Il 20 febbraio scorso l’Amministrazione comunale di Matera annunciava il direttore artistico di Matera 2019. La scelta avvenuta dopo un regolare concorso pubblico è ricaduta su Joseph Grima, nato a Avignone nel 1977, di nazionalità inglese e naturalizzato italiano. Il materano Francesco Cascino, libero professionista da diversi anni impegnato a Roma nell’attività di consulente per arte contemporanea e progetti culturali, nel pomeriggio di giovedì 20 febbraio, poche ore dopo l’annuncio ufficiale avvenuto nel corso di una conferenza stampa al Comune di Matera affidava al suo profilo facebook una riflessione amara che riportiamo integralmente di seguito
“Prendo atto che la città non ama i suoi figli, li respinge, li demotiva, li offende senza nessuna remora.
La classe dirigente, infima e impreparata alle sfide del futuro e a quelle del presente, non ne teme il giudizio, vola altissima sull’interesse culturale, economico e professionale dei suoi cittadini, consapevole che essi non sono altro che schiavi. Pecore nel recinto del conformismo e della paura di perdere o guadagnare posticini al sole che, in contesti evoluti, sono diritti acquisiti dalla nascita.
Salvo parlarne ai convegni o in campagna elettorale, dove le pecore sono riunite tutte nello stesso posto di fronte ai simboli che le portano al pascolo da millenni.
La lettera aperta ha ricevuto decine di commenti positivi, messaggi di solidarietà e tantissimi messaggi di condivisione dell’analisi relativa alla scelta del nuovo direttore artistico.
Cascino però è andato oltre e ha inviato alla nostra redazione lintera corrispondenza tra il diretto interessato el Comitato Matera 2019. Per Cascino si tratta di “una storia interessante per capire come meritocrazia e selezione di qualità, siano slogan inutili se pronunciati da emerito falliti e raccomandati di partito. È una storia pericolosa, offensiva e dannosa, ma racconta di come i materani verranno depredati nuovamente del loro unico tesoro: la cultura popolare. Purtroppo, come spesso accade, a Matera alcuni hanno letto la Lettera solo come uno sfogo di chi ha perso un concorso, dimenticando che, da Sartre a Baudelaire, da Gramsci a Carmelo Bene, nessuno è mai stato diplomatico con i ladri di futuro. E dimenticando che ho scritto CHIARAMENTE che il problema non sono io ma LA TRASPARENZA, e che ho invitato io i migliori curatori d’Italia a partecipare al Bando; lo hanno fatto e sono stati respinti anche loro senza motivazione. Anche perché la vedo dura di motivare una risposta negativa, per esempio, a Laura Cherubini, circa mille mostre al suo attivo, vice presidente del MADRE, critica internazionale, contro il Niente assoluto di questo Comitato, privo di personalità e di curriculum in grado di generare valore.
Il 15 febbraio scorso Paolo Verri inviava questa risposta a Francesco Cascino rispetto all’esito finale del bando per il direttore artistico.
La ringrazio per aver partecipato al bando per la selezione del Direttore Artistico che avrà il compito di delineare le basi del programma culturale per la candidatura di Matera 2019.
Nelle scorse giornate insieme ai membri del Comitato Scientifico abbiamo analizzato gli 87 curricula arrivati; di questi ne abbiamo selezionati 9, che verranno intervistati all’inizio della prossima settimana.
Nel corso della settimana medesima, in seno ad un ulteriore incontro dei membri del Comitato Scientifico e del Consiglio di Amministrazione, verrà poi stabilito chi sarà il Direttore Artistico di Matera 2019.
Pur avendo apprezzato la qualità del Suo curriculum, abbiamo deciso di non inserirla nel numero più ristretto sopra indicato; la Sua persona verrà tuttavia contattata insieme al direttore artistico selezionato per capire come poter eventualmente strutturare insieme progetti specifici interni al più ampio programma culturale.
La esorto pertanto a continuare a sostenere la candidatura di Matera 2019, inviandoci delle idee, partecipando alla nostra community http://community.matera-basilicata2019.it/ e intervenendo su FaceBook e Twitter.
Grazie ancora per averci offerto la Sua professionalità!
Un cordiale saluto
Paolo Verri
Giovedì 20 febbraio 2014 Francesco Cascino rispondeva così al Comitato Matera 2019.
Gentile Comitato,
Riscontro, insieme ad una serie di errori e di mancanze grammaticali del Bando che sono veramente imbarazzanti per una Capitale della Cultura, che ad oggi non abbiamo la composizione del Comitato scientifico e le motivazioni del respingimento della domanda, elementi che in un contesto minimamente professionale che non voglia pregiudicare la già debole immagine internazionale, sono obbligatori.
Capisco che le spinte di Partito sono le motivazioni più forti, in questo Paese di dilettanti allo sbaraglio che fanno del destino di interi territori, il proprio personale campetto di gioco e di recupero delle proprie mancanze intellettuali e professionali, ma qui si esagera davvero. Non solo in termini etici, dove non vi siete distinti mai, fino ad ora, ma persino in termini tecnico-giuridici.
Ovviamente non intendo entrare in queste sfere per far valere le mie ragioni e motivare tutto il mio disappunto; sarebbe come sparare sulla Croce rossa, già tutta la comunità internazionale ha avuto modo di prendere atto del dilettantismo dilagante e delle assenze ingiustificate di questi anni dalla scena mondiale dell’arte e della cultura di alta qualità.
Intendo però avere notizie più approfondite in merito alle questioni sollevate, oltre che sapere che fine hanno fatto i progetti che abbiamo presentato, finiti anche quelli nel dimenticatoio di chi prende impegni e non li mantiene, se non bacchettati dai potenti di turno. Una vergogna tutta e solo italiana, da Sud del mondo arretrato e schiavo.
Questo è quello che faremo sapere alla Community, altro che sostegno; siamo noi quelli da sostenere, quelli che si impegnano ogni giorno sulla cultura vera, non sulla comunicazione vuota che sostituisce, per poco tempo, il valore del Sapere reale e tangibile che genera valore neuronale e economico tutti i giorni.
Cose difficili da capire per degli opportunisti, mi rendo conto, ma più facili da farsi scrivere e sbandierare ai convegni sulle figure nobili della Sinistra, quando si tratta di sciacallare su chi non può più smentire e farsi belli agli occhi del popolino. Possiamo farlo noi, per fortuna. E lo faremo a tutti i livelli.
Saluti.
Francesco Cascino
Nella foto “le armi dell’Arte”, di Dario Carmentano. Foto scattata a ottobre a Matera in occasione del workshop ABContemporary.
È una foto di mood che rende l’idea. Le armi dell’Arte sono i mouse, i CD Rom, le tastiere, gli iPad.
VERRI” la vera fortuna sono tutte quelle persone che andate via e sono diventati grandi…..sono tornati per investire dove sono nati…….)possiamo ringraziare matera equesta classe dirigente che chi è tornato ha trovato una citta pronto ad accoglierli, ma solo con le chiacchiere
http://www.inu.it/wp-content/uploads/Sole_Matera_9_marzo_2014.pdf.
Sembra molto amareggiato Cascino… ma gli sembra che oggigiorno basti mandare un Cv “coi controc….” per essere preso in considerazione dalla politica e sue rispettive emanazioni, senza un minimo partecipare alle loro relazioni? Ma poi questa esigenza di farsi legittimare da una nomina pubblica per fare cultura…la cultura tanto più è interessante quanto più è libera e dal basso, quando nasce spontanea nei laboratori, negli atelier e nelle associazioni (non finanziate pubblicamente), il resto è doping, marchettismo vomitevole. Si impegni Cascino, venga a lottare per i suoi principi a Matera ex capitale del mondo popolare e li lasci perdere questi corruttori e chiacchieroni.
Hai ragione Mimino, corretto anche se non così scontato come lo scrivi tu. Parliamone. Ovviamente non rispondo a questioni ottocentesche banali come Bocconi vs. Urbino. Non ho tempo per quisquilie né per pecorelle smarrite.
il Sig. Cascino dovrebbe contenersi in queste esternazioni imbarazzanti che non danno onore a noi materani e all’eccellente lavoro che stanno facendo queste persone nella nostra citta’. Ai miei tempi, come si racconta nel bell’articolo di Napoletano sul Sole, i bravi andavano via per studiare Economia alla Bocconi o Giurisprudenza a Napoli…..i meno bravi andavano nella mitica Urbino a studiare Scienze Politiche……e chi era bravo ed era andato alla Bocconi o a Napoli non si catapultava a dirigere il personale in aziende della Montedison alla tenera etá di 24 anni pur in un mondo del lavoro meno triste dell’attuale….suvvia Cascino un po’ di mite sensibilitá….almeno un pò di onestá intellettuale il tuo amore per l’arte dovrebbe avertela trasmessa……Joseph Grima è un eccellente personaggio che certamente fará un ottimo lavoro per la nostra cittá……Matera merita in questo momento silenzio e competenze ….non sciocchi schiamazzi fondati poi su cosa? con affetto da una materana abbastanza brava che è andata a studiare alla Bocconi:)