Questa mattina nella Fabbrica del Carro Trionfale nel quartiere di Piccianello di Matera si è svolto un incontro tra i giornalisti e l’artista Francesca Cascione che sta lavorando per la realizzazione del Carro Trionfale in onore di Maria Santissima della Bruna, patrona della Diocesi di Matera-Irsina, sul tema “Allo spezzare il pane i discepoli di Emmaus lo riconobbero e dissero: Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture (fr. Lc 24, 13-35.)”.
L’artista Francesca Cascione sta realizzando il Carro trionfale per la festa della Bruna con il falegname Cosimo Coretti e i collaboratori Domenico Fittipaldi, Paola Lamacchia, Michele Plasmati, Maria Teresa Cascione e Anna Bruna Cascione.
All’incontro con i giornalisti hanno partecipato il presidente dell’associazione Maria Santissima della Bruna di Matera, Bruno Caiella, il delegato arcivescovile don Francesco Di Marzio e i soci dell’associazione materana.
Michele Capolupo
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La fotogallery dell’incontro (foto www.SassiLive.it)
Di seguito la relazione che illustra il progetto presentato da Francesca Cascione per il carro trionfale della 635^ edizione della Festa della Bruna a Matera
Nel progetto sono presenti 13 statue a grandezza naturale, realizzate a tuttotondo, di cui 5 nella scena centrale. Presenti inoltre 14 angioletti a tuttotondo. Tutte le statue sono realizzate con dovizia di particolari, ponendo particolarmente cura e attenzione alle espressioni dei volti. Per i dipinti raffiguranti scene e i soggetti religiosi è stato adoperato uno stile bizantineggiante, sia per evidenziare una netta distinzione dalle scene attualizzate, sia per omaggiare la sacra effige di Maria Ss. Della Bruna raffigurata nell’affresco presente in Cattedrale.
LATO A
Sulla torre anteriore è presente il dipinto raffigurante la scena in cui Gesù raggiunge i 2 discepoli, per mia scelta una coppia di sposi, un uomo e una donna,affinchè ogni osservatore possa immedesimarsi, che in cammino verso Emmaus, di ritorno da Gerusalemme, rimuginano affranti e delusi su come, con la crocifissione di Gesù, tutte le loro speranze siano crollate. Gesù si pone in ascolto dei due discepoli che però non lo riconoscono a causa del loro cuore appesantito . Condividendo la loro solitudine, lascia che raccontino di come Gesù sia morto sulla Croce e con Lui tutte le loro speranze di salvezza ormai svanite. A queste parole però, Gesù li rimprovera ricordando loro che la morte di Cristo era necessaria in quanto dimostrazione di amore di Dio verso l’umanità.
Il cuore dei due, ascoltando queste parole di speranza del forestiero, inizia a dilatarsi e scaldarsi, proprio come accade a noi quando siamo affiancanti da qualcuno che ci ascolta e ci parla con amore e comprensione nei momenti di sconforto, quando siamo soli con il nostro dolore, le nostre aspettative deluse e le nostre paure. Ne è un esempio la scena raffigurata nel riquadro a destra della fiancata nel quale un medico si pone in ascolto di una paziente malata oncologica e le dona tutto il conforto e il calore umano di cui ogni paziente necessita sopra ogni cosa per affrontare il percorso della malattia con coraggio, speranza e fede.
Sulla torre posteriore è raffigurato il momento in cui i due discepoli, accortisi che il giorno volge al termine e stanno per calare le tenebre, arrivano stanchi davanti alla loro dimora. Il “forestiero” sta per andare via, ma loro, toccati nella profondità delle loro viscere dai suoi discorsi, sentendosi accolti da lui e desiderosi ancora di intimità con Lui, con i loro cuori entrati in sintonia con il suo, lo invitano a restare: Egli entra per dimorare con loro. (Nell’immagine rappresento l’esterno della loro dimora con la posizione della porta direttamente collegata a quella della scena centrale, creando continuità con la stessa, raffigurante l’interno dell’abitazione).
Proprio come i due discepoli si sentono accolti dal “forestiero” e gli chiedono di restare con loro al volgere della sera, così oggi sono tante le persone che, stanche a affaticate dal lungo e duro percorso, decidono di chiedere aiuto e accoglienza. Un esempio è raffigurato nel riquadro a sinistra della fiancata: una famiglia proveniente da un Paese in guerra chiede accoglienza e aiuto ad una figura amica e caritatevole qui rappresentata da un volontario Caritas, ente che da sempre, grazie all’instancabile lavoro della Chiesa e dei tanti volontari, si adopera per offrire aiuto e conforto a chiunque, nel bisogno, si rivolge a loro.
SCENA CENTRALE
La scena centrale rappresenta l’interno della casa dei due discepoli. Sono presenti tre generazioni simboleggiate dalla bambina, figlia dei due discepoli, e dal nonno. Le nuove generazioni hanno il compito di diffondere la luce che viene da Cristo per annunciare al mondo la salvezza che Dio ci dona.
Gli anziani sono chiamati a guidare con amore e attenzione le nuove generazioni e ad applicarsi diligentemente alla cura spirituale dei credenti nella loro Chiesa. E’ rappresentata un esempio di famiglia di quel tempo, che viveva serenamente e con semplicità il momento di convivialità della cena. Sono presenti i tipici arredi e utensili, gli utili animali che scaldavano l’ambiente e dalla finestra si scorge in lontananza la città di Gerusalemme, il cui paesaggio è simile alla nostra Matera.
Sulla tavola imbandita, accanto alle Sacre Scritture e a Gesù, ritroviamo anche la lucerna a simboleggiare la luce che la Parola di Cristo emana per noi e ci guida lungo il sentiero della vita, permettendoci di percorrerlo con fede e sicurezza. E’ raffigurato, inoltre, il momento immediatamente successivo a quello in cui Gesù, con naturale familiarità, spezza il pane a tavola. Egli, infatti, è in posizione sopraelevata, pronto ad ascendere al Cielo e a scomparire dalla vista dei discepoli. In quel momento i discepoli lo riconoscono esprimendo tutto il loro stupore. A quel punto Gesù non è più accanto a loro ma dentro di loro, non va via, ma diventa in loro presenza orante e gioiosa.
Allora uno dei due discepoli si alza e indicando la porta (che coincide con quella di accesso della Madonna), esorta l’altro a seguirlo per mettersi nuovamente in cammino verso Gerusalemme per annunciare quanto è accaduto.
LATO B
Nella torre posteriore è raffigurato l’attimo dopo, quello in cui i due discepoli partono senza indugio, dove il volto non è più triste ma radioso e il cuore non più appesantito ma colmo di gioia. A passo svelto si dirigono a Gerusalemme per incontrare gli altri 11 , annunciare la risurrezione di Cristo e per diffondere il suo messaggio di amore per l’umanità.
Questo è ancora oggi lo spirito che anima la Chiesa missionaria “in uscita” verso nuovi orizzonti, per portare la Parola di Dio in tutto il mondo: nelle periferie geografiche, sociali, esistenziali, verso i luoghi e le situazioni umane “di confine”, per rendere testimonianza di Cristo e del suo amore a tutti gli uomini e le donne di ogni popolo, cultura e stato sociale.
Nel riquadro a sinistra della fiancata è rappresentato un esempio di Chiesa evangelizzatrice e missionaria “in uscita” presso un villaggio africano. Il loro percorso è illuminato dalla luce della lampada ma anche da quella che Gesù Risorto ha infuso nei loro cuori.
Nell’ ultima scena del brano evangelico di Luca, sulla torre anteriore è raffigurato l’incontro dei due discepoli con gli altri undici, a Gerusalemme, durante il quale essi annunciano con il cuore colmo di gioia che Cristo è risorto, condividendo con gli altri la felicità che l’incontro con Gesù risorto ha portato loro.
Con lo stesso entusiasmo, i giovani di tutto il mondo, si incontrano durante lo svolgimento della Giornata Mondiale della Gioventù (GMG), raduno internazionale di spiritualità e cultura dei giovani cattolici con il Papa.
Fu infatti Papa Giovanni Paolo II a dare inizio all’emozionante avvenimento e che consegnò una croce di legno ai giovani per simboleggiare “l’amore del Signore Gesù per l’umanità” annunciando che solo in Cristo, morto e risorto, c’è salvezza e redenzione. Da allora, quella sua croce, è sempre presente durante lo svolgimento della GMG in tutti i Paesi del Mondo.
Nel riquadro presente a destra sulla fiancata è rappresentata una coppia di ragazzi giunti a Lisbona per prendere parte alla GMG 2023.
L’evento è anche pellegrinaggio, momento intenso di evangelizzazione per il mondo giovanile e apre la porta a tutti, a prescindere dalla vicinanza di ognuno dalla Chiesa.
Al centro di entrambe le fiancate è presente un angioletto che porge allo spettatore il calice con l’ostia consacrata, a simboleggiare come Gesù sia sempre pronto ad essere accolto e a dimorare nei nostri cuori ogni qualvolta lo invitiamo ad entrare.
Sulla spalliera della statua di Maria SS. Della Bruna è presente la colomba dello Spirito Santo che irradia la sacra effige della Madonna.
Sul retro della stessa spalliera è presente l’immagine di Gesù Cristo Sacerdote che, ancora un volta, offre se stesso invitandoci ad accoglierlo.
Nella facciata anteriore, sul rostro, è raffigurato Gesù Cristo Risorto a tutto tondo, vittorioso per aver sconfitto la morte.
Al centro del rostro, la risurrezione di Gesù, evento centrale della narrazione del Vangelo. Gesù è la via, il nuovo Mosè: Egli ci precede e noi siamo il suo popolo che lo segue con fiducia.
Come si può notare, Cristo è raffigurato in ogni parte del Carro, a rimarcare la sua presenza costante nel nostro cammino. Egli è sopra di noi per proteggerci, davanti a noi per guidarci, dietro di noi per custodirci e dentro di noi per benedirci. Al lati del rostro sono presenti due angeli grandi che recano in mano un cartiglio con scritto “Ego sum via veritas et vita”. Nella nicchia dell’auriga è presente un dipinto raffigurante San Luca Evangelista, autore del brano dal quale è tratto il tema del Carro e primo pittore di Maria, intento a dipingere la sacra effige della nostra Madonna. Per celebrare i 70 anni dalla proclamazione di Matera Civitas Mariae, nella parte posteriore del Carro è presente la statua di Maria che con misericordia, sotto l’ampio manto protegge la città di Matera, proprio come una mamma con i suoi figli, da sempre devoti a lei e certa del suo amore incondizionato.
Biografia Francesca Cascione
Francesca Cascione è nata a Matera il 3 aprile 1984. Vive a Matera.
Frequenta il Liceo Artistico Statale di Matera, dove si diploma nel 2001.
La passione verso l’arte la accompagna sin dalla tenera età e la porta a cimentarsi in svariate tecniche artistiche. Dalla pittura su svariati supporti, con particolare abilità nel ritratto, le sue conoscenze si ampliano, con l’insegnamento da parte del maestro rumeno Constantin Udroiu, delle antiche tecniche dell’affresco e delle icone e della pittura sul vetro. L’artista lavora la cartapesta, dedicandosi all’intero processo, dalla creazione delle sculture in argilla, per ricavare gli stampi, fino alla pittura dei manufatti.
Nel 2021 apre il suo “Studio d’Arte” in via Buozzi, nel cuore degli antichi Sassi di Matera nel quale espone le proprie opere e crea manufatti in cartapesta, ceramica e terracotta oltre che dipinti ad olio e/o acrilici.
Nel Gennaio 2024 realizza una panchina letteraria nel Parco Vezzoso di Matera
Nel maggio 2023 è impegnata nella scenografia come pittrice sul set del film “La Luce nella Masseria”
da Novembre 2022 a Gennaio 2023 lavora sul set di “The book of Clarence” come pittrice nella sezione Scenografia
Dal 18 Dic 2021 al 6 gen.2022 presso Chiesa del Carmine (Palazzo Lanfranchi), partecipa alla mostra presepi “Il Bambino che si fa pane” organizzata dall’Associazione Maria SS. Della Bruna
Nel 2019 lavora sul set cinematografico “ 007- No time to die” come pittrice nel settore Costruzioni.
Nel dicembre 2018/gennaio 2019 Cascione realizza il primo presepe narrato in cartapesta “L’alba della Fede”, nella splendida cornice dei Sassi di Matera, precisamente nella chiesa di Sant’Antonio Abate. Grazie a questo evento, l’artista è stata inserita in diverse riviste e siti internet nazionali (Meridiani, vaticano.com, per citarne alcuni)
A marzo 2018 in occasione della mostra “Le vie della Croce” presso l’ex ospedale San Rocco a Matera, l’artista realizza, insieme al maestro Franco Artese, il Santo Sepolcro in cartapesta di circa 53 metri quadrati.
Nel 2013 l’artista collabora alla realizzazione del Carro Trionfale in onore di Maria SS. Della Bruna. Negli anni dal 2015 al 2018 partecipa al concorso per la costruzione del suddetto Carro, classificandosi per tre volte seconda e una terza.
Proprio per l’abilità dell’artista nella lavorazione della cartapesta, il 21 aprile 2016 la Fidapa-bpw Italy Sezione di Matera le conferisce il premio riservato ai talenti delle donne, durante un evento a lei dedicato: “I Talenti delle donne – Francesca Cascione – l’Arte della Cartapesta a Matera”.
Dal 2014 è presidente dell’associazione culturale “Facce da Carro”.
Tra il 2007 e il 2009 si dedica all’apprendimento delle tecniche del restauro di opere d’arte presso un importante opificio di conservazione e restauro di opere d’arte di Matera.
Mostre, estemporanee ed eventi:
2013 estemporanea di pittura “Sulle orme di Giovanni Battista Cima da Conegliano” svoltasi durante il festival delle arti a Miglionico;
2013 mostra-mercato “Bravo” nel castello di Belgioioso (Pavia), con l’associazione culturale “Facce da Carro”.
2015 ” Festa dell’arte”(Estemporanea 2015), svoltasi nel centro di Matera;
2015 mostra collettiva “Contaminarte” nei Sassi di Matera,;
2009 mostra collettiva di presepi e opere pittoriche tenutasi a Montescaglioso e a Matera;
ottobre 2007 mostra collettiva di icone e affreschi “Santi militari” tenutasi presso l’Ambasciata di Romania in Italia a Roma;
estate 2007 mostra collettiva “Arte bizantina negli Eremi di Gravina” tenutasi a Gravina;
16/12/2006-7/01/2007 mostra di beneficenza “omaggio ai pittori anonimi delle chiese rupestri di Matera” -opere sacre nella tecnica dell’affresco- tenuta con il maestro rumeno Constantin Udroiu e avente come tema principale l’affresco in stile bizantineggiante;
luglio 2006 realizzazione dell’affresco sacro in stile bizantino dell’edicola votiva della chiesa Maria SS. Annunziata di Matera, sotto la guida del maestro Constantin Udroiu;
luglio 2006 restauro dell’affresco su pannello presente nella chiesa dell’Annunziata di Matera realizzato dal maestro Constantin Udroiu;
2001 esecuzione di manifesti in occasione della “giornata della pace” organizzata dall’arcidiocesi di Matera – Irsina e per la pubblicizzazione di varie rappresentazioni teatrali;
2000 realizzazione della copertina del libro “Gli argenti sacri della cattedrale di Matera” di Maria Teresa Cascione, edito da la stamperia edizioni;
Allestisce per diversi anni, presso la parrocchia san Giacomo di Matera, le scenografie per gli spettacoli teatrali e i musical ivi rappresentati e disegna i relativi manifesti.
Alcune delle sue opere sono esposte presso:
– la Chiesa Madre Santa Maria Maggiore di Miglionico (Maria SS. della Bruna)
– il comando della polizia municipale di Matera (San Sebastiano);
– la sala consiliare di Accettura (san Giuliano);
– l’ ospedale “Madonna delle Grazie”di Matera (San Giuseppe Moscati);
– l’Arcivescovado di Catanzaro (Sant’Eustachio);
– la parrocchia di san giacomo di Matera (elaborato sul tema della Carità);
– la Basilica Cattedrale di Matera (ritratto di S.E. Mons. Salvatore Ligorio arcivescovo di Matera – Irsina);
– la Chiesa Maria SS. Annunziata di Matera (Madonna Annunziata)