Il Dalai Lama ospite in Basilicata per due giorni, domenica 24 e lunedì 25 giugno e Matera sarà la prima tappa del suo viaggio terra lucana. Una visita storica che nella città dei Sassi viene impreziosita dall’evento culturale “Conoscere e amare il Tibet”, promosso dall’associazione Sassi Kult nel ristorante pizzeria “La talpa” di via Fiorentini, nel Sasso Barisano. L’idea è quella di mostrare sino al 21 agosto gli scatti fotografici di Guido Galante, accompagnati da pannelli descrittivi sul Tibet, la sua storia e la sua attuale situazione, completati da aforismi e pensieri del Dalai Lama. Una colonna sonora in tema con i pannelli fotografici permette al visitatore di acquisire in modo immdiato una conoscenza ed una percezione sia del Tibet che del pensiero filosofico di Sua Santità.
Guido Galante, che ama scattare foto per pura passione, è stato colpito dal fantastico e surreale paesaggio tibetano, dalla cultura pacifica e religiosa di quel popolo, umile e cordiale e ha cercato di immortalare i diversi aspetti di questo luogo unico e poco conosciuto, osservando il Paese sul “tetto del mondo” con occhi discreti di un viaggiatore, appunto. La simbolica promessa fatta l’estate scorsa in Tibet, quella di far conoscere la verità della situazione socio-politica di un popolo innocente, duramente calpestato nella propria dignità, ha dato l´idea e la forza all’autore di organizzare questo evento. L’amore per Tibet tradotto nella mostra fotografica realizzata da Guido Galante in collaborazione con due rappresentanti di Sassi Kult, il presidente Michelangelo Camardo e il socio Pasquale Perrone e il consulente Dario Carmentano non ha trovato terreno fertile negli enti pubblici ma l’indifferenza mostrata nei confronti di questa iniziativa non ha fermato gli autori del progetto artistico. Un evento a costo zero in sintonia con i messaggi di pace che continua a lanciare il Dalai Lama dalla regione in cui si trova per sfuggire alla colonizzazione del Tibet da parte della Cina. “Una situazione – ricorda Guido Galante – diventata sempre più critica dopo la decisione di due monaci tibetani di darsi fuoco per protestare contro l’oppressione della Cina. Dopo quell’episodio sono state chiuse le frontiere ed è stato vietato l’accesso a turisti e stranieri”.
Guido Galante attraverso le foto intende sensibilizzare la comunità materana sulla condizione terribile in cui è costretto a vivere il popolo tibetano, soggiogato dalla grande Cina. “Tutti oggi sono felici per l’arrivo in Basilicata del Dalai Lama ma pochi conoscono chi è realmente questo personaggio”. Ricordiamo che il Dalai Lama, il quattordicesimo in ordine cronologico, è il capo-spirituale e politico del Tibet, si chiama Tenzin Gyatso ed è nato a Taktser, nell’Amdo. Dal 1959, a causa dell’ occupazione politica e militare da parte della Cina, risiede a Dharamsala, nello Stato di Himachal Pradesh, nel nord dell’India: l’ allora Primo ministro indiano Jawaharlal Nehru si prodigò per garantire la sopravvivenza della civiltà tibetana e del Buddhismo, messi in pericolo nello stesso Tibet a causa di una forte campagna imposta dalla Cina su questo territorio.
Il Capo del Governo tibetano è rimasto in esilio fino all’11 marzo 2011, data in cui ha ufficialmente presentato le dimissioni in favore di un successore eletto dal Parlamento esule, dopo aver peraltro promosso una riforma atta a ridisegnare i propri poteri politici, Tenzin Gyatso ha ricevuto il Premio Nobel per la pace nel 1989 per la resistenza non violenta contro la Cina. Ancora detentore della propria autorità religiosa, oltre ad insegnare il Buddhismo in tutto il mondo, guadagnandosi stima e rispetto in buona parte dei Paesi esteri, sostiene energicamente i rifugiati tibetani nella costruzione dei templi e nella salvaguardia della loro cultura.
Durante l’incontro con i giornalisti Michelangelo Camardo, presidente di Sassi Kult, ha commentato con una punta di sarcasmo l’indifferenza mostrata dagli enti locali verso questa iniziativa culturale: “De Filippo sull’organo ufficiale della Regione Basilicata ha dichiarato l’affinità con gli ideali del Dalai Lama affinche gli esseri viventi vivano in armonia. Allora a questo punto o non siamo lucani o non siamo esseri viventi. Questa è la mostra di un popolo che potrebbe essere di esempio per il mondo per la sua sensibilità, per la gentilezza, per la vocazione alla pace mostrata dal suo Dalai Lama. Ma se in quella parte del mondo c’è un popolo che viene privato della sua libertà sul nostro territorio dobbiamo fare i conti con una libertà pilotata dai grandi sistemi economici e dalle varie amministrazioni che ci governano. A De Filippo, che governa la Basilicata da dieci anni, voglio chiedere cosa ha fatto per far vivere il popolo lucano in armonia. Credo che non si possa fare dichiarazioni di questo tipo solo quando arriva il Dalai Lama”.
Guido Galante, l’autore degli scatti dedicati al Tibet, dopo aver annunciato che Giovanni Vuono e di Marilia Bellaterra, consiglieri nazionali dell’Associazione Italiana Tibet arriveranno a Matera per ammirare dal vivo la mostra fotografica, ha sottolineato la scelta di affiancare i simboli della nostra tradizione contadina ai pannelli fotografici che raccontano un mondo decisamente lontano per abituni, usi, costumi e obiettivi da raggiungere rispetto a quello dell’Occidente.
In proposito Dario Carmentano, conferma la sua ispirazione artistica e invita tutti a riflettere su quello che risalta subito agli occhi di chi guarda queste foto scattate in Tibet: “Ragionando in modo sintetico posso dire che il paesaggio è la rappresentazione dell’attività dell’uomo. E il nostro paesaggio è caratterizzato sempre da distese di grano, un’immagine che si traduce in un concetto molto semplice: produttore-cliente, in una sola parola: commercio. Il medioriente non è connotato da questo assunto “produttore-cliente”. In pratica se gli oggetti della nostra civiltà contadina rappresentano la memoria del nostro popolo, se osservate le immagini scattate da Galante in Tibet rappresentano l’attualità. Dunque si tratta di una fotografia antropologica che induce a riflette su un altro aspetto: in quella terra saremo sempre stranieri e persino i cinesi che hanno deciso di colonizzarla non riusciranno ad attivare il processo “produttore-cliente”. Dunque, per conoscere e amare il Tibet non resta che visitare la mostra di Guido Galente allestita nel ristorante pizzeria La Talpa. La mostra sarà aperta tutti i giorni dalle 19 alle 24 per tutto il periodo estivo, sino al 21 agosto 2012.
Michele Capolupo
Fotogallery di www.sassilive.it