Nella notte tra venerdì 14 e sabato 15 ottobre, a Milano, si è spento un grande amico di Matera, tra i maggiori e più amati artisti dell’arte contemporanea internazionale, il maestro KengiroAzuma.
Lungo e profondo il rapporto del maestro giapponese con Matera, con la Basilicata e con il MUSMA, iniziato nel 2010 con la Grande Mostra nei Sassi a lui dedicata, promossa dalla Fondazione Zetema e dal Circolo culturale La Scaletta, curata da Giuseppe Appella. A partire da quella esperienza il legame con la città dei Sassi diventerà di anno in anno più fecondo. È sempre nel 2010 che la regione Basilicata acquista la grande scultura MU 765 G (La Goccia), collocata in uno dei luoghi simbolo della città, Piazzetta Pascoli. Numerose le opere donate dal maestro al Museo della Scultura di Matera, a partire da uno dei tre cancelli di ingresso, il cancello Porta della vita, installato nel 2010, perfetta sintesi della sua filosofia artistica. L’alternanza dei vuoti e dei pieni, il nulla e il tutto indivisibili e complementari, l’azione della mano dell’artista e di quella della natura sulla materia, tutto concorre a creare opere di lineare purezza, propagatrici di energia vitale.
Nato il 12 marzo 1926 a Yamagata, in Giappone, si arruola come kamikaze a 19 anni, ma il giorno in cui è pronto a sacrificarsi per la patria e per l’imperatore gli Americani lanciano la bomba su Hiroshima. Forte è la delusione del giovane Azuma che deciderà da quel momento di dedicare la sua vita all’arte. Nel 1956 arriva a Milano; a Brera frequenta per 4 anni i corsi di Marino Marini del quale, dopo il diploma, diventa assistente personale fino al 1979. A partire da questo momento l’arte di Azuma si allontana dal figurativo appreso dal maestro Marini e adotta un personalissimo linguaggio astratto, che costantemente guarda alla tradizione orientale e alla concezione filosofica Zen d’origine, con inevitabili richiami alla cultura occidentale d’adozione.
Ricordiamo inoltre la mostra organizzata al MUSMA nel 2011, 32 sculture realizzate a Matera nella bottega del caro amico Giuseppe Mitarotonda e nel forno Perrone, frutto dell’ininterrotto legame con l’artigianato, per lui che era figlio e nipote di artigiani del ferro. Numerosi sono stati i laboratori con gli studenti con i quali il maestro instaurava un rapporto esclusivo e di straordinaria empatia. La scultura La ragazza con colomba o Amicizia, donata dall’artista alla scuola P.G. Minozzi di Matera è il simbolo di questo indissolubile legame con le giovani generazioni.
«La scomparsa di KengiroAzuma- ha commentato il Presidente della Fondazione Zetema Raffaello De Ruggieri – rappresenta la perdita amara di una personalità dell’arte legata a Matera da vincoli di vissuta amicizia e di partecipata cultura. Azuma, infatti, nelle sue frequentazioni materane aveva registrato l’energia scatenante della città, ricavando forti valori di emozioni e di ispirazione. Matera ha perduto così un altro autorevole compagno di viaggio nel suo percorso di costruzione di città culturale, in vista dell’imminente 2019. Per tale ragione, a nome della Fondazione Zetema e della comunità che rappresento porgo i sentimenti di profondo cordoglio ai suoi carissimi familiari».
«La scomparsa di KengiroAzuma, che quest’anno aveva compiuto 90 anni – aggiunge il direttore del MUSMA Tommaso Strinati – rappresenta una perdita grave e dolorosa per il mondo della scultura contemporanea e soprattutto per la comunità materana, dove il maestro venne accolto con grande affetto e la sua presenza è e resterà viva. Confesso il rammarico di non aver fatto in tempo a conoscerlo di persona; Azuma resterà un punto di riferimento per la cultura contemporanea e per aver gettato un ponte tra la tradizione orientale e occidentale, un monito poetico al dialogo tra le arti e i popoli».
La cooperativa Synchronos, Mariella Larato, Brunella Miglio, Simona Spinella e Marcella Bruno, si unisce alle parole di cordoglio espresse dal presidente De Ruggieri e dal direttore Strinati e ricorda il maestro Azuma con assoluta riconoscenza.
IL CIRCOLO LA SCALETTA DI MATERA RICORDA KENGIRO AZUMA
La scomparsa improvvisa di Kengiro Azuma rappresenta una perdita umana e culturale per la città di Matera. Il Circolo La Scaletta, che ha avuto fecondi rapporti di collaborazione e di arricchimento culturale con l’artista giapponese, sente profondamente il vuoto che si è creato con la sua morte. Nel 2010 Azuma ha vivificato con le sue sculture la straordinarietà del complesso rupestre “Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci”. Ma accanto alla forza dirompente delle sue Opere, Azuma ha donato i valori sinceri della sua amicizia e del suo profondo amore per Matera. La nostra città, infatti, ha rappresentato per lui il luogo preferito per tonificare e rafforzare le sue lievitazioni creative. In particolare Azuma era stato colpito dalla sacralità dei luoghi, tanto da trasferirla nella sua aggiornata tessitura scultorea. Vi è stato un incredibile matrimonio tra la densità ispiratrice di Matera e il nuovo percorso creativo del Maestro. L’interruzione improvvisa di tale percorso, ci addolora ma non ci sconforta perché la rassegnazione non faceva parte della storia di Azuma e anche in questo la sua posizione culturale era analoga a quella di una Città, mai rassegnata e che per millenni ha prodotto nuova storia.
Per questo Azuma vive ancora nei nostri progetti e continuerà a colloquiare con noi e con la nostra città.
Ai familiari giunga l’affetto del nostro umano e profondo cordoglio.
MORTE DI KENGIRO AZUMA. IL RICORDO DEL SINDACO
“LA SUA OPERA E LA SUA SIMBOLOGIA VIVRANNO PER SEMPRE NELLA NOSTRA CITTA’”
“La morte di Kengiro Azuma, come quella di ogni grande artista, lascia dietro di se’ una straordinaria eredità artistica e umana”.
Così il sindaco Raffaello de Ruggieri ricorda l’artista giapponese, scomparso all’età di 90 anni la cui opera è rappresentata a Matera da “La Goccia”, scultura che si trova in piazzetta Pascoli.
“Già nel 2010 fu protagonista delle Grandi Mostre nei Sassi – prosegue il sindaco – portando con se’ la simbologia orientale e il suo profondo e coerente rapporto con la natura, cui la sua opera fu perennemente ispirata. A Matera – prosegue il sindaco – resta un significativo esempio della sua espressione artistica alla ricerca dell’assoluto: la Goccia, infatti, è la metarora di Matera, quale città perenne come appunto la goccia della pioggia che cadendo dal cielo irrora e fruttifica i campi per ritornare come nuvola feconda in cielo.
In sostanza – conclude il sindaco – la Goccia di Kengiro Azuma scandendo il ciclo delle stagioni, rappresenta al tempo stesso il ciclo della vita”.
Scomparsa Kengiro Azuma, cordoglio del Polo Museale Regionale della Basilicata
Nello zen si dice che la vera esistenza proviene da Mu, che in giapponese significa vuoto o anche nulla [in senso spirituale o filosofico], e nuovamente fa ritorno a Mu, come la goccia d’acqua che si stacca dalla gronda o dalla foglia e, cadendo a terra, «viene assorbita, evapora, sale verso il cielo, si condensa e ritorna goccia». Un’immagine poetica, lieve, ricca di significato e tradotta in ricerca artistica lunga una vita intera. La vita di un grande maestro e di un caro amico, Kengiro Azuma, che ieri se n’è andato, lasciandoci la leggerezza del suo tocco, la forza della sua arte, l’umanità meravigliosa del suo sorriso.
Nella goccia d’acqua c’è il ciclo della vita, diceva Azuma, che alla meditazione su Mu ha dedicato la sua opera di artista e di uomo.
Davanti a Palazzo Lanfranchi dal giugno del 2010, quando a Matera si tenne la bellissima retrospettiva dedicata al maestro giapponese, ideata e curata da Giuseppe Appella nell’ambito delle Grandi Mostre di Scultura nei Sassi de “La Scaletta”, conserviamo con affetto inesausto la nostra goccia di Azuma, acquisita per Matera grazie alla Regione Basilicata. La Goccia, che in verità si chiama Mu765, è diventata un elemento imprescindibile del paesaggio culturale e sentimentale della nostra città, nessuno riesce più a immaginare Palazzo Lanfranchi senza quel segno moderno ma anche senza tempo, infinito.
Azuma è stato un grande scultore, la sua storia di uomo e di artista è bellissima e va conosciuta, abbiamo il dovere di raccontarla ancora, intanto ci mancherà moltissimo la sua saggezza antica, il suo insegnamento lieve, la sua empatia con i più piccoli espressa in tante occasioni a Matera.
Il Polo Museale Regionale della Basilicata lo ricorda con gratitudine e delicatezza, insieme a tutti i bambini e le bambine che giocano felici attorno alla sua goccia.
Nella fotogallery La Goccia realizzata da Kengiro Azuma per la città di Matera e posizionata davanti al Palazzo Lanfranchi in via Ridola, Azuma nei Sassi e l’artista con il presidente del Circolo La Scaletta Ivan Focaccia.