In merito alla scomparsa del reperto esposto nella mostra Pompei e i greci allestita nella Palestra grande degli scavi di Pompei la dottoressa Marta Ragozzino, Direttrice del Polo Museale Regionale della Basilicata, del quale fa parte il museo Archeologico Nazionale della Basilicata Dinu Adamesteanu di Potenza dove si conserva la borchia sottratta alla mostra di Pompei, esprime tutta la sua solidarietà all’amico e collega Massimo Osanna.
Al di fuori del suo straordinario contesto lucano, prossimo alla Torre di Satriano e indagato proprio da Osanna, che la mostra Pompei e i greci, con grande intelligenza e scientificità, ha finalmente fatto conoscere meglio al pubblico e agli studiosi, il reperto scomparso ha un modesto valore in sé, trattandosi di un semplice esemplare seriale (è stato assicurato infatti per 300 euro – ndr).
La borchia in bronzo faceva parte del prezioso apparato decorativo di una porta di considerevoli dimensioni di un palazzo nobilire di Torre di Satriano e fissava un fascione centrale in bronzo posto in verticale.
Lascia increduli e addolorati un gesto del genere che attacca e ferisce il patrimonio culturale che appartiene alla comunità e, portato a Pompei, al mondo intero. E’ stato per noi molto importante contribuire al progetto culturale che ha permesso la grande mostra e per questo siamo accanto alla Soprintendenza e vogliamo garantire ogni possibile sostegno.