Giovedì 26 giugno a Matera è stato ricordato l’anniversario della riapertura al culto della chiesa di Santa Maria della Croce, meglio nota con la denominazione di Scordata ubicata in via Cererie, con una messa celebrata dal parroco don Biagio Plasmati. La cerimonia ha anche commemorato alcuni sacerdoti materani scomparsi di recente: mons. Francesco Saverio Conese, mons. Salvatore Del Giudice, Mons. Damiano Lionetti e il canonico don Luigi Paternoster. Ognuno di loro ha evidenziato un specifico legame con la vita sociale e religiosa di Matera, distinguendosi per alcune benemerenze. Alla cerimonia ha partecipato la comunità parrocchiale, mentre erano assenti i rappresentanti delle istituzioni civili e della stampa locale. Il duo Maria Pistone, arpa e Nunzia De Giorgi, soprano ha animato questa celebrazione con l’ esecuzione di alcuni brani di musica sacra; mentre il trombettiere Pino Cifarelli, durante la commemorazione dei defunti ha suonato il “Silenzio”.
Questa celebrazione è stata proposta dall’artista materano Franco Di Pede, direttore del Centro Arti Visive non solo per ricordare la suddetta circostanza, ma anche per ripristinare una chiesa ormai chiusa al culto a causa della vicinanza con la parrocchia dell’Immacolata. Fu lo stesso Di Pede a valorizzare la Scordata sollecitando i necessari lavori di restauro che furono eseguiti in due momenti successivi: prima, il consolidamento della struttura e poi il restauro interno della chiesa.
Attualmente l’artista si fa portavoce di tanti materani che desiderano la rinascita di questo monumento, interessante esempio di architettura locale completamente realizzato con il tufo ed ultima costruzione del genere. Oltre alla sua funzione specificatamente religiosa divenuta quasi nulla per la vicinanza della parrocchia, potrebbe esplicare la funzione di polo culturale assurgendo a sede di specifiche iniziative dove si potrebbero effettuare serate di musica da camera, cineforum e rappresentazioni ispirate agli eventi di quel particolare sito, utilizzato per le esecuzioni capitali. Fra i tanti condannati, qui fu giustiziato il sacerdote Oronzo Albanese intellettuale liberale di Tolve aderente alla Rivoluzione napoletana del 1799.
La sua utilizzazione per altre finalità non si presenta isolata, ma si collega ad un progetto più ampio ed organico rivolto a valorizzare altre strutture religiose ormai poco funzionanti: l’Annunziatella e San Salvatore di Timmari che, collegate fra loro dallo sviluppo di altre e varie manifestazioni, potrebbero costituire un itinerario artistico e spirituale fuori dagli schemi turistici finora conosciuti e rappresentare un’iniziativa di indubbia originalità che indirettamente valorizzi un patrimonio poco considerato, per il quale Di Pede si è sempre adoperato per conseguire una loro precisa funzione proponendo un intervento di restauro, che è stato ottenuto anche fra le tante difficoltà che si sono presentate.
Salvatore Longo
Giu 27
Per quali benemerenze si sarebbero distinti i suddetti sacerdoti? Vogliamo prenderci in giro forse. Tutti i materani li conoscono bene, soprattutto alcuni. E sanno benissimo che a loro non bisognava riconoscere alcuna benemerenza, anzi…………… Addirittura specifici legami con la vita sociale e religiosa di Matera. Ma per piacere. Chiaramente in tutto questo non c’entra nulla Don Biagio, persona e parroco rispettabilissimo, al di sopra di ogni sospetto.