Con la proiezione, dal 15 al 30 settembre 2015, del film Jammin’ Drama Project (2014), di Marinella Senatore torna al MUSMA, per il secondo anno consecutivo, il progetto itinerante “Museo Chiama Artista”. L’iniziativa è nata nel 2013grazie alla collaborazione tra il Servizio architettura e arte contemporanee della PaBAAC- Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – e AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani -, con l’obiettivo di sostenere e diffondere attivamente il sistema dell’arte contemporanea in Italia, commissionando di anno in anno ad artisti italiani la produzione di una nuova opera che possa circolare nei musei AMACI, costituendo così le basi per la creazione e la fruizione di un patrimonio comune. Un progetto che mira, dunque, a far sì che l’artista ottenga il riconoscimento del suo fondamentaleruolo nella crescita culturale della collettività.
Dopo essere stato presentato in anteprima, dal 7 al 9 novembre, nel Teatro del Castello di Rivoli(To), in occasione di Artissima, ed essere già stato ospitato in diversi musei d’arte contemporanea italiani, dal MA*GA di Gallarate, al MAN di Nuoro, dal MAXXI di Roma al Madre di Napoli, fa tappa al MUSMA Jammin’ Drama Project .Il film verrà proiettato a ciclo continuo dei giorni e negli orari di apertura del Museo.
Per questo secondo capitolo del progetto, sempre a cura di Ludovico Pratesi e Angela Tecce, i Direttori dei musei AMACI hanno scelto di commissionare la realizzazione di una nuova opera a Marinella Senatore, un’artista che dell’arte vista come creazione collettiva, come lavoro partecipato, ha fatto il filo conduttore del suo lavoro. Un filo conduttore che sposa alla perfezione l’obiettivo di “Museo Chiama Artista” di far avvicinare ai musei anche chi all’arte si sente estraneo, molto spesso solo perché non opportunamente stimolato.
La Senatore, nata a Cava dei Tirreni (SA) nel 1977 e formatasi prima all’Accademia di Belle Arti di Napoli e al Conservatorio di Avellino e, successivamente, all’Università di Castiglia-La Mancha, in Spagna, ha raccolto negli ultimi anni un crescente consenso in Italia e all’estero, dalle mostre personali al Castello di Rivoli, alla Kunsthalle di San Gallo, al Museum of Contemporary Art di Santa Barbara, sino all’assegnazione del Premio MAXXI nel 2014. L’artista campana crea opere dove il ruolo sociale dell’arte è posto in primo piano, il suo lavoro dev’essere sperimentato da tutti, ognuno deve trovarvi un ruolo. Per realizzareJammin’ Drama Project ,Marinella Senatore ha vissuto alcuni anni ad Harlem (New York) riunendo attorno al progetto diverse comunità residenti, associazioni di afroamericani, ispanici, gruppi di poeti, rapper, studenti, o semplici cittadini, fino a coinvolgere oltre cinquecento persone che hanno lavorato fianco a fianco per dare vita a un canovaccio, poi recitato da due attori professionisti (non appartenenti alle comunità), in presenza degli autori. Un lavoro, liberamente ispirato alla pellicola di John Cassavetes Love Streams (1984), iniziato dall’artista nel 2011 e sviluppato e portato a termine nel 2014 grazie alla chiamata di AMACI.
“Sento di essere parte di quei processi che vedono l’artista come un attivatore di energie – spiega Marinella Senatore – che ha uno spartito attraverso il quale le persone negoziano, o contestano, la
loro partecipazione. Cerco di mettere in atto uno scambio affettivo, che passi di storia in storia. Il racconto stesso diventa scambio e spesso si costruisce una situazione di laboratorio aperto, dove chi lavora impara qualcosa e lo porta con sé assieme al ricordo di essere stato sul set”. Un modello di partecipazione diretta basato sul dialogo tra identità, generazioni, razze e culture diverse, che ha assunto la forma finale di una jam session di idee, pensieri, desideri e esperienze condivise, per analizzare le modalità di convivenza in una società sempre più globalizzata.
Il film di Marinella Senatore è accompagnato dalla pubblicazione di un catalogo interamente dedicato al progettoJammin’ Drama Project, edito da Libri Aparte, con testi di Maria Grazia Bellisario, Beatrice Merz, Ludovico Pratesi e una conversazione tra Angela Tecce e Marinella Senatore.