Lunedì 7 agosto alle ore 18,30 nel Palazzo De Lieto di Maratea si inaugura la mostra d’arte “Dalla Val d’Agri al Tirreno. Archeologia, arte e paesaggi lucani”. La mostra resterà aperta fino al 25 novembre 2017. Allieterà la serata il concerto delle allieve della rinomata scuola di arpa popolare viggianese. La mostra resterà aperta fino al 25 novembre 2017 con i seguenti orari: dal lunedì al sabato dale ore 16 alle ore 21- visite mattutine su prenotazione – ingresso gratuito.
La mostra Dalla Val d’Agri al Tirreno. Archeologia, Arte e Paesaggi lucani nasce dalla volontà di presentare al grande pubblico le attività della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, che, dopo le recenti riforme del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, opera sull’intero territorio lucano attraverso un costante impegno nella tutela del prezioso patrimonio culturale regionale. Le attività istituzionali rivolte all’archeologia preventiva, al governo del paesaggio e alla tutela dei beni storico-artistici, sono inoltre, finalizzate alla corretta fruizione del patrimonio e al pubblico godimento dei beni da parte della collettività sia locale che internazionale, in aderenza ai principi della Carta costituzionale.
Il progetto espositivo, che unisce reperti e territori, intende presentare alcune delle maggiori evidenze archeologiche, artistiche e paesaggistiche del territorio che dalla Val d’Agri si estende fino al mar Tirreno, coniugando le attività di ricerca e tutela alla volontà di effettuare una campagna di conoscenza e promozione delle aree interne della nostra regione, straordinariamente affascinanti eppure troppo poco note. All’iniziativa hanno aderito con entusiasmo, dando il loro fattivo contributo, i Comuni di Castelluccio Superiore, Castelluccio Inferiore, Grumento Nova, Guardia Perticara, Maratea, Rivello e Viggiano.
Allestita presso il settecentesco palazzo De Lieto di Maratea, la mostra si articola in tre sale dedicate all’archeologia ed una quarta ai beni artistici. La prima sala è dedicata a contesti archeologici dell’età del Ferro, dagli Enotri ai Lucani, nella quale si colgono appieno le influenze magno greche nei confronti delle popolazioni locali. La seconda sala è dedicata all’avvento dei romani in Lucania e alle novità legate alla loro dominazione, con lo sviluppo della città di Grumentum, che da piccolo abitato divenne in età imperiale la città più importante della Regio III: Lucania et Bruttii. La terza sala espone reperti da contesti insediativi rurali tardo romani e tardo antichi, concentrando l’attenzione sul modello della villa quale nuovo polo di controllo e gestione del territorio circostante. Completa l’esposizione una quarta sala, che è invece dedicata alle opere d’arte sacra provenienti da Castelluccio Inferiore.
Parallelamente al percorso espositivo cronologico si snoda quello tematico che vede protagonista il paesaggio, inteso come territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni e, in questo senso, i reperti sono presentati e differenziati per territori comunali di provenienza. Al fine di rendere la mostra più agevole e fruibile ad un pubblico ampio e variegato, le teche sono corredate da pannelli didattici curati da personale scientifico della Soprintendenza e da collaboratori archeologi esterni.
Ago 03