Ancora una volta Matera, insieme ai Sassi, è citata sulla stampa nazionale. Il Corriere della Sera dell’1 febbraio comunica il decesso di Ferdinando “Tito” Amodei, uno dei maggiori rappresentanti della scultura contemporanea. Padre Tito Amodei è l’autore della Via Crucis realizzata nei Sassi nel 2004, opera riportata con vivo interesse dal quotidiano ed inclusa con altre dello stesso autore, ora sistemate nei musei di grande rilevanza.
Di seguito l’articolo pubblicato sul Corriere della Sera a cura di Stefano Bucci
Morto Amodei, scultore della fede
Tito Amodei, scomparso il 31 gennaio a 92 anni a Roma per le complicanze del Morbo di Parkinson di cui da tempo soffriva, è stato un artista anomalo, almeno nell’ambito della scultura religiosa moderna. Quella che ha più spesso frequentato, quella che senza timore aveva però anche definito «troppo spesso brutta». Con le sue statue (passate dal figurativo all’astrazione) Ferdinando detto Tito, nato nel 1926 a Colli a Volturno in provincia di Isernia da una famiglia di contadini, ha rappresentato un senso del sacro molto umano, molto contemporaneo.
Frate della congregazione dei Passionisti, si era formato artisticamente a Firenze e aveva avuto come maestro Primo Conti. Il suo è un sacro costellato di Pietà e di figure umane (in massima parte in legno, oggi divise tra i Musei Vaticani e l’Albertina di Vienna) che coniugano la fede (le stazioni della Via Crucis nei Sassi di Matera, 2004) alle suggestioni di quei trasgressivi di Warhol e Rothko. Che Tito aveva conosciuto e amato.