Sabato 12 ottobre 2024 è in programma la prima delle due Giornate Fai d’autunno, iniziativa dei Fondo per l’Ambiente Italiano giunta alla 13^ edizione. In Basilicata sono 43 i siti aperti. In particolare a Matera sono aperti cinque siti, tra i quali il palazzo Giudicepietro in via XX Settembre e la chiesa di Sant’Eligio nell’omonima piazza nel centro storico di Matera. Quest’anno è aperto al pubblico anche il Santuario di Picciano. In provincia di Matera sono aperti siti a Ferrandina e Irsina.
Giornate Fai d’autunno a Ferrandina
In occasione delle giornate Fai di autunno del 12 e 13 ottobre, anche la provincia di Matera apre un cospicuo numero di siti del patrimonio culturale solitamente inaccessibili e li rende disponibili ai visitatori di tutte le età, per sensibilizzare sulla cura per i beni artistici e ambientali. A Ferrandina, il gruppo Fai Giovani di Matera, coordinato in sede dalla prof.ssa Concetta Santeramo, con il patrocinio del comune di Ferrandina e della Parrocchia Santa Maria della Croce, nella figura di Don Pierdomenico Di Candia, apre le porte dello straordinario complesso del Monastero di Santa Chiara. Gli apprendisti ciceroni del settore tecnico-scientifico dell’IIS di Ferrandina, formati dalle docenti e dagli esperti Gianfranco Coretti e Antonio Pecci, accompagneranno i visitatori in un percorso letterario tra le pagine di autori lucani e locali, lungo la scalinata che conduce alla Cittadella, l’antico abitato su cui insiste il monastero delle clarisse, risalente ai primi del Seicento ed eretto sulle vestigia della fortificazione della città. Ai visitatori sarà possibile accedere al poderoso complesso con la sua torre dominante sulla piazza cittadina e sulle valli, al chiostro, all’evocativo cortile interno, alla chiesa seicentesca dedicata a Santa Chiara, un prezioso scrigno barocco impreziosito al suo interno da una pala d’altare circondata da una superba macchina lignea, nonché ricco di affreschi e tele, esposte e illustrate per l’occasione. All’interno del monastero, oggi sede del Museo della Civiltà Contadina, curato da Mario Pallotta, i visitatori potranno anche assistere a un esperimento di riproduzione 3D, immergendosi in una realtà senza tempo, fatta di strumenti e lavori antichi. Il gruppo FAI e i giovani apprendisti ciceroni vi aspettano per un percorso culturale, intriso di storia, tradizioni e amore per il passato locale, chiave di lettura del nostro presente. L’organizzazione coglie l’occasione per ringraziare il sindaco di Ferrandina, i vigili urbani, il parroco Don Pierdomenico Di Candia, il preside dell’IIS Giosuè Ferruzzi, i formatori e i volontari e tutti quanti interverranno alla buona riuscita dell’evento.
Di seguito i siti visitabili in Basilicata sabato 12 e domenica 13 ottobre e la fotogallery di alcuni siti aperti a Matera.
Le Giornate d’Autunno promosse dal FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS il 12 e 13 ottobre, giunte quest’anno alla XIII edizione, si svolgono sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana.
Le 43 aperture straordinarie proposte dal FAI in Basilicata, dalle Delegazioni e dai Gruppi attivi nella Rete territoriale, che abbraccia idealmente e geograficamente l’intera Lucania, traducono in azione concreta la nostra visione di una valorizzazione del territorio condivisa e partecipata, che rende possibile la narrazione di un ampio e variegato ventaglio di luoghi, grazie all’impegno di uomini e donne, giovani e “meno giovani”, che fanno dono del proprio tempo e delle proprie competenze sperimentate o in formazione, per valorizzare il proprio territorio, per generare sensibilità e crescita culturale, attraverso un’azione coordinata dal FAI centrale, dalla Presidente con i Delegati Regionali, da Capi Delegazione e Capi Gruppo, che efficacemente operano in sintonia con Dirigenti Scolastici, Docenti, Professionisti, Studenti, per raccontare il nostro paesaggio urbano e rurale, montano e marino; per presentare quello splendido affresco che è la Basilicata dei borghi, delle valli dei fiumi, dei centri storici, dei boschi e dei campi che si intrecciano nelle distese verdi e gialle, caratterizzate da una ricca biodiversità vegetazionale e culturale. Attraversare la Basilicata significa percepire questa bellezza e comprendere pienamente il significato di Ambiente come intreccio indissolubile di Storia e Natura.
Le Giornate FAI d’Autunno, infatti, particolarmente quelle che prevedono aperture straordinarie di luoghi all’aperto, costituiscono una bella occasione per coniugare ambiente e salute, per tornare in contatto con la Natura, attraverso l’incontro con i luoghi del nostro territorio, autentici tesori di biodiversità.
Storia e natura, memoria e identità, narrazione e valorizzazione sono parole chiave della missione educativa del FAI, che si realizza attraverso un impegno alimentato da passione e competenze, visione strategica e gestione dei processi, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza del patrimonio culturale globale della Basilicata, in dialogo con le Istituzioni e con il nostro pubblico fidelizzato, ma anche sempre più giovane e nuovo.
Il racconto del nostro paesaggio, dei paesaggi nella declinazione più ampia del termine, prende forma attraverso l’apertura di luoghi presentati da Esperti e da Apprendisti Ciceroni che, da una parte “insegnando” e dall’altra “apprendendo”, condividono conoscenza, alimentando amore verso la propria terra e generando un processo di crescita comune.
Per concludere, in questa 13^ edizione delle Giornate FAI d’Autunno la Basilicata si racconta attraverso 44 aperture straordinarie proposte dalle cinque Delegazioni territoriali e dai Gruppi con il coordinamento della Presidenza Regionale FAI Basilicata e naturalmente dal Bene FAI Casa Noha. Un’ampia opera di valorizzazione attraverso il racconto dei luoghi, attuata grazie al coinvolgimento dei Volontari FAI attivi in Basilicata, delle Scuole, dei Comuni aderenti, delle Istituzioni civili ed ecclesiastiche e dei Privati che rendono possibile il grande evento nazionale promosso dal Fondo per l’Ambiente Italiano anche nella nostra Regione.
Un grande grazie va naturalmente alle Istituzioni e ai Privati che hanno aperto le porte dei loro beni attivando un’azione dialogante e sinergica con il FAI in Basilicata, senza dimenticare il fondamentale ruolo delle Scuole (più di 20), protagoniste in tutta la Regione con gli Studenti narratori Apprendisti Ciceroni (600), e delle Associazioni che hanno contribuito a costruire la nostra tessitura narrativa di valorizzazione del patrimonio culturale.
Dà l’avvio al programma delle Giornate FAI d’Autunno l’evento promosso dalla Presidenza Regionale FAI Basilicata LA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE – Gli interventi del Nucleo Carabinieri T.P.C. di Bari con competenza su Puglia e Basilicata.
Focus tematico è l’attività del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale in Puglia e Basilicata, con una estensione più ampia dei contenuti relativi alla tutela esercitata dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata. Questo appuntamento si inserisce nel contesto della collaborazione da anni avviata sul piano nazionale tra Arma dei Carabinieri e FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS, in occasione delle Giornate di Primavera e d’Autunno. Venerdì 11 alle 17.00 nella Sala Conferenze dei Musei Nazionali di Matera (Museo Archeologico Nazionale “D. Ridola”)
CARTELLA STAMPA
A cura di Francesco de Sanctis, Delegato Regionale Comunicazione FAI Basilicata
comunicazione@basilicata.fondoambiente.it
DELEGAZIONE FAI DI MATERA
Capo Delegazione Beatrice Volpe
La Delegazione FAI di Matera ha messo a punto alcune aperture di vario genere, per far conoscere a residenti e turisti aspetti meno noti del vasto territorio cittadino.
La proposta del Santuario di Picciano, a un quarto d’ora d’auto dal centro cittadino, potrebbe sembrare poco originale. Invece, negli anni, l’affezione dei materani verso questo luogo di culto mariano è diminuito al punto che molti ragazzi non lo conoscono per nulla. Sarà questa l’occasione per ripercorrerne la lunga e complessa storia, apprezzandone l’ubicazione in un punto strategico. Ma si parlerà anche di temi antropologici, incentrati sugli aspetti devozionali esemplificati dagli ex voto, e del contesto naturalistico, tra Murgia e Gravina.
Per domenica sera, dopo le visite, è in programma un concerto per flauto e clarinetto a cura dell’Associazione Matè Solisti Lucani, dal titolo “Il multiverso di Cerino”.
In città non può mancare una tappa nei Sassi, stavolta nel Barisano, ospiti della Scuola di Grafica di Via Sette Dolori, atelier frequentato da artisti di fama anche stranieri e da giovani pronti a apprendere le tecniche incisorie.
Sul Piano, ecco la Chiesetta di Sant’Eligio, legata alla devozione dei pastori. Un piccolo luogo di culto con interessanti arredi e pitture di vari secoli, quasi soffocata dall’ invadenza dei dehors. Un tuffo nel passato più genuino, recuperando un aspetto della città legato al mondo dei campi.
Sempre in centro, vi proponiamo Palazzo Giudicepietro, un altro degli edifici di famiglie altolocate costruito sull’asse dell’attuale via XX Settembre.
Tuttora abitato e molto ben restaurato, questo palazzo contiene anche un pezzo di storia del secondo dopoguerra, legato alla famiglia Sacco, che intrattenne rapporti con Adriano Olivetti, Carlo Levi e altri esponenti del movimento culturale che pose la città al centro del dibattito nazionale sulla questione del risanamento dei Sassi
A Irsina, cittadini più o meno temporanei, arrivati qui da tutto il mondo, saranno coinvolti nel Chiostro di San Francesco, luogo un tempo fuori dalle mura dell’allora Montepeloso, a poco a poco sempre più centrale nella vita comunitaria. Qui, sabato 12, ci sarà una cena a sorpresa, su prenotazione, ispirata a tempi lontanissimi, e promossa da FAI Ponte tra Culture.
Gruppo FAI Giovani Matera
Capo Gruppo Carmelo Nicolò Benvenuto
“I luoghi e le storie; sono queste le parole che il FAI Giovani Matera intende mettere al centro delle proprie aperture nelle GFA 2024, a Matera e Ferrandina. La visita al sapiente restauro di Palazzo Zicari a Matera e quella al Monastero di Santa Chiara a Ferrandina ci consentiranno infatti di toccare con mano quanto la cura fisica di un luogo si trasli nell’attenzione alle storie che lo hanno abitato e reso in qualche modo vivo. Se il racconto è il primo gesto di cura nei confronti del patrimonio, se far sopravvivere un luogo vuole dire prima di ogni altra cosa raccontarlo, i nostri giovani saranno tutti insieme a caccia di storie, aiutando i visitatori a esperire il nesso profondo tra luogo e racconto! E perché no? Anche per catturare qualche frammento di questa restituzione nelle “storie” o nelle “IG stories” dei loro smartphone”.
Delegazione FAI di Potenza
Capo Delegazione Mara Romaniello
Banca d’Italia
Banca d’Italia: uno ‘storico enigma’
1865-2024
Il Palazzo della Banca d’Italia di Potenza è un edificio storico situato nel centro della città, in via Pretoria, il quartiere più antico, nonché cuore pulsante della vita del capoluogo lucano.
Ben noto è il ruolo che storicamente è stato rivestito dalle filiali, la cui capillare distribuzione sul territorio tra il 1860 e gli anni Trenta del secolo scorso fu alla base del processo di unificazione economica del nostro Paese. La Banca d’Italia di Potenza è stata istituita il 13 giugno del 1865 e già nell’anno successivo ubicò la sua sede in alcuni locali di via Pretoria fino alla realizzazione di un palazzo costruito ad hoc nel 1935, quello in cui ancor oggi si trova e che sarà aperto in occasione delle GFA 2024.
L’apertura delle GFA consentirà non solo di approfondire il significato di dettagli e simboli presenti nel palazzo che troppo spesso passano inosservati, nonostante siano sotto gli occhi di tutti, ma permetterà anche di accedere ad alcuni ambienti di solito non visitabili, quali la stanza del Direttore e l’anticamera adiacente che custodiscono opere di importanti autori locali come Masini e Tricarico. Ad arricchire la visita sarà il racconto degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Classico ‘Q.O. Flacco’ di Potenza che illustreranno brevemente il contesto storico e urbanistico in cui nasce il palazzo, ma anche curiosi anedotti che lo hanno visto protagonista di eventi storici ed ‘enigmi’ di rilievo nazionale. Sarà inoltre questa l’occasione per esporre registri d’epoca e alcuni interessanti documenti d’archivio che verranno per la prima volta presentati al pubblico.
Gruppo FAI Giovani di Potenza
Capo Gruppo Davide Di Bono
La cura nello sguardo
La Torre Guevara e la sua nuova piazza sono state da poco riconsegnate alla città di Potenza, dopo anni di degrado e successivamente a lavori di riqualificazione che hanno finalmente dato a questi luoghi una veste decorosa. Il sito ha ospitato nel corso dei secoli il castello della città, di cui la torre rappresenta l’ultimo lacerto, nonché il palazzo comitale, successivamente riconvertito in un nosocomio: l’Ospedale San Carlo. La nuova piazza ha attirato durante l’estate appena trascorsa un numero importante di curiosi, tra i quali molti giovani. In occasione delle GFA24, inoltre, l’esperienza del pubblico potrà arricchirsi anche della visita del piano terra della Torre Guevara, il quale al momento non risulta visitabile. La storia del castello, luogo di cura noto per esser stato presidio importante nei momenti critici della città, è l’espediente adatto per avanzare un dialogo con una cura differente, quella che è avvenuta attraverso lo sguardo di un fotografo e della sua macchina. Per l’occasione infatti si prevede l’esposizione e narrazione di un campione selezionato della collezione fotografica di Franco Pinna, preziosi documenti dei viaggi d’inchiesta compiuti in Basilicata dal fotografo sardo, al seguito dell’etnologo Ernesto De Martino. Il materiale fotografico in oggetto è di proprietà della Provincia di Potenza, non è esposto da anni, ed è attualmente custodito nei depositi del Museo Archeologico Provinciale di Potenza, prima istituzione museale della Basilicata (1901). Con il prezioso aiuto degli Apprendisti Ciceroni degli Istituti Superiori del capoluogo “Da Vinci-Nitti“ e “Umberto Di Pasca”, i visitatori verranno accompagnati in un percorso di scoperta della Torre Guevara dal punto di vista storico-architettonico, per poi immergersi nella profonda riflessione della mostra fotografica. Un luogo che storicamente è stato dedicato alla cura si ripropone come luogo di incontro virtuoso con la civiltà contadina della nostra regione e con le sue numerose sfaccettature antropologiche. La conoscenza e la coscienza dell’eredità culturale del passato possono diventare dunque una cura per una gestione consapevole, lungimirante, del presente e del futuro.
Gruppo FAI dell’Alta Val d’Agri
Capo Gruppo Egle Messuti
Sant’Arcangelo – Chiesa di San Rocco e Palazzo Sansanelli
Le porte della Chiesa di San Rocco, un prezioso scrigno di arte e storia, saranno per la prima volta aperte con una guida d’eccezione: i ragazzi dell’Istituto di Istruzione Superiore Carlo Levi di Sant’Arcangelo. Da lì, i visitatori potranno raggiungere con una breve passeggiata il Palazzo Sansanelli e la sua caratteristica torretta per godere di un’incantevole vista sul paese.
Moliterno – Biblioteca Comunale G. Racioppi
Quanta storia risiede tra le mura di una Biblioteca? Quali processi invisibili si nascondono dietro un servizio tanto prezioso? Qual è il ruolo di una Biblioteca nei piccoli centri culturali locali? La Biblioteca Comunale “G.Racioppi” vi attende a Moliterno dove, tra manoscritti antichi ed ultime uscite in libreria, ospiterà una visita imperdibile, impreziosita con la testimonianza diretta delle storiche bibliotecarie, i racconti dei Volontari FAI e le opere di una mostra dedicata al femminile, eccezionalmente esposta tra gli incantevoli scaffali di parole.
Delegazione FAI di Tricarico e della Lucania interna
Capo Delegazione Sabrina Lauria
ELENCO APERTURE
TRICARICO
1. Il “prete urbanista” e il complesso di S. Antonio, tra azioni sociali e sviluppo urbano
ALBANO di LUCANIA
2. Itinerario alla scoperta della Chiesa del “rifoggio”
ALIANO
3. Racconti tra paesaggi naturalistici e borghi antichi
CALCIANO
4. Itinerario nel borgo di Calciano
GRASSANO
5. Il racconto del borgo tra architetture religiose e civili
GROTTOLE
6. L’ antica cassarmonica e il racconto del borgo
PIETRAPERTOSA
7. I portali e le cappelle di via Garibaldi
SAN CHIRICO NUOVO
8. Acqua, paesaggio e vegetazione
SAN MAURO FORTE
9. Itinerario nel borgo di S. Mauro Forte
La Delegazione FAI di Tricarico e della Lucania interna per le Giornate FAI di Autunno 2023 focalizza l’attenzione sul tema del RACCONTO un filo conduttore, suggerito dal FAI, che ben si collega alle peculiarità dei nostri luoghi, tanti piccoli BORGHI spesso decentrati, isolati ma ricchi di “storie”.
Ogni Borgo propone un itinerario focalizzando l’attenzione su un luogo o tema particolare.
ALBANO DI LUCANIA SAN CHIRICO NUOVO incentrano i loro itinerari sul contesto paesaggistico dei boschi, sull’acqua e sui luoghi di antichi insediamenti monastici.
ALIANO ripercorre le distese dei calanchi con uno sguardo ai borghi antichi;
CALCIANO, GRASSANO, SAN MAURO FORTE E PIETRAPERTOSA propongono itinerari nel centro storico con visite alle emergenze di carattere religioso e civile, antiche chiese, palazzi privati, mettendo in luce dettagli architettonici, curiosità, vecchie storie e leggende.
GROTTOLE celebra i 100 anni dell’antica cassarmonica e offre un racconto del borgo ripercorrendo le vicende, le feste e le tradizioni che si sono tramandate negli anni, con visite alla Chiesa diruta e al Palazzo feudale.
TRICARICO propone la visita ad uno dei più interessanti complessi del paese, quello di S. Antonio da Padova risalente al 1400, Casa Madre delle Discepole di Gesù Eucaristico, Congregazione fondata da Mons. Delle Nocche nel 1923. Il luogo di grande valore artistico ma soprattutto sociale, lega la sua storia moderna al “PRETE URBANISTA” Don Pancrazio Toscano, illuminata figura che anticipò con i suoi progetti e realizzazioni lo sviluppo urbano della cittadina. Una proposta ricca di temi storico artistici e paesaggistici ricchissima di spunti, che intende focalizzare l’importanza dei piccoli borghi e del loro contesto ambientale, dove spesso la natura si fonde con il costruito e con l’opera dell’uomo.
Come Apprendisti Ciceroni saranno coinvolti:
Istituto omnicomprensivo Tricarico – Scuola secondaria di Primo grado, Liceo Scientifico e plesso di Calciano; Istituto comprensivo – Scuola secondaria di Primo grado Rocco A. Ilvento di Grassano; Istituto comprensivo Vittorio Alfieri-Laurenzana-Plesso scolastico di Pietrapertosa.
Patrocinio dei Comuni coinvolti e collaborazione di: Pro loco di Pietrapertosa, “Alianello futuro antico” di Aliano, Associazione “S. Maria della Rocca” di Calciano, Pro loco e “Team Cappero” di Albano di Lucania, guida escursionistica D’anzi Franco, Gruppo “Alla scoperta di Grassano”, Parroco Madonna della Neve, Comitato Feste Madonna della Neve, Congregazione Cuore Immacolato di Maria, proprietari immobili di Palazzo Ferri, Associazione Amici della Cassarmonica di Grottole, Associazione “Made in Grottole”, Associazione IRIS di S. Mauro Forte.
DELEGAZIONE FAI DELLA COSTA JONICA
Anche per l’edizione delle “Giornate FAI d’Autunno” 2024 la Delegazione della Costa Jonica offre una variegata proposta con 13 aperture distribuite in 8 comuni che vi regaleranno un weekend da ricordare, alla scoperta di luoghi straordinari e suggestivi. L’idea è rappresentare con i siti prescelti le peculiarità dell’Area metapontina, ricca di storia, architettura e natura: cogliendo l’occasione per ricordare eventi e personaggi che rappresentano la storia e l’identità di questo territorio, ricordando Nicola Ielpo, direttore della Zecca d’Italia che dall’idea della 500 lire si è giunti all’euro, da Rotondella, così come In occasione del 150° anniversario della nascita del grande scienziato Guglielmo Marconi, si propone un percorso alla scoperta delle radici storiche a Marconia attraverso l’arte urbana e la riqualificazione di spazi abbandonati, ossia quattro cabine elettriche, inoltre, con lo “Spazio d’arte Melchiorre da Montalbano” dedicato alla mail art, si coglie l’occasione per ricordare l’artista Giuseppe Filardi. Ma soprattutto offrendo esperienze suggestive con l’escursione alle Gole di Candela a Rotondella ed un percorso sulle aspre argille dei Calanchi di Pisticci, alla scoperta del Teatro dei Calanchi guidati dalla voce del suo” inventor” Daniele Onorati.
Fermo restando che l’elenco dei luoghi visitabili con il dettaglio delle aperture sarà online dal 3 ottobre, di seguito una breve presentazione:
ROTONDELLA
PALAZZO IELPO (Museo Numismatica)
La visita parte con una passeggiata da Piazza della Repubblica, detto il “balcone dello Jonio” per la sua vista sconfinata, giunti al Palazzo Ielpo la visita interesserà l’area allestita per il Museo Numismatico. Nicola Ielpo, Direttore della Zecca d’Italia dal 1979 al 1999, fu l’ideatore della 500 lire con il brevetto per la produzione della moneta bimetallica e un’importante figura nella storia dell’Unione Europea: fu infatti sua l’idea di animare, nel 1991, un gruppo di lavoro che avrebbe deciso la forma, il peso e i materiali dell’Euro. Ielpo prima della sua scomparsa (2012) ha donato al Comune di Rotondella e a tutti i cittadini la sua collezione di monete ed il Palazzo di famiglia dove è stato allestito il Museo Numismatico. Durante la visita al Museo i visitatori si potranno “portare a casa una moneta” ricalcando con matite e fogli copiativi le facce delle medaglie e monete esposte.
ESCURSIONE ALLE GOLE DI CANDELA
Le Gole di Candela sono un’area naturalistica situata ai piedi di Monte Coppolo. Risalendo le gole si rimane affascinati dai tanti salti d’acqua e dal colore degli strati rocciosi appartenenti ad epoche geologiche differenti. Sul fondo della piccola fiumara del Canale Candela a quota 238 s.l.m. si trova il lago Candela, che si formò nel febbraio del 1903 a causa di una grande frana, che staccandosi dal versante sinistro della valle, provocò lo sbarramento a monte, proprio nel punto in cui erano presenti i due mulini detti di Candela. Nel gennaio del 1905, una seconda frana, ancora più imponente della prima, devastò il versante destro del lago che contribuì ad allargarlo ulteriormente, conferendogli le dimensioni che ancora oggi conserva.
POLICORO
“PIAZZA ERACLEA: I LUOGHI DELLA RIFORMA FONDIARIA”
Primo nucleo della “città moderna” sviluppatasi sul vasto territorio, interamente pianeggiante, del feudo del barone Berlingeri, a partire dal 1959, anno in cui ottiene l’autonomia dal Comune di Montalbano Jonico. Ancora oggi, nonostante l’espansione urbana abbia dilatato i confini del tessuto costruito, configurando nuovi ed alternativi spazi di aggregazione e socializzazione, piazza Eraclea resta il cuore pulsante della città: luogo di ritrovo, con le sue attività ricettive, e sede di importanti servizi pubblici.
Con il
“MUSEO MULTIMEDIALE DELLA RIFORMA FONDIARIA”
Il percorso si svolgerà attraverso il tessuto urbano del primo nucleo della “città moderna” il cui fulcro è la Piazza Eraclea, per concludersi al Museo multimediale della Riforma Fondiaria di recente istituzione.
“CASTELLO BARONALE”
Visita a cura degli Apprendisti Ciceroni delle classi Terze Linguistico IIS Fermi di Policoro e dei Volontari della Delegazione FAI della Costa Jonica. La visita prevede gli spazi esterni e la Cappella della Madonna del Ponte, entrati nella corte del Castello, oltre a cogliere l’imponenza del monumento sarà possibile visitare una mostra dedicata al Paesaggio allestita dai giovani Studenti dell’IISS Fermi.
BERNALDA
IL GIARDINO OTTOCENTESCO DI PALAZZO MARGHERITA
L’attività prevede il ritrovo presso l’ingresso di Palazzo Margherita dove gli Apprendisti ciceroni accoglieranno i visitatori per fare ingresso nella corte interna del palazzo, per poi accedere allo spazio del giardino, che è segnato dalla presenza di grandi alberature che coprono l’intera superficie, tanto da creare una penombra continua dove si adattano anche presenze esotiche. Un rigoglioso e affascinante miscuglio di essenze locali (lecci, pini marittimi) e di alberature esotiche (palme e cycas). Il proprietario era sempre ben informato sulle novità del settore: manteneva i contatti con i vivaisti di Pistoia e della Lombardia, soprattutto per quanto riguardava nuove “cultivar” di rose e piante esotiche. Quattro gigantesche palme ordinano il settore più appartato del giardino; da qui il suggerimento di introdurre le medesime piante anche nel centro urbano di Bernalda, della quale tra il 1939 e il 1943 Giuseppe Margherita fu prima Commissario, poi Podestà. Lungo lo stradone che si diparte dal centro medievale, fece mettere a dimora oltre cinquanta palme della varietà Phoenix canariensis, che ancora oggi caratterizzano la percezione dell’asse urbano di Bernalda.
CASTELLO di BERNALDA
Il principe Pirro del Balzo dopo aver avviato la costruzione del castello di Venosa, intraprende l’opera anche a Bernalda nel 1470. Ma l’arresto ed il decesso dopo essere stato tra i promotori della Congiura dei Baroni con Ferdinando d’Aragona, Re di Sicilia, gli impediranno di completare il maniero. La struttura esistente del Castello, infatti, riporta le tracce della sua evoluzione storico-architettonica, a partire dalla torre normanna su cui si è innestato un impianto fortilizio quadrangolare 20×20, poi ampliato e rimodulato dal feudatario Bernardino de Bernaudo. L’ultimo ampliamento, testimonia il passaggio dei Duchi spagnoli “Navarrete”, che diede al maniero l’aspetto di un palazzo ducale del XVIII sec. come si evince dal fronte principale sulla piazza. Il percorso delineato interesserà i due livelli sovrapposti, sottano e soprano, seguendo le tracce delle evoluzioni storiche che hanno trasformato l’originario fortino in castello. Saranno messe in evidenza le caratteristiche tipologiche e costruttive dell’antico manufatto con un’attenzione particolare ai materiali impiegati, che consentiranno di scoprire anche le più remote influenze magno-greche.
GRUPPO DI PISTICCI E DELLA VALLE DEI CALANCHI
MONTALBANO
MAIL ART OVVERO COME SCRIVERE LETTERE FACENDONE UN’OPERA D’ARTE
Nel Palazzo “Rondinelli” è temporaneamente ospitato lo “Spazio d’arte Melchiorre da Montalbano” dedicato alla mail art, realizzato dal maestro Giuseppe Filardi.
Nel 2005, grazie all’opera del pittore compianto Maestro Giuseppe Filardi si progettò la realizzazione di uno spazio d’arte a Montalbano dedicato alla mail art (arte postale). Lo spazio espositivo consiste in una raccolta di piccole opere d’arte coincidenti con la corrispondenza inviata al recapito artistico del Maestro Filardi su di uno o più temi. Nel 2005 il tema era quello del “Sacrificio”, nel 2010 il tema era quello del bicentenario della morte di Francesco Lomonaco.
TURSI
LA VIA DEI FRANTOI
Passeggiata nella Rabatana di Tursi alla scoperta degli antichi frantoi, testimonianza storica che getta luce sulle pratiche agricole, le tecniche di produzione e lavorazione delle olive adottate dalle popolazioni locali. Alla fine della passeggiata si prevede una degustazione di olio evo.
PISTICCI
Pisticci
TEATRO DEI CALANCHI: MERAVIGLIA NEL DESERTO DI ARGILLA
Scopri il Teatro dei Calanchi, un incantevole spazio scenico tra argille modellate dal tempo. Questo straordinario luogo, che ricorda un paesaggio lunare, offre un’opportunità imperdibile di esplorare la fusione tra arte e natura. I visitatori saranno accompagnati da Daniele Onorati, direttore artistico e anima del Teatro dei Calanchi, alla scoperta del territorio in cui ha preso vita questo straordinario fenomeno artistico-culturale. Durante il percorso attraverso i sentieri argillosi, i visitatori ascolteranno dalla voce diretta del suo “inventor” il racconto della genesi e delle caratteristiche uniche di “Teatro dei Calanchi”, intervallato dalla lettura di brani teatrali selezionati. Sarà un’escursione che permetterà, specie se effettuata a piedi nudi secondo la vision propria di Teatro dei Calanchi, la completa immersione nella natura del luogo.
CHIESA DI SANT’ANTONIO – CONVENTO DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE
Il visitatore potrà immergersi nella magia di un percorso narrativo, lasciandosi affascinare dalle bellezze architettoniche e artistiche della Chiesa di Sant’Antonio-Convento di Santa Maria Delle Grazie. Guidato dagli appassionati Apprendisti Ciceroni, avrà l’opportunità unica di scoprire i segreti di questo luogo, ammirare gli affreschi e le tele di buona fattura, che ornano copiosamente le pareti perimetrali della Chiesa e costituiscono nel loro insieme un mistico tesoro di rara bellezza. In particolare, vi è un’opera di grande dimensione e di pregevole valore che rappresenta l’Immacolata Concezione attribuita al pittore Barocco napoletano Andrea Vaccaro, che rende questo luogo davvero speciale.
Marconia
ROOTS Storia di comunità in collaborazione con l’associazione Lettere Cubitali APS
In occasione del 150° anniversario della nascita del grande scienziato Guglielmo Marconi, si propone un viaggio nella storia di Marconia, frazione di Pisticci. Fondata nel 1938 come colonia confinaria fascista nella località Bosco Salice e chiamata Villaggio Marconi in onore del grande scienziato, Marconia custodisce storie di libertà, lotta e sopravvivenza. Attraverso l’arte urbana e la riqualificazione di spazi abbandonati, come quattro cabine elettriche reinterpretate da cinque artisti sul tema delle “RADICI”, il visitatore, accompagnato dall’artista Antonio Poe, scoprirà le vicende di personaggi come Umberto Terracini, padre fondatore della Repubblica Italiana, Camilla Ravera, prima donna senatrice a vita, impegnata sulle questioni di genere e tante storie di lotta come quelle di Domenico Giannace, per il riscatto delle terre, che hanno segnato profondamente questa terra.
CRACO
CHIESA DELLA MADONNA DELLA STELLA
L’apertura nelle Giornate FAI prevede la visita guidata della cappella solitamente chiusa durante l’anno. I Volontari FAI di Craco racconteranno la storia di San Vincenzo Martire, patrono di Craco, il cui corpo è lì custodito, e rievocheranno la devozione dei crachesi locali e nel mondo. In occasione dell’evento, sarà allestita una mostra fotografica di interesse storico-antropologico, dedicata ai festeggiamenti che si tenevano a Craco Vecchio in onore della Madonna della Stella. I volontari illustreranno inoltre i punti salienti del libro “Il Recupero del Santuario della Madonna della Stella in Craco” a cura di don David Mannarella, dott. Marco Pelosi, Arch. Nicola Camporeale, presentato il 7 agosto 2024. Il volume esplora gli aspetti teologici e spirituali del culto mariano, il contesto storico e gli interventi di restauro che hanno permesso la piena riqualificazione del santuario e la sua riapertura al culto.
Delegazione FAI del Vulture Melfese e Alto Bradano
Capo Delegazione Paola D’Antonio
Borgo di Sant’Ilario, Atella
Sant’Ilario, il cui nome deriva dall’antico feudo Sant’Ilario, è un piccolo Borgo sull’Appennino lucano a circa 900 m., nel Comune di Atella (PZ). È conosciuto dai pochi visitatori che amano scoprire le bellezze nascoste della Basilicata e le tante misteriose leggende sottese.
L’origine si perde nella notte dei tempi: secondo un’antica leggenda, il nome fu dato da Sant’Ilario da Poitiers, santo francese vescovo della chiesa, vissuto nel ‘300 d.C., dopo aver sostato alcuni giorni nel luogo durante il suo viaggio in Terra Santa. I resti di un altro antico casale omonimo e i resti di due castelli denominati, ancora oggi, Castelli di Sant’Ilario, risalenti all’anno 1000, testimoniano sia l’antichità del feudo che l’ipotesi della leggenda.
Suggestiva è la Big Bench, inaugurata recentemente, una panchina di grandi dimensioni, posizionata in un luogo che offre un panorama mozzafiato ed apre gli orizzonti di uno scenario sconfinato verso tre regioni: Basilicata, Puglia, Campania.
In occasione delle Giornate FAI d’Autunno, gli Apprendisti Ciceroni dei Licei dell’I.I.S. “G. Fortunato” di Rionero guideranno gli ospiti in una visita del suggestivo Borgo e del Museo dell’Arte Arundiana, opera dell’intuizione e del talento del Maestro Franco Zaccagnino che, con un perfetto connubio fra natura ed arte, ci fa immergere nel mondo della canna mediterranea. E’ suggestivo ricordare che, la sera del 10 agosto di ogni anno, nella piazzetta principale, Siringa, una ninfa naiade della mitologia greca, alla quale il maestro ha dato vita facendola diventare una scultura vivente, si mostra eccezionalmente al pubblico per svelare la nuova scultura del suo maestro. Nell’iter del Borgo, oggetto di interesse saranno anche la croce ricrociata dei Templari, le cascate del torrente Arvivo, la splendida chiesetta antica di Maria SS.Incoronata, la casa di Monnalisa arundiana, il frassino secolare “Ilarione”, riconosciuto il 18 giugno 2022 albero monumentale nazionale, che racconta ai visitatori la sua storia e le vicende del Borgo.
Monastero Benedettino di S. Ippolito, Monticchio
L’apertura nelle Giornate FAI d’Autunno prevede la visita guidata a un luogo di grande fascino, come testimoniano antichi visitatori fin dal ‘700 e ‘800, precisamente al Monastero benedettino, detto di Sant’Ippolito, Luogo del Cuore FAI. Sant’Ippolito è sito sull’istmo dei laghi, formatisi dopo l’ultima eruzione di 125 mila anni fa, nella caldera di un vulcano spento, in un habitat in cui convivono l’acero cappadocicum, specie orientale importata dai monaci, l’alburnus vulturius, un’alborella autoctona d’acqua dolce, e la Bramea, falena notturna, scoperta nel 1963 dall’entomologo Hartig.
Sant’Ippolito è un importante complesso monastico, centro della potente comunità benedettina che possedeva proprietà in tutta la zona, dalle più importanti chiese di Melfi, San Lorenzo, San Nicola e Sant’Antonino, a terreni in Calabria e Puglia. Il complesso monastico, c.d. di Sant’Ippolito, studiato dal Prof.Panarelli, che attribuisce l’intitolazione ad una fiera angioina che si teneva nel 1300 sull’istmo, prosperò fino al 1456, quando un disastroso terremoto la rase quasi interamente al suolo. I primi interventi archeologici nel 1963, con l’Arch. Schettini, evidenziano un primo impianto nella chiesa, definita da un nartece e tre absidi, la cosiddetta trichora, del X-XI sec. Gli scavi del 2011 hanno messo in luce quasi completamente il chiostro occupato da un cimitero con otto sepolture, di forma antropomorfa, prive di corredo. I reperti si riducono a pochi frammenti ceramici ed a una moneta di età federiciana, che consentono di datare la frequentazione del cimitero monastico al XIII secolo. La novità di scavi successivi riguarda strutture relative all’ampliamento del monastero in età normanno-sveva, che comprende un ulteriore edificio di culto con un’abside di circa tre metri, con una base in muratura di pietrame dell’altare. Oltre a Sant’Ippolito, i Ciceroni rivisiteranno anche la stazione della funivia, purtroppo dismessa, ma oggetto di attenzione nel Pnrr, essendo stata la funivia un attrattore singolare di notevole affluenza turistica, costruita a seguito della delibera del Consiglio Provinciale n.127 del 2/9/1957 con l’approvazione della proposta presentata dal Prof.Enzo Cervellino, Assessore alla Pubblica Istruzione e al Turismo.
CASA NOHA – Bene del FAI in Recinto Cavone, 9 – Matera
I SASSI INVISIBILI
A due passi dal Duomo, sulla Civita di Matera, Casa Noha si propone al visitatore come “porta d’ingresso” alla città, ripercorrendone la storia grazie a un innovativo progetto di comunicazione.
Con la sua struttura in tufo, i soffitti a volta, i delicati intagli e le cornici, l’edificio rappresenta un esempio di architettura privata dei Sassi, costruita dalla famiglia nobile De Noha alla fine del 1400.
Per volontà degli eredi, innamorati della loro terra e desiderosi di condividerne la storia e la bellezza con tutta la collettività, la Casa è stata donata al FAI nel 2004. In sintonia con questa giusta aspirazione, la Fondazione ha realizzato un accurato restauro conservativo e ha progettato un inedito e avvincente viaggio multimediale che narra il territorio da diverse prospettive: dall’architettura alla storia dell’arte, dall’archeologia alla storia del cinema.
Un inedito e coinvolgente video – “I Sassi invisibili. Viaggio straordinario nella storia di Matera” proiettato sulle pareti delle stanze, che offre al visitatore una ricostruzione completa della storia della città dalle origini a oggi.
Orari di apertura
Sabato 12 e domenica 13 Ottobre dalle 10 alle 19
Visite ogni 40 min
INGRESSO A CONTRIBUTO A PARTIRE DA 3 €
EVENTI ESTERNI AL BENE
SABATO 12 OTTOBRE
Visita speciale – Matera e il cinema
Il paesaggio immutato nel tempo, che fa di Matera una città unica al mondo, ha attratto ed ispirato registi e sceneggiatori da tutte le parti del mondo. I Sassi di Matera, abitazioni rupestri antichissime, risalenti al Paleolitico, sono state costruite scavando nella roccia calcarea. Sotto le case, lo strapiombo sul burrone che affaccia sul torrente Gravina, sfondo ideale per ambientazioni arcaiche e senza tempo. A partire dagli anni 50’ la città è stata considerata un vero e proprio set cinematografico, un palcoscenico naturale che ha offerto innumerevoli e straordinarie location.
SABATO 12 OTTOBRE. Per chi si iscriverà al FAI presso Casa Noha proponiamo la visita speciale “Matera e il Cinema” che comincia con la visione del filmato “I Sassi Invisibili” e prosegue con un tour alla scoperta delle location che hanno visto Matera protagonista del grande cinema, un percorso inedito per guardare la città dei Sassi con gli occhi dei più importanti cineasti. Un tour tra il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso dedicato ai film che hanno unito cinema e paesaggio, dietro la cinepresa e che hanno dato vita a capolavori come “La Lupa”, “Il Vangelo secondo Matteo”, “The Passion”, “Ben Hur”, il sognante “L’uomo delle stelle” senza dimenticare l’ultimo film di James Bond.
MODALITA’ DI VISITA
SABATO 12 OTTOBRE
La visita speciale “Matera e il Cinema” partirà da Casa Noha alle ore 15:25 riservato a chi SI ISCRIVE AL FAI presso Casa Noha.
Si consiglia abbigliamento comodo e adeguato al tipo di attività.
Visita guidata a cura di: Raffaele Lamacchia, guida turistica ed escursionistica autorizzata di Casa Noha.
DOMENICA 13 OTTOBRE
Orienteering tra la Civita
DOMENICA 13 OTTOBRE Casa Noha propone un’attività di orienteering partendo dal Bene, l’attività porterà i partecipanti a scoprire la cinta muraria medievale di Matera, tra torri, fortificazioni e mura che proteggevano la Civita. Con bussola e mappa alla mano, i gruppi percorreranno i vicoli della Civita come in una vera e propria caccia al tesoro che si sviluppa in tappe. Vincerà l’orienteering il gruppo che effettuerà il percorso in minor tempo, previsto un premio FAI ai primi tre classificati.
MODALITA’ DI VISITA
DOMENICA 13 OTTOBRE
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA entro le ore 18 del sabato 12 ottobre scrivendo a fainoha@fondoambiente.it o chiamando 0835 335452.
L’attività si svolgerà con un minimo di tre gruppi e/o singoli partecipanti. La quota di adesione prevede un contributo a partire da 3€ a persona ed è incluso al momento dell’iscrizione una bottiglietta d’acqua e un piccolo gadget FAI. Luogo d’incontro Casa Noha ore 9:30 inizio attività ore 10. Consigliato abbigliamento sportivo, cappellino.
L’attività di orienteering è consigliata a famiglie ed appassionati.
Rosalba Demetrio, presidente regionale Fai della Basilicata
GIORNATE FAI D’AUTUNNO 12 e 13 OTTOBRE 2024
IL CALEIDOSCOPIO BASILICATA, intervento di Lorenzo Rota, Delegato Regionale FAI Cultura
«Raccontare il patrimonio culturale per educare la collettività a proteggerlo e a prendersene cura” (M. Magnifico – Presidente FAI)
E’ quanto tenterà di fare il FAI/Basilicata nelle GFA/2024:
raccontare il patrimonio culturale, per raccontare la Basilicata, la sua storia, la sua cultura, la sua società.
Con questo obiettivo le Delegazioni territoriali del FAI hanno esercitato la loro tradizionale attività di ricerca dei “luoghi insoliti” (spesso inaccessibili e/o dimenticati) ma che rappresentano la Basilicata “autentica”, la sua storia, la sua cultura, le sue forme di governo e di organizzazione socio-economica, e a volte anche la Basilicata “innovativa”, che non ti aspetti.
Attività delle Delegazioni che punta, percorrendo l’intreccio di paesaggi che caratterizza la Regione, a far emergere pezzi di quella “storia”, spesso dimenticata, ma anche nuovi sviluppi, evoluzioni della stessa, per dare consapevolezza ai cittadini che parteciperanno alle GFA/24 dello straordinario patrimonio culturale che la nostra regione possiede ed è in grado di offrire; e della sua distribuzione geografica, delle sue connessioni territoriali che caratterizzano tanto gli insediamenti abitati che i loro contesti naturalistico-ambientali e paesaggistici:
il “caleidoscopio Basilicata”, che le GFA24 vogliono raccontare, intanto per “proteggerlo”, e poi per indurre le comunità insediate a “prendersene cura”.
Va sottolineata la grande importanza delle modalità con le quali il FAI si approccia alle “visite” programmate:
quella che coinvolge (in collaborazione con le Istituzioni Scolastiche e i Docenti), i suoi giovani “Apprendisti Ciceroni”, che divengono il tramite empatico (non “accademico”), con i “visitatori”, con i fruitori delle “aperture” programmate.
Operazione di grande importanza formativa, che sintonizza le nuove generazioni, i nostri Studenti, con il patrimonio culturale del proprio territorio, e li sensibilizza alle problematiche della sua tutela/valorizzazione, sulle quali, auspicabilmente, potranno/dovranno impegnarsi in un prossimo futuro.
ALLA SCOPERTA DEL “CALEIDOSCOPIO BASILICATA”
Il programma delle aperture delle GFA/24 assume la forma di un “itinerario geografico- culturale”, che percorre alcune valli, crinali e pianure della Basilicata, alla scoperta delle testimonianze naturalistico-ambientali, insediative e socio-culturali della storia di quei territori, e quindi del loro ordito culturale patrimoniale.
Per l’autunno 2024 le Delegazioni FAI della Basilicata hanno selezionato testimonianze riferite a due macro-categorie di beni patrimoniali:
– Beni naturalistico-ambientali: paesaggi, boschi, giardini e spazi aperti;
– Insediamenti urbani di crinale, centri storici, con il loro contenuto di architetture eminenti (Castelli, Chiese, Conventi, Palazzi Nobiliari e/o borghesi), e il loro connettivo insediativo contadino, adagiato o abbarbicato sulle dolci e/o aspre morfologie dei crinali stessi. A quest’ultima tipologia insediativa si è affiancata infine quella riferita a due città di fondazione collocate sulle terrazze immediatamente a ridosso della piana metapontina: Marconia e Policoro.
Ma per “raccontare” un patrimonio culturale, non ci si può limitare a descriverne gli aspetti naturalistico-ambientali e/o insediativi: il “racconto” deve prenderne in considerazione anche gli aspetti sociali, umani che hanno “costruito”, e plasmato nel tempo quei paesaggi, quei paesi, quelle architetture, stratificandovi plurime trasformazioni di forma e di senso, fino a quella percepibile oggi.
Pertanto, nella individuazione dei beni patrimoniali da rendere visitabili in queste GFA/24, grande attenzione è stata posta nella ricerca e documentazione del “vissuto” di questi spazi, di queste architetture che, ancora oggi (con contenuti spesso inediti e imprevedibili), le caratterizzano e le tengono in vita: costruendo così un “racconto” che incuriosisce ed affascina il visitatore, sia esso episodico (turista) che stabile (residente).
Si è scritta così la sceneggiatura del “vissuto” di queste architetture e spazi, dalla fondazione alla contemporaneità, e di coloro che li hanno realizzati e poi fruiti nel tempo.
E sono così emerse storie, eventi, protagonismi e personalità, che illustrano e rendono viva la nostra regione.
Si delinea così quel “racconto” che avvicina la comunità contemporanea, di residenti e/o visitatori, alla conoscenza, alla condivisione, al rispetto del “patrimonio culturale”, squarciando quel velo di oblio e indifferenza che spesso le avvolge: che è compito statutario del FAI.
L’itinerario che le GFA/24 propongono non è un percorso fisico, spaziale, ma una linea culturale, collegante una serie di nodi, ciascuno dei quali “racconta” una storia, una cultura, che gli animatori del FAI offrono al visitatore, per arricchirne conoscenza ed esperienza.
In questa sintetica presentazione, l’itinerario/programma delle aperture GFA/24 che proponiamo è il seguente:
1. SPAZI APERTI, PAESAGGI E GIARDINI URBANI
Una delle connotazioni principali della Basilicata contemporanea è quella di detenere un notevole grado di “naturalità” e “biodiversità”: risultato, se vogliamo, non ottimale dal punto di vista della “quantità” dello sviluppo socio-economico ed infrastrutturale; ma importante invece da quello della “qualità” dell’insieme naturalistico ambientale ed insediativo che ne caratterizza i territori.
Le GFA/24 sono andate alla ricerca di alcuni esempi di queste “nicchie di naturalità”, presenti negli “spazi aperti” come pure nei centri urbani, per renderle fruibili ad una vasta platea di cittadini.
a. Paesaggio dei calanchi
ALIANO:
RACCONTI TRA PAESAGGI NATURALISTICI E BORGHI ANTICHI
Percorso naturalistico–urbano, che racconta di un paesaggio lunare un tempo materia prima per la trasformazione delle argille, oggi scenario incomparabile per set cinematografici. Vi racconteremo il territorio anche attraverso i racconti e aneddoti dei suoi abitanti.
(Aperture a cura di: Volontari FAI di Aliano (Delegazione FAI di Tricarico e della Lucania interna)
PISTICCI:
TEATRO DEI CALANCHI: MERAVIGLIA NEL DESERTO DI ARGILLA
Incantevole spazio scenico tra argille modellate dal tempo. Paesaggio lunare che offre un’opportunità imperdibile di esplorare la fusione tra arte e natura.
I visitatori saranno accompagnati da Daniele Onorati, direttore artistico e anima del Teatro dei Calanchi, alla scoperta del territorio in cui ha preso vita questo straordinario fenomeno artistico-culturale.
(Aperture a cura di: GRUPPO FAI DI PISTICCI E DELLA VALLE DEI CALANCHI – Delegazione FAI della Costa Jonica)
b. Boschi di crinale
SAN CHIRICO NUOVO
ACQUA, PAESAGGIO E VEGETAZIONE
Una immersione nei rigogliosi boschi Guardiola e Piscilicchio, con fustaie mature di cerro e roverella
(Aperture a cura di: Delegazione FAI di Tricarico e della Lucania interna)
c. Fasce ripariali e costiere
ROTONDELLA
GOLE DI CANDELA
Area naturalistica ai piedi del Monte Coppolo, con pareti a strapiombo sul Fosso Candela (affluente del Sinni), caratterizzato da salti d’acqua e laghetti stagionali.
(Aperture a cura di: DELEGAZIONE FAI DELLA COSTA JONICA
d. Giardini urbani
BERNALDA
GIARDINO DEL PALAZZO MARGHERITA
Giardino neoclassico del Palazzo realizzato alla fine del XIX secolo da Giuseppe Margherita, oggi splendidamente restaurato dal grande regista statunitense Francis Ford Coppola (d’origini bernaldesi).
ORTO BOTANICO DELL’ISTITUTO SCOLASTICO DI BERNALDA
Laboratorio sperimentale di biodiversità “coltivata”.
(Aperture a cura di: DELEGAZIONE FAI DELLA COSTA JONICA)
2. CENTRI STORICI
a. Centri storici di crinale
Racconto di genesi e trasformazione nel tempo della più diffusa tipologia di insediamenti abitati (paesi) presenti nel territorio interno della Basilicata: abbarbicati ai crinali collinari che fanno da spartiacque ai fiumi lucani, con il loro tessuto insediativo contadino, le loro architetture eminenti (Chiese, Conventi, Palazzi nobiliari e/o borghesi); ma anche delle testimonianze del loro vissuto socio-economico, e dei protagonismi (civici e culturali) delle comunità e delle personalità che vi hanno risieduto.
Sono stati individuati:
CALCIANO:
ITINERARIO NEL BORGO
Racconto del paese tra storie vissute (brigantaggio) e l’attualissima “città del miele”.
(Apertura a cura di: VOLONTARI FAI DI CALCIANO – Delegazione FAI di Tricarico e della Lucania interna)
GRASSANO:
S. MARIA DELLA NEVE E PALAZZO FERRI
Racconto di un paese contadino, tra Cavalieri di Malta, Monte Frumentario e Confraternite.
(Apertura a cura di: VOLONTARI FAI DI GRASSANO – Delegazione FAI di Tricarico e della Lucania interna) )
GROTTOLE
L’ ANTICA CASSARMONICA RACCONTA IL BORGO
La straordinaria storia del “Teatro del Popolo”, animatore delle feste e tradizioni religiose del paese.
(Apertura a cura di: VOLONTARI FAI DI GROTTOLE – Delegazione FAI di Tricarico e della Lucania interna)
SAN MAURO FORTE (MT)
ITINERARIO NEL BORGO
Un percorso tra Torre Normanna, Chiesa, Palazzi e vicende del brigantaggio
(Apertura a cura di: VOLONTARI FAI DI SAN MAURO FORTE – Delegazione FAI di Tricarico e della Lucania interna)
TURSI (MT)
LA VIA DEI FRANTOI
Tursi è centro di crinale affacciato sulla valle del fiume Agri; il suo centro storico (Rabatana), con le sue case in pietra, grotte e vicoli stretti, conserva un’atmosfera d’altri tempi, con tracce di influenze arabe.
Paese agricolo, fino agli anni ’60 aveva sette frantoi per la molitura delle olive.
Le GFA faranno percorrere l’antica strada che conduce al rione S. Michele, dove si trova il più antico dei frantoi tursitani (1800). Continuando, si arriverà al frantoio della casa Pierro, adiacente alla Casa Museo “Albino Pierro”, dove sarà possibile conoscere i diversi ambienti e le diverse fasi del processo di lavorazione dell’olio.
(Apertura a cura di: GRUPPO FAI DI PISTICCI E DELLA VALLE DEI CALANCHI – Delegazione FAI della Costa Jonica)
ATELLA (PZ)
BORGO DI SANT’ILARIO, LUOGO DI NASCITA DELL’ARTE ARUNDIANA
Sant’Ilario, il cui nome deriva dall’antico feudo Sant’Ilario, è un piccolo Borgo sull’Appennino lucano a circa 900 m., nel Comune di Atella (PZ).
Visitare il Borgo, insieme al “Museo dell’Arte Arundiana” (canna mediterranea), opera del Maestro Franco Zaccagnino, significa immergersi in un’atmosfera quasi fiabesca.
(Apertura a cura di: DELEGAZIONE FAI DEL VULTURE MELFESE ALTO BRADANO)
PIETRAPERTOSA (PZ)
I PORTALI E LE CAPPELLE DI VIA GARIBALDI
Un racconto inedito di uno dei “Borghi più belli d’Italia”, tra archi di rione, portali gentilizi, cappelle e testimonianze di devozione popolare.
(Apertura a cura di: VOLONTARI FAI DI PIETRAPERTOSA – Delegazione FAI di Tricarico e della Lucania interna)
b. Città della Riforma Fondiaria
Costituiscono l’altra faccia della medaglia degli insediamenti urbani della Basilicata, quelli “moderni”, scaturiti dalla Riforma Fondiaria che, con i suoi “appoderamenti” e gli interventi di risanamento ambientale, bonifica, irrigazione, infrastrutturazione e ripopolamento anche “urbano” delle campagne, ha avuto un ruolo straordinario nella modernizzazione dell’agricoltura e dell’economia regionale, nel secondo Dopoguerra.
POLICORO (MT)
PIAZZA ERACLEA: I LUOGHI DELLA RIFORMA FONDIARIA
Piazza principale del nucleo originario della Riforma Fondiaria, sviluppato ai piedi del Castello Baronale con i suoi “casalini”; Borgata della Riforma che poi evolverà nella moderna “città” di Policoro (riconosciuta tale nel 1959), oggi centro urbano vivacissimo e trainante della Costa Jonica lucana.
Nella piazza centrale circondata da portici, e definita da architetture di sapore “coloniale”, sono collocati: il Municipio (oggi Biblioteca Comunale), la Chiesa, servizi e negozi e, appena fuori dal perimetro, la prima Caserma dei Carabinieri, la prima Scuola e la Villa comunale.
Il percorso di visita si svilupperà alla ricerca dei valori storico-testimoniali della Borgata, e comprenderà anche la visita del “Museo multimediale della Riforma Fondiaria” di recente istituzione.
(Apertura a cura di: DELEGAZIONE FAI DELLA COSTA JONICA)
MARCONIA (Pisticci)
ROOTS- STORIE DI COMUNITA’
In occasione del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, si propone un viaggio nella storia di Marconia, frazione di Pisticci.
Fondata nel 1938 come colonia confinaria fascista nella località Bosco Salice e chiamata Villaggio Marconi, ha costituito una via di mezzo tra le “città di fondazione” della Riforma e le frazioni di espansione dei centri collinari interni, minacciati dalle frane.
Marconia, della colonia confinaria, custodisce storie di libertà, lotta e sopravvivenza.
Attraverso l’arte urbana e la riqualificazione di spazi abbandonati, come quattro cabine elettriche reinterpretate da cinque artisti sul tema delle “RADICI”, il visitatore, accompagnato dall’artista Antonio Poe, scoprirà le vicende di personaggi come Umberto Terracini, Camilla Ravera, Domenico Giannace, quest’ultimo protagonista delle lotte contadine per il riscatto delle terre.
(Apertura a cura di: GRUPPO FAI DI PISTICCI E DELLA VALLE DEI CALANCHI – Delegazione FAI della Costa Jonica)
3. CHIESE E CONVENTI
a. Cappelle devozionali
MATERA
CHIESA DI SANT’ELIGIO
Cappella cinquecentesca, ampliata nel XVII secolo nell’ambito della sistemazione della quinta barocca che avvolgeva la città antica, definendone il limite rispetto alla campagna circostante; sede della Confraternita dei Pastori, dedicata al loro santo protettore, e collocata nell’omonima piazzetta, con al centro una colonna sormontata dalla statua del santo.
(Apertura a cura di: DELEGAZIONE FAI DI MATERA)
CRACO (MT)
CHIESA DELLA MADONNA DELLA STELLA
Cappella rurale seicentesca, realizzata dalla devozione di due coniugi del paese, dedicata a San Vincenzo (patrono di Craco) del quale custodisce alcune reliquie; riferimento devozionale dei crachesi nel mondo.
(Apertura a cura di: GRUPPO FAI DI PISTICCI E DELLA VALLE DEI CALANCHI – Delegazione FAI della Costa Jonica)
b. Chiese e Conventi
Gli insediamenti monastici hanno sempre costituito (insieme a Chiese e Castelli feudali) uno dei nuclei aggreganti dello sviluppo degli insediamenti urbani: così è stato anche per la Basilicata, regione nella quale gli Ordini Monastici (Benedettini, Francescani, ecc.), con le loro Chiese e Conventi, hanno improntato di sé sia la storia urbanistica che il “vissuto” dei paesi; e questo a partire dalla loro fondazione, e poi alla loro “soppressione” post-Unitaria, ed al loro divenire nuclei di importanti servizi civici ed infine, soprattutto dagli ultimi decenni, di infrastrutture culturali (musei, archivi, centri di animazione culturale, ecc.).
FERRANDINA (MT)
MONASTERO DI SANTA CHIARA
Un imponente complesso conventuale seicentesco, che domina il centro storico di Ferrandina, paradigma della vicenda di queste istituzioni religiose, soppresse con l’Unità d’Italia e destinate a vari servizi comunali (oggi “Museo della Civiltà Contadina”)
(Apertura a cura di: GRUPPO FAI GIOVANI DI MATERA – Delegazione FAI di Matera)
IRSINA
RIVIVE IL CHIOSTRO FRANCESCANO
La storia dell’imponente complesso conventuale di San Francesco rivive oggi nella residenza artistica di “Irsina Arte”, da venti anni animata da artisti stranieri; che in occasione delle GFA/24 racconteranno le loro esperienze a contatto con la cultura locale.
(Apertura a cura di: GRUPPO FAI PONTE TRA CULTURE – Delegazione FAI di Matera).
MATERA – SANTUARIO SANTA MARIA DI PICCIANO
Il racconto di un Santuario Mariano, oggetto di devozione in un ampio contesto territoriale compreso tra Puglia e Basilicata, la cui storia (a partire dall’XI sec.) vede Benedettini, Templari, Cavalieri di Malta succedersi nella Commenda, oggi affidata ai Benedettini Olivetani.
(Apertura a cura di: DELEGAZIONE FAI DI MATERA)
PISTICCI (MT)
CHIESA DI SANT’ANTONIO – CONVENTO DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE
Un importante complesso conventuale francescano, realizzato a partire dalla seconda metà del XV secolo, che fa oggi da fondale alla piazza principale di Pisticci; anche in questo caso paradigma della vicenda di queste istituzioni religiose, soppresse con l’Unità d’Italia e destinate a vari servizi comunali (oggi sede municipale).
(Apertura a cura di: GRUPPO FAI DI PISTICCI E DELLA VALLE DEI CALANCHI – Delegazione FAI della Costa Jonica)
ALBANO DI LUCANIA (PZ)
CHIESA DEL “RIFOGGIO”
Uno dei punti di riferimento della devozione comunitaria degli abitanti di Albano, e della loro storia, inserito in un pregevole contesto naturalistico.
(Aperture a cura di: VOLONTARI FAI DI ALBANO DI LUCANIA – Delegazione FAI di Tricarico e della Lucania interna)
MONTICCHIO
MONASTERO DI SANT’IPPOLITO A MONTICCHIO
Monastero benedettino, “luogo del cuore FAI”, collocato nell’istmo tra gli omonimi laghi vulcanici. Realtà storica e monumentale di grande importanza, a partire dal medioevo, e fino ai giorni nostri; in questi ultimi anni oggetto di ricerche archeologiche, che vedono attiva una “International School Monticchio” (2023-24) destinata alla formazione specialistica in campo archeologico (Prof. Sogliani).
(Apertura a cura di: DELEGAZIONE FAI DEL VULTURE MELFESE ALTO BRADANO)
GENZANO DI LUCANIA (PZ)
CHIESA E MONASTERO DI S. MARIA ANNUNZIATA
Uno dei più antichi insediamenti francescani della Basilicata (1321) con Chiesa e chiostro conventuale. Abbandonato dalle Clarisse nel 1905, e utilizzato per alcuni decenni per servizi comunali, è oggi in disuso ed abbandono.
Questo sito è stato votato come “Luogo del cuore FAI/Basilicata”.
(Apertura a cura di: DELEGAZIONE FAI DEL VULTURE MELFESE ALTO BRADANO)
SANT’ARCANGELO (PZ)
CHIESA DI SAN ROCCO
Chiesa superstite del seicentesco Convento Francescano extra-moenia, importante per alcune opere pittoriche barocche ivi custodite (P.A.Ferro),
(Apertura a cura di: GRUPPO FAI ALTA VAL D’AGRI – Delegazione FAI di Potenza)
TRICARICO (MT)
IL CONVENTO DI S. ANTONIO E IL “PRETE URBANISTA” TRA AZIONI SOCIALI E SVILUPPO URBANO
Convento extra-moenia, collocato nella ridente “conca” agricola omonima, realizzato a metà del XV sec. dai Frati Minori dell’Osservanza, ha ospitato dal 1923 la Congregazione delle Suore Discepole di Gesù Eucaristico voluta da Mons. Raffaello delle Nocche.
Convento testimone di una straordinaria storia di solidarietà civica, che ha visto negli anni di profonda miseria del secondo Dopoguerra, su iniziativa (“crociata di solidarietà”) di Don Pancrazio Toscano, il recupero dell’antico convento quattrocentesco a “Casa di Accoglienza” per i poveri e sede della sua Pia Opera.
Don Pancrazio promosse inoltre la realizzazione di alcune infrastrutture di collegamento tra le contrade del paese, che agevolavano il lavoro contadino di conduzione dei terreni periurbani, precorrendo l’impianto del PRG del 1970: si meritò così l’appellativo di “Prete Urbanista”.
(Apertura a cura di: Delegazione FAI di Tricarico e della Lucania interna)
4. CASTELLI E PALAZZI NOBILIARI
a. Castelli
La Basilicata, terra di feudi, sopravvissuti anche ben oltre la loro “storia”, ha visto in quasi tutti i suoi più importanti centri abitati, la presenza di un castello, di una torre o altra fortificazione di matrice normanna, angioina, aragonese, ecc.
Attorno ai manieri si sviluppava poi l’insediamento abitato, con i suoi tessuti prevalentemente contadini, ma con un disegno urbano che vedeva la presenza di Chiese, Conventi, Palazzi nobiliari, dislocate in frangia a piazze e/o viabilità principale.
Manieri poi trasformati in residenze nobiliari, ed infine “infrastrutture culturali” che arricchiscono comunque il tessuto rappresentativo di città e paesi.
Le GFA/24 individuano, e rendono fruibili, alcuni esempi significativi.
POTENZA
LA CURA NELLO SGUARDO. FRANCO PINNA NELLA TORRE GUEVARA
Racconto di quanto resta del Castello di Potenza, dalle sue origini probabilmente longobarde, alla sua trasformazione seicentesca in ospizio e, due secoli dopo, in Ospedale; fino alla sua demolizione (seconda metà del XX secolo), che ne salvò solo un simulacro particolare: la Torre Guevara; oggi restaurata, e destinata ad attività culturali.
Nelle GFA potrà essere apprezzata una selezione di opere di Franco Pinna, fotografo al seguito dell’etnologo E. De Martino (anni ’50).
(Apertura a cura di: GRUPPO FAI GIOVANI DI POTENZA – Delegazione FAI di Potenza)
BERNALDA (MT)
CASTELLO DI BERNALDA
Sulle tracce della evoluzione storico-architettonica del maniero, partendo dalla torre normanna ed il primo l’impianto fortilizio quadrangolare, ampliato e rimodulato dal feudatario Bernardino de Bernaudo (fine XV sec.), fino alla trasformazione in Palazzo Ducale operata dagli spagnoli (Navarrete) nel XVIII secolo.
Oggi utilizzato per attività culturali ed espositive: è in corso l’allestimento del “Museo del Cinema”, nel 50° anniversario della trilogia de “Il Padrino” di Francis Ford Coppola.
(Apertura a cura di: DELEGAZIONE FAI DELLA COSTA JONICA)
POLICORO
PALAZZO BARONALE
Racconto e visita di una Masseria-Castello e della sua borgata (casalini e Cappella della Madonna del Ponte) che ha segnato la storia della Costa Jonica, dalle lande acquitrinose e malariche regno dei bufali, all’attuale ricca agricoltura irrigua.
(Apertura a cura di: DELEGAZIONE FAI DELLA COSTA JONICA)
b. Palazzi Nobiliari
I Palazzi (nobiliari e/o borghesi) costituiscono le tipologie edilizie “eminenti” della struttura dei nostri paesi e città.
E lo sono quasi sempre non solo per dimensioni e qualità architettonica, ma anche (se non soprattutto) per il “vissuto”, che essi testimoniano, della loro storia urbana, legato alla presenza di personaggi eminenti (intellettuali, magistrati, personalità della politica, imprenditoria, ecc.).
La visita, e il racconto di queste architetture e personaggi, apre un potente faro sulla qualità della società della Basilicata, che non è affatto regione “arretrata” per la sua lontananza dai centri propulsori della cultura delle città, ma ne rappresenta invece una particolare declinazione ed arricchimento, in condizioni insediativo-ambientali e sociali di maggiore difficoltà e complessità.
Le GFA/24 individuano, e rendono fruibili, alcuni esempi significativi.
POTENZA
BANCA D’ITALIA: UNO ‘STORICO ENIGMA’. 1865-2024
La Banca d’Italia, istituita nel 1865, in attuazione del disegno di unificazione economica del nostro Paese, ebbe sede propria a Potenza solo nel 1935, allorché fu realizzato l’attuale Palazzo che la ospita.
Le GFA consentiranno di visitare alcuni ambienti importanti del Palazzo, apprezzare alcune opere d’arte ivi custodite, ed ascoltare il “racconto” del contesto storico e urbanistico in cui nasce il palazzo, ma anche alcuni curiosi (ed “enigmatici”) aneddoti che lo hanno visto protagonista.
(Apertura a cura di: DELEGAZIONE FAI DI POTENZA)
MATERA
PALAZZO GIUDICEPIETRO (Via XX Settembre)
Dal Palazzo realizzato, sul nuovo Corso ottocentesco, dalla ricca famiglia imprenditoriale dei Giudicepietro, al suo restauro contemporaneo da parte di un imprenditore materano (Pietro Sacco-Casamassima), che ha raccolto nel suo studio una serie di testimonianze degli intellettuali approdati a Matera dagli anni ’60 (da Levi ad Olivetti, ecc.), per i rapporti intessuti con i suoi fratelli (Albino e Leonardo Sacco).
Un’occasione irripetibile per rivivere una parte della storia contemporanea della città.
(Apertura a cura di: DELEGAZIONE FAI DI MATERA)
PALAZZO ZICARI (Via San Giacomo – Rioni Sassi)
Racconto e visita di un Palazzo della “Civita” che testimonia la trasformazione architettonica (avvenuta tra XVI e XVII secolo, ad opera della classe dirigente locale) dell’originario contesto rupestre, in architetture stilisticamente compiute.
E testimonia altresì la fase dello smembramento tipologico novecentesco, seguita dall’abbandono e degrado strutturale del secondo Dopoguerra; ma anche della “rinascita” risultato del restauro a struttura ricettiva-alberghiera: è il racconto del paradigma costitutivo della Matera contemporanea, Capitale Europea della Cultura.
(Apertura a cura di: GRUPPO FAI GIOVANI DI MATERA – Delegazione FAI di Matera)
ROTONDELLA
PALAZZO IELPO
Racconto della vicenda del Palazzo della famiglia Ielpo, edificato nel 1901, dove ebbe i natali Nicola Ielpo, talentuoso Direttore della Zecca d’Italia dal 1979 al 1999 (inventore della moneta bimetallica, oggi utilizzata anche per l’Euro); il quale, prima della sua scomparsa (2012) ha donato al Comune di Rotondella e a tutti i cittadini la sua collezione di monete e il Palazzo di famiglia dove è stato allestito un Museo Numismatico.
(Apertura a cura di: DELEGAZIONE FAI DELLA COSTA JONICA)
MOLITERNO (PZ)
BIBLIOTECA COMUNALE GIACOMO RACIOPPI a PALAZZO VALINOTI
Una Biblioteca tra le più antiche della Basilicata (fine XIX sec.), fondata sulla donazione di Giacomo Racioppi (eminente storico lucano), e poi arricchita con altre acquisizioni che raggiungono oggi i circa 25.000 volumi. Oggi ospitata nella nuova sede di Palazzo Valinoti, costituisce un “centro di animazione culturale” assai vivo e frequentato.
Quanta storia risiede tra le mura di una Biblioteca? Quali processi invisibili si nascondono dietro un servizio tanto prezioso? Qual è il ruolo di una Biblioteca nei piccoli centri culturali locali?
I racconti dei Volontari FAI, insieme con le testimonianze dirette delle storiche bibliotecarie, risponderanno a queste domande.
(Apertura a cura di: GRUPPO FAI ALTA VAL D’AGRI – Delegazione FAI di Potenza)
MONTALBANO JONICO (MT)
PALAZZO RONDINELLI: “MAIL ART”, come scrivere lettere facendone un’opera
Il settecentesco Palazzo Rondinelli, è appartenuto al magistrato Filippo Rondinelli, che lo lasciò alla sua morte al Comune di Montalbano con il legato di farlo “luogo di cultura e studio”. E’ tuttora sede della Biblioteca comunale, dove è ospitato lo “Spazio d’arte Melchiorre da Montalbano” dedicato alla “mail-art” (arte postale), realizzato nel 2005 dal maestro Giuseppe Filardi: raccolta di piccole opere d’arte coincidenti con la corrispondenza inviatagli (da artisti), su di uno o più temi culturali da lui stesso periodicamente lanciati.
(Apertura a cura di: GRUPPO FAI DI PISTICCI E DELLA VALLE DEI CALANCHI – Delegazione FAI della Costa Jonica)
5. LABORATORI D’ARTE
MATERA (MT)
BOTTEGA DEGLI INCISORI (Scuola di Grafica Sette Dolori)
Nel Sasso Barisano, in alcuni locali terranei del seicentesco Palazzo Bronzini, ha sede la “Scuola di Grafica Sette Dolori”, bottega di incisori che ha come animatori i Maestri Vittorio Manno ed Angelo Rizzelli.
Bottega che da quasi 50 anni promuove corsi d’incisione, ospitando artisti di fama internazionale che realizzano lì le proprie opere e trasferiscono le loro tecniche, i loro “segreti”, ai giovani partecipanti.
Il concetto di laboratorio si espande inoltre alla collaborazione con letterati e critici d’arte, come pure con istituzioni e accademie europee e nordamericane, con una fitta rete di eventi, mostre, ecc.
Una vera e propria fucina d’arte, quintessenza di quella miscela di inventività, contaminazione, vivacità culturale ed artistica, che ha fatto di Matera contemporanea un esempio di “città d’arte e cultura” oggi universalmente apprezzata.
Il FAI Basilicata è lieto di poter proporre ai partecipanti alle GFA/24, una visita al laboratorio d’incisione, ove potranno sperimentare gli strumenti utilizzati per i vari tipi d’incisione, oltre che conoscere la sua straordinaria storia attraverso “prove d’autore”, disegni e foto.
(Apertura a cura di: DELEGAZIONE FAI DI MATERA)
Si chiude così l’itinerario proposto dalle GFA/24, di riscoperta, racconto e valorizzazione del “caleidoscopio-Basilicata”, nelle sue articolazioni naturalistico-ambientali, urbanistiche, architettoniche, artistiche, e del loro “vissuto” storico, e dei protagonismi socio-culturali che vi si sono succeduti.
Ci auguriamo di essere riusciti a rendere palese l’attività di ricerca, riscoperta e proposta di una dimensione culturale e identitaria unitaria della nostra Regione, nella quale il FAI Basilicata è impegnato con le sue periodiche attività, ed in particolare con l’organizzazione delle sue Giornate di Primavera/Autunno.
Un grande, fortissimo ringraziamento va naturalmente, a Delegazioni e Gruppi territoriali del FAI e ai loro infaticabili responsabili:
– Delegazione FAI di Matera. Beatrice Volpe;
– Delegazione FAI di Potenza: Mara Romaniello;
– Delegazione FAI della Costa Jonica: Franca Digiorgio;
– Delegazione FAI di Tricarico e della Lucania Interna: Sabrina Lauria;
– Delegazione FAI Vulture Melfese e Alto Bradano: Paola D’Antonio;
– Gruppo FAI Pisticci e Valle dei Calanchi (Delegazione FAI della Costa Jonica): Grazia Panetta;
– Gruppo FAI Ponte tra Culture: Dimitris Roubis
– Gruppo FAI Giovani Matera: Carmelo Nicolò Benvenuto;
– Gruppo FAI Giovani Potenza: Davide Di Bono
e a tutta la complessa macchina organizzativa FAI coinvolta, sapientemente guidata dalla Presidente Rosalba Demetrio, per il grande, complesso (e spesso faticoso) lavoro svolto per individuare prima, e concretizzare poi negli aspetti organizzativi, queste GFA/2024.