Dopo aver esposto per venti anni a Potenza il mantovano Claudio Malacarne è ritornato in Basilicata per presentare le sue opere della mostra “Daydreamers” negli ambienti suggestivi della Fondazione Sassi di Matera, in via San Giovanni Vecchio 24 nel Sasso Barisano.
Già protagonista di prestigiose esposizioni in tutta Europa, Malacarne presenta in questa intervista il senso delle suo opere e perchè ha deciso di ritornare in Basilicata, scegliendo questa volta Matera.
Come mai è legato molto al territorio lucano? “Collaborando con una galleria di Potenza da oltre 20 anni è nata una amicizia oltre che un lavoro in comune”.
A Matera quali opere espone? “La mostra si intitola “Daydreamers”, che vuol dire sognatori ad occhi aperti, perchè è improntata su una ricerca del ciclo dell’acqua e dei bagnanti, presenta dei giovani protagonisti, bambini e ragazzi come fece il grande impressionista Renoir, immersi nell’acqua e hanno una sorta di rilassatezza facendo “il morto”, facendo il bagno, che lascia intendere alcune riflessioni, il fatto che quei momenti felici possono purtroppo nascondere anche delle tensioni. Questo metaforicamente parlando si può rispecchiare anche nella nostra vita reale perchè nessuno è scevro da tensioni. Mi domando, quando vedo persone assorte, se sono veramente felici quando sono al mare in una giornata di sole”.
Che tecnica predilige? “Io lavoro essenzialmente con la pittura ad olio su tela. A Matera sono presenti 35 opere, una mostra piuttosto esaustiva e attendo dai visitatori l’indice di gradimento”.
La mostra resterà aperta fino al prossimo 15 giugno all’interno della Fondazione Sassi di Matera. Ingresso gratuito.
Michele Capolupo
Claudio Malacarne cattura la luce, se ne appropria e la trasforma; e in ciò risiede il tratto significante della sua pittura, esplicitato nei dipinti dei cicli The Dreamers e Giardini, che nell’evocare un’atmosfera di quieta ed inquieta serenità, invitano, rispettivamente, a immergersi in un mare azzurro e a godere del sole che risplende tra giardini lussureggianti.
Ad una considerazione puramente estetica del lavoro dell’artista, fa dunque da contraltare una sua lettura introspettiva, che ha come protagonisti i bagnanti e gli spettatori dei parchi delle sue tele, assorti in pensieri “spensierati”, come si suppone nel caso dei bambini e degli adolescenti delle marine, o in più profonde, malinconiche riflessioni, da cui riaffiorano teneri ricordi giovanili ed il disincanto con cui si assiste al dissolversi dei nostri sogni e delle nostre più recondite aspirazioni.
Nell’assolata e cromaticamente vivace pittura di Claudio Malacarne, convivono pertanto l’idea del gioco e dell’isolamento, della liquidità, intesa come assenza di ogni rigidità ma anche come ineluttabile abisso; immagini di acque trasparenti e giardini coloratissimi da cui possono scaturire stati d’animo che oscillano fra positive spinte emozionali e pensose constatazioni, che nel riflettere sull’armonia delle cose inducono a raccogliersi sulle ombre che vi si nascondono.
La fotogallery della mostra d’arte Daydreamers di Claudio Malacarne (foto www.SassiLive.it)