Inaugurata nel pomeriggio nell’ipogeo MateraSum in recinto XX Settembre 7 a Matera la mostra “Logos Mundi” con le opere di Franko B., un artista unico nel suo genere che affronta il tema del viaggio pensando a coloro che sono costretti a fare un viaggio in altre terre alla ricerca di una nuova vita, portando cosi alla ribalta “gli ultimi” e il loro grido di speranza.
La mostra, a cura di Antonella Ventura di “Arte per le Marche”, presenta anche opere di Palmalisa Zantedeschi, Milica Jankovic, Ombretta Buongarzoni, Ado Brandimarte e Ciro Rispoli e resterà aperta fino al 31 ottobre 2019. Al vernissage, allietato dalle musiche eseguite dal violinista Fulvio Renzi, hanno partecipato anche l’assessore comunale al turismo Mariangela Liantonio, il consigliere comunale Angelo Lapolla.
Franko B, artista di origini lombarde che da 40 anni vive e opera a Londra, racconta le sue opere esposte a Matera: “Questi omini di ceramica li costruisco nel mio studio di Londra e fanno riferimento ad una serie chiamata “Lost boy”, ovvero la gente che ho conosciuto o che non ho conosciuto, che è persa nel mondo. Io da piccolo ho frequentato istituti, orfanotrofi, croce rossa e quindi questa installazione con tanti colori mi ricorda quel periodo in cui ero a contatto con tanti bambini. In questa mostra sono stati uniti per formare l’Italia, tutti parlano di un’Italia spezzata, rotta e allora ho pensato di creare questa Italia di gente perduta. Chiaramente poi uno può leggere quello che vuole. A me interessa di più l’idea di realizzare un’installazione di design. Il fatto che sono rotti questi omini mi fa pensare anche che oggi ci sono diverse possibilità di vivere, perchè non siamo uguali. Ho rappresentato inoltre momenti di vita, in particolare c’è un’installazione dedicata ai migranti annegati nel mare, che ho chiamato “sapore di sale, sapore di male”, parafrasando una nota canzone di Gino Paoli, perchè queste tragedie sono un male e tutti secondo me siamo responsabili. Poi ci sono le valige, perchè ogni viaggiatore ha una sua identità e quindi ho deciso di inserire dei triangoli che usavano i tedeschi nei campi di concentramento, di sei colori diversi: verde, nero, rosso, viola, rosa e blu. Coloro che avevano un’identità politica diversa da loro venivano spediti nei campi di concentramento, prima vengono mandati ai lavori forzati e poi venivano uccisi. Ancora oggi in diverse zone del mondo, in Cina, nel Messico, ci sono campi di concentramento. Volevo rappresentare che la storia si ripete anche oggi, come è accaduto in Germania con il nazismo. E c’è una valigia con un video che trasmette velocemente 4 mila immagini, che rappresentano tutto quello che ci bombarda nella vita, racconta il colonialismo, la povertà, la ricchezza, la cultura, il monopolio, le multinazionali, le malattie”.
Per l’artista veronese Palmalisa Zantedeschi è sempre un piacere ritornare nella città di Matera: “Le mie opere sono pezzi di manto terrestre raccolto nel corso degli anni. Io da tanti anni lavoro la pietra, sono alla quinta generazione. Alle mie spalle scultori, scalpellini e anche un’azienda. Raccolgo questi pezzi perchè ad un certo punto mi sono resa conto che la pietra ha una sua vitalità e quindi ho abbandonato l’idea di considerarla semplicemente un prodotto, ma ho cominciato ad osservarla come materia e come tale ho cominciato a cercarla, dapprima in forme tridimensionali e poi l’ultima sfida è stata quella di cercare di capire cosa c’era oltre la materia. Quindi ho lavorato di grande sottrazione, fino ad arrivare spessori sottilissimi, quasi impalpabili, l’opera diventa un velo, per scoprire che dentro c’è una vitalità eccezionale. Sono innamorato di Matera, ci vengo da tantissimi anni perchè io amo la pietra e questa città è unica al mondo, ecco perchè sono felicissima di poter esporre le mie opere in questo bellissimo ipogeo di MateraSum”.
Michele Capolupo
Di seguito la recensione di Antonella Ventura della mostra “Logos Mundi”
All’inizio era il Verbo. Sibila, Sibilla L’oracolo del Tempo. Il Vento crea la Sua Forma, ora come allora l’Uomo e la Parola. La Torre di Babele sull’umana generazione. Fuori oltre il tempo solo il tormento della comunicazione.
Nel ventre della Madre Terra, nella città Mater e Materia, Matera, si celebra un incontro di uomini e di artisti come l’artista più conosciuto nella sfera internazionale,Franco B., per la prima volta a Matera e Palmalisa Zantedeschi, Milica Jankovic, Ombretta Buongarzoni, AdoBrandimarte e Ciro Rispoli. Al centro della terra, nel più misterioso ipogeo di Matera, Matera Sum si raccontano linguaggi lontani, arcaici, contemporanei e complessi del nostro tempo attraverso le loro opere scultoree: Logos Mundi.
Franko B. è da sempre conosciuto nel suo estenuante lavoro di “arte antropologica” dove, su se stesso in primis e su altra materia vivente o inerme, ha cercato di studiare le emozioni-reazioni cui l’uomo è sottoposto suo malgrado nel corso dell’esistenza. Il viaggio è il suo ultimo lavoro, il viaggio dell’uomo in diversi aspetti, soprattutto il cinetismo intellettuale, ma non solo, anche quello addotto per sopravvivenza degli ultimi della terra è tema sensibile e frutto della sua arte.
Particolare attenzione meritano le valigie con ologramma che porta a Matera unitamente a piccole creature di ceramica, creature senza fissa dimora, apolidi il cui obbiettivo è solo la ricerca di umanità.
Le opere di Palmalisa Zantedeschi sono straordinarie,uniche e originali e raccontano l’incontro della luce con la pietra e destano “incanto”.
Dai Balcani arriva Milica Jankovic surrealista iconica, artista del dettaglio di micromateria.
Scultore raffinato e di rara sensibilità, Ado Brandimarte reinterpreta un misticismo contemporaneo nella scultura classica.
Una pietra particolare bianca e purea segnata da simboli e stigmatizzata da lacerazioni e passaggi è l’opera di Ombretta Buongarzoni, nomade dell’arte trova nella scultura il suo approdo virtuoso e di riconciliazione allo spirito.
A chiudere il ciclo di questi artisti unici le sfere degli uomini uniti di Ciro Rispoli. Artista poliedrico e multiforme la cui versatilità ad ogni materiale, lo rende morbido e cool nell’incontro dell’altro.
Logos Mundi è un’esibizione di materie prime diverse dove al centro, dentro la terra, vi è l’uomo del terzo millennio che è ancora in cerca di un linguaggio universale come l’arte.
MateraSum è come una moderna Torre di Babele al contrario dall’alto verso il centro.
E l’uomo liquido del terzo millennio ritorna di materia.
Scheda mostra
Curatori: Antonella Ventura e Antonella Caruso
Testo critico: Antonella Ventura
Allestimento: Serena Scolaro
Web Design: Andrea Capecci
Progettazione: Luca De Montis
La fotogallery della mostra d’arte “Logos Mundi” (foto www.SassiLive.it)