Due importanti sculture dell’artista Riccardo Sanna nel Musma di Matera. La donazione da parte di Sanna è avvenuta nel pomeriggio con una cerimonia ufficiale che ha coinvolto l’artista, l’ex sindaco Raffaello De Ruggieri, lo storico Gianni Maragno e la presidente di Syncronos, Simona Spinella.
Da mesi le sale espositive del MUSMA (Museo della Scultura Contemporanea. Matera) ospitano tensioni e valori universali.
La grande mostra temporanea “Edipo – Crudeltà e espiazione” è timbrata dalla autorevole presenza di molti artisti tra cui Mimmo Paladino, Emilio Isgrò, Matteo Basilè, Hermann Nitsch, Alfredo Pirri, Stefano Ricci, Stefania Pennacchio e Mimmo Centonze.
Il salone delle feste di Palazzo Pomarici ospita preziose opere di Arnaldo Pomodoro, ed in particolare “L’inizio del tempo n. 2” (1958) per la prima volta esposta in un museo.
Il livello dellesculture di Arnaldo Pomodoro dialoga con il capolavoro del futurismo italiano rappresentato da “Forme uniche della continuità nello spazio” di Umberto Boccioni (1913) presente nella sala 1 del museo con l’affaccio spettacolare sui Sassi e sul fronteggiante altopiano murgiano.
Questo autorevole e illuminante “impasto” espositivo ha trovato e trova l’attenzione vissuta di un flusso di visitatori, soprattutto stranieri, ospiti della città e testimonia il valore internazionale della programmazione culturale del Musma
In questo strepitoso scenario si è inserito l’incontro con l’artista Riccardo Sanna, che ha deciso di donare al Musma di Matera due importanti sculture, perché possano colloquiare con i visitatori dell’unico museo d’arte contemporanea in grotta.
Sono due “creature” in bronzo della serie “Le porte chiuse di Sanna”, porte logorate dal tempo, di un tempo atemporale, dove anche la soglia serrata segna lo scandire di ciò che siamo, di ciò che siamo stati e di ciò che saremo.
La proposta di Sanna, affidata alle sue porte chiuse e segnate dal tempo, esprime il passaggio del divenire, perché la porta può essere aperta, se si vuole, o rimanere chiusa. Sono i due tempi del vivere nello spazio temporale, del fuori e del dentro, segnati dal sigillo sacrale di una serratura. Siamo noi, infatti, a decidere se rimanere inchiodati in un presente immobile e asfittico o entrare nel futuro stimolante della preveggenza creativa. Il messaggio dell’arte non può essere sterilizzato da una inchiodata serratura, ma deve tradursi in generosità propositiva per arricchire il bagaglio della conoscenza e dell’autostima dell’interlocutore.
Il Maestro Riccardo Sanna ha testimoniato durante l’incontro il valore polisemico della sua intensa e stimata produzione artistica, continuatrice della linea creativa del suo grande maestro Alessio Paternesi, recentemente scomparso.
La fotogallery dell’incontro con Riccardo Sanna (foto www.SassiLive.it)