La festa della Bruna edizione numero 629 fa registrare un’interessante appendice culturale. Con la consegna delle targhe ricordo agli artisti che hanno realizzato l’ultimo Carro trionfale è stata inaugurata in mattinata nella chiesa di San Giuseppe, adiacente al complesso Le Monacelle di via Riscatto la mostra d’arte “A Mogghie a mogghie all’ann c’ ven. 2 Luglio Tradizione Arte Artigianato e Design”.
Alla cerimonia di consegna dei riconoscimenti agli artisti Raffaele Pentasuglia, Claudia Pentasuglia, Giancarlo D’Ercole, Domenico Dell’Osso, Matteo Cannavacciolo, Massimo Casiello e Michele Pentasuglia hanno partecipato il presidente dell’associazione Maria Santissima della Bruna, Mimì Andrisani, il presidente di Cna Basilicata, Leo Montemurro, la presidente della sezione artigianato artistico di Cna Basilicata, Margherita Albanese, l’artista Angelo Palumbo e la direttrice della Fondazione Le Monacelle, Antonella Ambrosecchia.
In mostra nella chiesa di San Giuseppe i cimeli del Carro Trionfale di privati e della collezione di Marco Rubino, rappresentato dal fratello Angelo e alcune realizzazioni in cartapesta di Angelo Palumbo.
“A Mogghie a mogghie all’ann c’ ven. 2 Luglio Tradizione Arte Artigianato e Design. Nel titolo della mostra è tutto sintetizzato, nel dialetto locale, il senso del progetto: Finita la festa della Bruna i materani si danno appuntamento “all’anno prossimo, meglio ancora”. “A mogghie a mogghie all’ann c’ven” è infatti, il titolo della mostra in allestimento nella chiesa di San Giuseppe dell’ex Convento delle Monacelle.
In questo piccolo gioiello semi-sconosciuto del barocco materano, si vuole dare continuità a un lungo dibattito, iniziato molti anni fa da Josè Ortega e Luigi Guerricchio: dare cioè senso alla tradizione della cartapesta materana, anche al di fuori del contesto prevalente della Festa di Maria SS. della Bruna.
Il tentativo, quindi, è di fare meglio di quanto finora è stato fatto. L’importante museo di Ortega, testimonia che la cartapesta può vivere anche al di fuori della Festa ma questa è una lettura ovviamente artistica. In questa mostra, delle Monacelle, invece, grazie alla meritoria azione della Fondazione omonima e della CNA, si vuole far rivivere un progetto intrapreso una ventina di anni fa dal Consorzio di Artigianato Artistico “Altobello Persio”, che ebbe come primo Presidente proprio il compianto Luigi Guerricchio. Finalità esclusiva di quella compagine, formata da valenti artigiani locali, fu quella di rileggere le linee, i segni e le tecniche tradizionali degli antichi mestieri, perché si potesse approdare ad una produzione anche seriale, di oggetti di design “colto” che si adattassero al recupero degli spazi del centro storico. Oggi si vuole ridare continuità a quella idea, che coinvolgendo gli artigiani, si concentri su di una tecnica affascinante come è la cartapesta (tecnica che ha una lunga storia anche nel design, ricordiamo, infatti, gli esempi straordinari dei mobili francesi del 700, in papier collè), ripartendo dal fecondo dialogo tra la tradizione del Carro della Bruna e la modernità. La mostra, inoltre, non vive soltanto sul rapporto tra i trofei del Carro con i mobili di design di Angelo Palumbo, ma servirà anche a far capire da dove nasce la linea barocca della Festa. Questa nasce dalle decorazioni a stucco, dagli altari, dai dipinti, dagli arredi, dalle sculture delle nostre chiese, come questa bellissima di San Giuseppe. È questo il messaggio che si vuol far cogliere al visitatore. La tradizione barocca ha nutrito le idee dei maestri cartapestai prima e quella degli artisti e del design successivamente. Centrale sarà, quindi, la lettura della trasformazione della linea barocca, la sua rilettura anche in chiave contemporanea, come attestato da due sculture in ferro e carta giapponese (anche queste opere di Palumbo) che, librandosi, nello spazio della chiesa, rincorrono le decorazioni delle architetture, degli altari e dei frammenti del Carro. L’esposizione è anche il risultato di una raccolta collettiva di strappi del Carro Trionfale, prestati da privati per la mostra, che attestano il grande amore dei materani per queste reliquie benedette, “strazzate” dal carro per proteggere le proprie case. Rispettando la profonda spiritualità di questi segni della nostra storia religiosa, gli arredi della contemporaneità suggeriscono, quindi, una strada alternativa che non cerca la competizione con il passato, bensì auspica di creare relazioni armoniche tra epoche e concetti apparentemente diversi.
In mostra cimeli del Carro di privati, gentilmente prestati d Rita Padula, Lorenzo Incampo, Famiglia Filippucci e della collezione di Marco Rubino, unitamente alle realizzazioni in cartapesta di Angelo Palumbo.
La mostra è stata realizzata da un progetto di Cna Basilicata e Fondazione Le Monacelle e sarà gestita dalla Cooperativa Sociale Makera, che garantirà l’apertura della chiesa di San Giuseppe fino al prossimo mese di settembre dalle ore 10 alle ore 18.
La mostra è stata realizzata anche con il contributo di sponsor privati: Abitare Canario Srl, AD Costruzioni Generali Srl, Ai Terrazzini Residence, Matera Aldo Calia, Impianti elettrici Alterego di Margherita Albanese, Autoservizi Damasco Soc. coop. ar.l., Corte San Pietro, Matera Gruppo Festa, Noleggio e vendita macchine ed attrezzature, De.ra.do Srl, Edilizia Fratelli Sacco, Srl Hotel San Domenico, Matera Infomatera Centro di Altieri Agostino, Ips Srl,, L’antica Credenza Srl, La Fenice Autoscuole, Matera Newslot House Srl, Olga Srl, Palazzo Gattini Luxury Hotel, Raro Srl, Studio Giannatelli Snc, Tecnologicamente di Angelo Tortorelli, Unipolsai Agenzia di Matera e Cooperativa Sociale Makera.
La mostra dedicata ai cimeli in cartapesta – ha dichiarato il presidente di Cna Basilicata, Leo Montemurro – è un’occasione per valorizzare questo materiale utilizzato per il carro trionfale della Madonna della Bruna, per far riscoprire una delle chiese meno conosciute della città di Matera e per riaccendere i riflettori sul progetto del Museo della Cartapesta e di una scuola nazionale delle arti applicate con la specializzazione in cartapesta da insediare presso la Fabbrica del Carro. Dopo aver inaugurato lo spazio per la costruzione del manufatto in cartapesta, Cna ha chiesto al Comune di Matera di completare la struttura, per la quale è previsto un finanziamento di 300 mila euro, non ancora disponibile nelle casse comunali. Con questo progetto si può mettere un tassello per ampliare l’offerta turistica della città di Matera e di dare la possibilità alle nuove generazioni di poter apprendere le tecniche per l’uso della cartapesta. Negli ultimi anni con Daddiego, Sansone e i giovani componenti della famiglia Pentasuglia abbiamo scongiurato il rischio di disperdere il patrimonio accumulato negli anni con i D’Antona, gli Epifania, i Nicoletti e i Pentasuglia. Dobbiamo lavorare per consolidare questo patrimonio artistico culturale della città di Matera”:
Mimì Andrisani, presidente dell’associazione Maria Santissima della Bruna – fa il punto sulla gestione dell’immobile di via Marconi. “La nostra associazione può disporre della struttura fino al 31 dicembre 2019. Abbiamo chiesto al Comune di Matera di pubblicare una delibera con cui si impegna a sostenere i costi delle utenze, acqua e gas e se ci sarà un impianto di riscaldamento nel prossimo futuro, anche per il gas. Intanto per la realizzazione dell’ultimo carro trionfale è stata l’Associazione Maria Santissima della Bruna a pagare le utenze e i costi richiesti per sparare cannoncini di aria calda necessaria per far asciugare il manufatto in cartapesta realizzato da Claudia e Raffaele Pentasuglia”.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’inaugurazione della mostra d’arte “A Mogghie a mogghie all’ann c’ ven. 2 Luglio Tradizione Arte Artigianato e Design” (foto www.SassiLive.it)