Parla di musica, sottoculture, architettura, migranti il quinto e ultimo appuntamento per I-DEA, un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sul tema dell’archivio, inaugurato il 29 novembre (fino al 20 gennaio 2020) a Cava Paradiso e intitolato “Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto”, a cura di Pelin Tan & Liam Gillick, curatrice e artista di fama internazionale.
La mostra attinge a una ricca mole di archivi e di casi-studio per intrecciare vicende, ufficiali e non, incentrate sul tema dell’abitazione, vicende accomunate dall’impulso che le ha generate: la volontà di cambiare la società da cima a fondo, nel micro come nel macro. Si scrive così una microstoria dell’Italia del dopoguerra osservata dalla prospettiva della Basilicata. Queste storie non sono slegate l’una dall’altra. La mostra si sofferma sui temi del quotidiano, delle condizioni di lavoro e del vissuto di un luogo e di una comunità partendo dalla riforma agraria del 1950 e dall’esodo dai Sassi verso quartieri di nuova costruzione edificati a partire dai decenni successivi, passando attraverso la loro ri-occupazione da parte degli attivisti extraparlamentari di sinistra negli anni ’70 e arrivando all’odierno afflusso di migranti dal Mediterraneo. La presenza del passato nel contemporaneo è indagata con l’intento di comprendere in che modo il primo sia archiviato e in che modo possa essere de-archiviato in funzione di una narrazione futura delle nostre storie condivise. Percorrendo i corridoi della mostra lo spettatore può scoprire le immagini dei concerti organizzati dagli istituti liceali locali, invitando cantanti come Patty Pravo o i New Trolls, negli anni ’70, ma anche la storia del movimento sociale e politico Malve, in una intervista a cura di Pelin Tan ad uno dei membri fondatori, Rita Montinaro, fino all’analisi delle condizioni dei migranti in Basilicata documentate attraverso gli scatti, i documenti, i video dell’Osservatorio Migranti Basilicata.
Il 9 dicembre alle ore 18 presso Cava Paradiso, evento collaterale della mostra I-DEA, si inaugura inoltre Ripetizione Spaziata, installazione sul tema degli archivi e sul linguaggio dell’artista Giulia Bruno. “Il linguaggio risente di un territorio, di una Storia, di una letteratura, di un movimento, di una appartenenza, spiega la Bruno. Il linguaggio diventa una funzione tecnologica”. In un territorio come la Basilicata, per Storia, per conformazione, per forma si sono verificati movimenti migratori di varia natura che rendono, articolano, muovono e supportano una loro specificità, peculiarità e identità. Il movimento di spostamento dai “Sassi” e il connesso processo di alfabetizzazione, e in un contesto semanticamente diverso il movimento di migrazione che ha dato origine alle comunità arbëreshë sono tutti noti e straordinari fenomeni linguistici del territorio. L’incontro porta ad una costruzione di modelli condivisi di comunicazione, la spinta umana allo spostamento non si esaurisce mai, i flussi globali cambiano nel tempo e diventano flussi di dati, che arrivano a cambiare un linguaggio anche in assenza di movimento. non sono movimenti casuali ma portano ad una oggettività e all’analisi di un processo, di uno svolgimento. L’installazione attinge da vari archivi: quello personale dell’artista, l’archivio Nicola Scaldaferri, l’Atlante Linguistico Italiano, tra gli altri.
L’allestimento della mostra è a cura di Elisa Giuliano, Martha Schwindling e Antonio Elettrico per Open Design School.
I-DEA: Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto
Opening (accesso senza Passaporto) fino al 20 gennaio 2019
Cava Paradiso – Contrada La Palomba
SS7 Matera, 75100
Accesso tramite Passaporto Matera 2019, acquistabile anche presso Cava Paradiso