Giovedì 25 novembre 2021 alle ore 18 nei magazzini granari di Palazzo Viceconte (già Venusio) in via San Potito 8 nei Sassi di Matera si inaugura la mostra “Patrimonies” realizzata dalla Fondazione SoutHeritage per l’arte contemporanea in collaborazione con il Comune di Matera. La mostra resterà aperta fino al 10 gennaio 2022. Orari: martedì 17:00 > 20:00. mercoledì > sabato – 10:00>13:00 – 17:00 > 20:00. Ingresso libero, contingentato nel rispetto delle normative Anti Covid, green pass obbligatorio
Fondazione SoutHeritage nella sua azione di supporto e valorizzazione delle espressioni dell’arte e della cultura contemporanea, prova a sfruttare le potenzialità di suggestivi spazi ipogei nel cuore dei Rioni Sassi di Matera (patrimonio UNESCO) presentando il progetto espositivo “Patrimonies”.
Nel suo mostrarsi in un luogo di memoria della città, la mostra, come da mission dei progetti SoutHeritage (che dal 2004 opera a Matera allestendo i vari progetti culturali presso luoghi storici e simbolici della città e della regione Basilicata, contribuendo così alla vivificazione della memoria storico-architettonica del territorio naturale e antropizzato), esplora ancora una volta nuove forme di relazione tra opere d’arte contemporanea, spazi storici e spettatore, presentando un progetto espositivo in cui la struttura della narrazione, attraverso molteplici medium (pittura, installazione, scultura, video) si configura come un sistema aperto all’interpretazione, non strutturato come discorso lineare ma come testo disseminato, composto da opere di artisti nazionali e internazionali quali: Saâdane Afif, Dario Carmentano, Alberto Garutti, Gary Hill, Ottmar Hörl , Žilvinas Kempinas, Jose Garcia Ortega.
In questo quadro il progetto, grazie alla preziosa collaborazione di Palazzo Viceconte (già Venusio), conduce nel cuore dei Rioni Sassi e più specificatamente dentro i magazzini granari di un complesso palaziato del XVII secolo di grande fascino, ubicato nell’antico centro economico, sociale e religioso della città di Matera. La location diventa così cornice ideale di un progetto in cui il territorio e l’architettura non sono più semplicemente località geografica e contesto espositivo, ma diventano essi stessi medium. In quest’ottica l’esposizione pone al centro dell’esperienza culturale non solo le opere di arte contemporanea che trasformano i volumi dell’architettura storica in spazi sensibili e contenitori di esperienze collettive, ma anche il valore simbolico degli stessi grazie alle opere in mostra che, poste fuori dalla loro successione cronologica e dai contesti di creazione, nella loro parzialità, creano un orizzonte di lettura dalle prospettive multiple che offrono un’insolita esperienza di relazione e ri-significazione di spazi e opere.
Gli spazi, recentemente sottoposti ad un importante progetto di restauro conservativo (interno ed esterno), sono dunque riconsiderati secondo un preciso percorso, attraverso il quale visitatore è guidato alla scoperta delle opere che potranno essere percepite come autonome e autosufficienti, ma anche come parte di una visione più ampia che le comprende tutte e le connette al contesto espositivo. In questo ambito l’esposizione non vuole essere una mostra, ma più un modello visivo che non cerca a tutti i costi connessioni tematiche o stilistiche, cronologiche o generazionali fra le opere e gli artisti, bensì un formato culturale per offrire una rilettura-scoperta di ambienti inagiti partendo da alcune opere-testimonianza già rubricate e/o storicizzate, che diventano il terreno comune per una ricomprensione dell’arte fra produzione riflessiva dell’arte e recupero di nuove relazioni con il pubblico che ha necessità di essere documentato e coinvolto.
In quest’ottica la mostra, come organizzazione di un contesto di esperienza per il pubblico, prevede l’organizzazione congiunta di un’attività di mediazione con il fruitore intesa come accompagnamento-conversazione e non guida, in un adattamento di modi e dialoghi sul percorso espositivo che interpreta i diversi interessi e tensioni del pubblico e in cui la storia dell’arte smette di essere una disciplina umanistica e dialoga sul piano dell'”osservazione partecipante” come strumento di crescita per la collettività e orientamento della nostra cultura. A completamento della mostra un apparato di didascalie ragionate e fogli di sala (provviste anche di hashtags e mentions) arricchiscono e accompagnano il visitatore nell’offerta informativa.
ARTISTI
Saâdane Afif (Vendôme, F. 1970. Vive e lavora a Berlino)
Definito “post-concettuale”, il lavoro di Saâdane Afif (Prix Marcel Duchamp, 2009) riguarda l’interpretazione, lo scambio e la circolazione, questionati attraverso l’uso di svariati medium (performance, oggetti, sculture, testi, poster, neon). Altri temi della sua ricerca artistica afferiscono al passare del tempo, all’appropriazione, ai remake, alle ripetizioni, allo spostamento di significato e alla critica delle istituzioni. Suoi progetti sono stati presentati presso: Centre Georges Pompidou, Parigi; Leopold-Hoesch-Museum & Papiermuseum, Düren; Kunstmuseum Liechtenstein; Institut d’Art Contemporain, Villeurbanne; Documenta 12; 56a Esposizione Internazionale della Biennale di Venezia.
Dario Carmentano (Matera, 1960. Vive e lavora a Matera)
Con un primo approccio all’arte presso la “Scuola Grafica di via Sette Dolori” di Matera, nel 1990 fonda l’associazione culturale “ARTErìa” e nel 1999 “FARO Coordinamento Associazioni per l’Arte”, che produrrà una serie di eventi ed incontri tra artisti ed associazioni culturali del Sud Italia. Nel 1999 collabora al progetto ORESTE, collettivo di artisti relazionali promotori di uno dei primi programmi di residenza per artisti e curatori. La sua ricerca è incentrata sui simboli ad alto valore antropologico, su icone e oggetti. Attraverso l’utilizzo di molteplici medium suoi lavori sono stati esposti presso istituzioni culturali quali: XXXVII Festival dei Due Mondi, Spoleto; 48ª Biennale di Venezia “Progetto Oreste”; Universidad Nacional de Tres de Febrero, Buenos Aires; Palazzo delle Arti Napoli; Künstlerhaus Büchsenhausen Innsbruck; Chiese Rupestri Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci, Matera. Nel 2019 è stato fra gli artisti protagonisti di “Matera Alberga”, un progetto speciale sul rapporto tra arte e architettura.
Alberto Garutti (Galbiate, Como, 1948. Vive e lavora a Milano)
Architetto, docente all’Accademia di Brera e presso la Facoltà di Architettura di Venezia (IUAV).
Fulcro della sua ricerca è l’architettura e il tema della casa e del vivere quotidiano, quale sistema di relazioni tra gli ambienti e chi li abita. Con i suoi progetti ha esposto in numerose personali e collettive fra le quali: Biennale di Venezia (1990, 2003), Biennale dell’Avana (2000), Istanbul Biennale (2001). Ha realizzato opere pubbliche per varie città e musei come a Ghent per lo S.M.A.K., a Istanbul e nel 2002 a Kanazawa in Giappone per il Century Museum of Contemporary Art.
Gary Hill (Santa Monica, US, 1951. Vive e lavora a Seattle, US)
Leone d’Oro per la scultura alla Biennale di Venezia (1995) è fra gli artisti contemporanei più importanti che indagano i rapporti fra parola e immagine attraverso l’utilizzo di video e video installazioni. Suoi video e sue installazioni sono state esposte in istituzioni culturali quali: MoMA, New York; Centre Georges Pompidou, Parigi; Documenta 8, Kassel; Stedelijk Museum, Amsterdam; Whitney Museum of American Art, New York.
Ottmar Hörl (Nauheim, D, 1950. Vive e lavora a Norimberga; D)
Artista tedesco noto per le sue sculture e oggetti che riflettono l’estetica della cultura di massa. Suoi lavori sono stati presentati in varie collezioni e musei nazionali e internazionali come la Staatsgalerie, Stoccarda; lo Sprengel Museum, Hannover e il San Francisco Museum of Modern Art; oltre che in numerosi spazi pubblici in città quali: Francoforte sul Meno, Norimberga, Metz e Parigi. Dal 2005 è presidente dell’Accademia di Belle Arti di Norimberga.
Žilvinas Kempinas (Lituania, 1969. Vive e lavora a New York)
“Calder Prize” 2007 per la scultura, l’artista impiega materiali non tradizionali per creare installazioni dinamiche con cui colpisce lo spettatore attraverso vari sensi: visivamente, acusticamente e plasticamente. Ha esposto al San Francisco Museum of Modern Art, al PS1 Contemporary di New York e alla Kunsthalle di Vienna. Nel 2009 ha rappresentato la Lituania alla 53a Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia.
Jose Garcia Ortega (Arroba de los Montes,ES, 1921 – Parigi, 1990)
Pittore e incisore, rappresentante del realismo socialista spagnolo. La sua ideologia e la sua attività politica quale membro del Partito Comunista di Spagna, lo portarono prima al carcere e poi all’esilio. Trasferitosi a Matera nel 1973, sperimenta nuove tecniche utilizzando la cartapesta insieme ai maestri cartapestai della città con i quali realizzerà uno dei suoi cicli pittorici più importanti. Considerato uno dei maggiori artisti spagnoli della nuova generazione, i suoi lavori (pittura, stampa, disegno), hanno ricevuto numerosi premi e esposizioni.
“Patrimonies”
Progetto coprodotto da
Comune di Matera
Fondazione SoutHeritage per l’arte contemporanea
redatto da
Angelo Bianco Chiaromonte
in collaborazione con
Roberto Martino
coordinato con
Francesca De Michele
prodotto con il supporto
Palazzo Viceconte – Cultura / Matera
Regione Basilicata – Dip. Sistemi Culturali, Turistici e Internazionalizzazione
MiC – Ministero della Cultura
La sede della mostra è un’area soggetta a ZTL. Si consiglia di parcheggiare presso parcheggio Via R. Scotellaro e raggiungere P.zza Duomo – V. S. Potito a piedi