Giovedì 20 giugno 2013 alle ore 18.30, a Matera nella Sala Levi di Palazzo Lanfranchi, il Soprintendente per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata Marta Ragozzino presenta dodici importanti opere d’arte provenienti da chiese della nostra regione, restaurate da questa Soprintendenza nell’ultimo triennio ed esposte all’interno della rassegna Restituzioni. Opere restaurate del territorio esposte al Museo, allestita all’interno della sezione dedicata all’Arte Sacra del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata. Intervengono Attilio Maurano Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata e il Sindaco di Matera Salvatore Adduce.La mostra resterà aperta fino al 15 settembre 2013 e sarà visitabile gratuitamente solo nel giorno della presentazione. L’orario di apertura è dalle 9 alle 20 con un biglietto d’ingresso di 2 euro, 1 euro per i ridotto. Giornata di chiusura: mercoledì. Per ulteriori informazioni chiamare il numero 0835.256211
Le opere – dipinti su tela, pale d’altare, sculture lignee e lapidee – si collocano in un periodo compreso tra gli ultimissimi anni del XVI secolo e la seconda metà del XVIII. Si tratta di opere poco note ma di eccellente qualità che vengono riscoperte e valorizzate grazie al lavoro sinergico di restauratori e storici dell’arte della Soprintendenza. Gli interventi conservativi, infatti, non solo consentono di restituire le opere alle comunità e ai loro territori di provenienza, ma permettono di approfondire e accrescere la ricerca sulla storia dell’arte della nostra regione contribuendo alla migliore comprensione dei rapporti di dare e avere degli artisti e della circolazione delle loro opere, riconoscendone appieno significato e valore culturale.
L’iniziativa ha lo scopo di documentare una delle più importanti e impegnative attività svolte dalla Soprintendenza nel settore della tutela, conservazione e valorizzazione del ricco patrimonio culturale della Basilicata.
A tali compiti l’Istituto associa anche quello, altrettanto importante, della crescita e della condivisione della conoscenza del patrimonio artistico del territorio lucano attraverso una serie di iniziative come questa, rivolte a rendere noti i risultati delle ricerche, degli studi e dei restauri che si effettuano sul patrimonio artistico della Basilicata.
La Soprintendenza ha inoltre previsto la pubblicazione di un quaderno di restauro dedicato alle opere restaurate in quest’ultimo triennio, in cui confluiranno i risultati dell’approfondimento scientifico e delle ‘scoperte’ emerse con il restauro, per dare visibilità e valore al lavoro dei restauratori che operano nel laboratorio interno dell’Istituto e, soprattutto, per fornire nuovi elementi di lettura e dunque fruizione delle opere d’arte, restituendo a ciascuna il proprio originale significato.
Tale iniziativa si configura infine, con il supporto del Comune di Matera, come un ulteriore incremento dell’offerta culturale per la prossima stagione estiva del Museo e della nostra città, candidata a capitale europea della Cultura nel 2019, e come naturale proseguimento degli impegni che la Soprintendenza ha assunto in seno al progetto ‘Museo.con’.
Restituzioni: opere restaurate del territorio esposte al Museo
Nell’ambito di questa rassegna, allestita nelle sale del Museo dedicate all’Arte Sacra, sono esposte dodici importanti opere d’arte – provenienti da chiese della Basilicata – restaurate da questa Soprintendenza nell’ultimo triennio.
Le opere – dipinti su tela, pale d’altare, sculture lignee e lapidee – databili in un arco di tempo compreso tra la fine del XVI secolo e la prima metà del XIX, poco note, ma di eccellente qualità, sono state riscoperte e valorizzate grazie al lavoro sinergico di restauratori e storici dell’arte della Soprintendenza. Primo obiettivo della rassegna è quello di dimostrare che gli interventi conservativi, che consentono di restituire le opere al territorio, permettono anche di approfondire la ricerca sulla storia artistica della nostra regione contribuendo alla migliore comprensione dei rapporti di dare e avere degli artisti e della circolazione delle loro opere, riconoscendone appieno significato e valore culturale.
L’iniziativa ha lo scopo di documentare una delle più importanti e impegnative attività che la Soprintendenza svolge nel settore della tutela, conservazione e valorizzazione del ricco patrimonio culturale della Basilicata.
A tale compito l’Istituto associa anche quello, altrettanto importante, della crescita della conoscenza di questo patrimonio attraverso iniziative di condivisione, come quella che si presenta, rivolta a comunicare i risultati delle ricerche e degli studi che si effettuano sulle opere d’arte.
Si è scelto di esporre una selezione di opere d’arte che comprende la splendida pala d’altare della Cappella del Carmine, presso la Chiesa del Convento di Sant’Antonio a Rivello, opera attribuita all’artista siciliano Bernardo Azzolino;
il dipinto su tela Madonna del Carmine e Anime Purganti a firma di Anselmo Palmieri di Polla, databile tra il 1725 e il 1728 e proveniente dalla Cattedrale di Muro Lucano;
il dipinto di Nicola Peccheneda, datato 1785, raffigurante Madonna della Cintola tra i Santi Tommaso d’Aquino, Agostino e Caterina da Siena della Cattedrale di Melfi;
l’Ultima Cena della Chiesa Madre di Rionero in Vulture, che qui si assegna a Pietro Bardellino, replica fedele della grande tela del 1755 di Francesco De Mura, nella Cattedrale di Monopoli;
il dipinto Ostensione del Sacramento con i Santi Giovanni Battista, Pietro, Domenico e Santo Martire, proveniente dalla cappella di San Giovanni a Lauria Inferiore, liberato da una pesante ridipintura che mascherava le estese cadute di colore dovute a bruciature di candela, qui presentata con una prima attribuzione a Ippolito Borghese;
l’elegante Immacolata proveniente dalla Chiesa Madre di Moliterno, scolpita negli anni quaranta-cinquanta del XVIII secolo da Gennaro Vassallo, come emerso durante i lavori di restauro;
la piccola scultura lignea di San Giuseppe della Cattedrale di Muro Lucano, opera di un artista di formazione napoletana che rimanda alla grande produzione settecentesca di ‘arte presepiale’;
il busto in marmo bianco di Carrara, Allegoria, eccellente e raro esempio di scultura neoclassica, rinvenuto tra i ruderi di Palazzo Rendina Cutinelli a Campomaggiore Vecchio e realizzato presumibilmente a Napoli entro il primo quarto del XIX secolo.
Infine, restaurati a cura della Soprintendenza con fondi ministeriali 2011 – 2012, sono esposti due busti raffiguranti San Pietro Martire e San Tommaso d’Aquino provenienti dalla Chiesa di San Domenico a Montemurro. Entrambe le sculture presentano una raffinata decorazione ‘a estofado’, e sono opera di Matteo Mollica, la cui firma è riaffiorata sulla base del San Pietro insieme alla data di esecuzione, 1651, e al nome del committente, frate Bonaventura di Corato;
il dipinto su tela raffigurante Trinità tra i Santi Michele e Andrea firmato e datato “Antonius Poma A.S. 1776”, proveniente dalla Cappella Palatina di Lagopesole.
Elenco opere d’arte mostra “Restituzioni”
Nicola Peccheneda
Madonna della cintola e i Santi Agostino Tommaso e Caterina da Siena
1785
Melfi, Cattedrale
Pietro Bardellino
Ultima Cena
post 1755
Rionero in Vulture, Chiesa Madre
Ippolito Borghese (?)
Ostensione del Sacramento e i Santi Giovanni Battista, Pietro, Domenico e Santo martire
ultimo quarto del XVI secolo
Lauria Inferiore, Cappella San Giovanni
Anselmo Palmieri
Madonna del Carmine e anime purganti
terzo decennio del XVIII secolo
Muro Lucano, Cattedrale
Giovan Bernardo Azzolino
Pala d’altare con Trinità, Madonna con Bambino e anime purganti
fine del XVI secolo
Rivello, Convento Sant’Antonio
Scultore napoletano
San Giuseppe
metà del XVIII secolo
Muro Lucano, Cattedrale
Scultore napoletano
San Luigi Gonzaga
metà del XVIII secolo
Muro Lucano, Cattedrale
Matteo Mollica
San Pietro martire
1651
Montemurro, Chiesa San Domenico
Matteo Mollica
San Tommaso d’Aquino
1651
Montemurro, Chiesa San Domenico
Gennaro Vassallo
Immacolata
metà del XVIII secolo
Moliterno, Chiesa Santa Maria Assunta
Antonio Poma
Trinità e i Santi Michele e Andrea
1776
Castello di Lagopesole, Cappella Palatina
Scultore napoletano
Allegoria
primo quarto del XIX secolo
Campomaggiore Vecchio, Palazzo Rendina Cutinelli
Ottimo lavoro.
Grazie per la preziosa collaborazione.