari Pini Loricati), “Chernobyl, una delle mille storie della città perduta” (un viaggio nei luoghi del disastro a 25 anni di distanza), “Lampedusa, porta del Mediterraneo” (un reportage sulle migrazioni nel mediterraneo).
GMB Akash è nato in Bangladesh. La sua attività di fotogiornalista gli è valsa oltre 100 riconoscimenti internazionali tra cui il prestigioso Wolrd Press Photo nel 2006, il Vevey International Photography nel 2009 e nello stesso anno il prestigioso “Travel photographer of the Year” che viene attribuito al miglior fotografo di viaggi (TPOY 2009). Le sue fotografie sono apparse sulle pagine di quotidiani e settimanali di tutto il mondo come The Guardian, Die Zeit, Newsweek, Time, National Geographic, Vogue, New York Times, Der Spiegel e Geo. Nel 2012 ha pubblicato “SURVIVORS” il suo secondo libro, la cui prefazione è stata scritta da Ruth Eichhorn, direttrice della prestigiosa rivista Geo.
I due fotoreporter terranno inoltre un workshop aperto a tutti il giorno 5 maggio dalle ore 21.00 all’interno degli spazi della mostra, in via Milano60 a Masate (MI).
La mostra si inserisce nel più ampio progetto del Circolo Acli Don Alfredo Tonolli di Masate e Basiano”¿C’è posto per te?” che si prefigge di contribuire alla formazione di un rinnovato, rigenerato e profondo senso di comunità: accogliente, aperta e solidale.
Iniziativa promossa nell’ambito del progetto con fondi 5x1000_2015 Acli.