Arte, passione, fede. E’ il capolavoro in cartapesta firmato Francesca Cascione, che ha svelato questa sera il suo primo carro trionfale in onore di Maria Santissima della Bruna, patrona della Diocesi di Matera-Irsina. Un carro che incanta per stile, colori, statue e quadri che rispettano il tema scelto per l’edizione 635 del giorno più atteso dai materani, il 2 luglio, che coincidono quest’anno con i 70 anni dell’intitolazione di Matera a Civitas Mariae.
I festeggiamenti sono partiti ufficialmente nel tardo pomeriggio con la solenne novena e l’intronizzazione della Madonna della Bruna nella Cattedrale di Matera e la benedizione del Carro trionfale nella fabbrica del Carro in via Marconi a Matera hanno ufficialmente aperto i festeggiamenti dell’edizione 635 in onore di Maria Santissima della Bruna, patrona di Matera.
Dopo il giro per le vie cittadine del Concerto Bandistico “Città di Matera e la Santa Messa in piazza San Francesco d’Assisi con i residenti delle Parrocchie San Giuseppe Artigiano e Cattedrale e i rappresentanti di Associazione Maria SS. della Bruna, Confraternita I Pastori della Bruna, Associazione Cavalieri di Maria SS. della Bruna, Angeli del Carro, Pastori dell’Anima, Unitalsi, la statua della Madonna della Bruna è stata trasferita alla Cattedrale, dopo una breve processione che ha interessato via San Francesco, via del Corso, via delle Beccherie e via Duomo.
L’intronizzazione della Sacra Immagine di Maria Santissima della Bruna nella Basilica Cattedrale con l’Affidamento alla Madonna della Bruna dell’Associazione Maria Santissima della Bruna, della Confraternita I Pastori della Bruna, dell’Associazione Cavalieri di Maria SS. della Bruna, degli Angeli del Carro, dei Pastori dell’Anima ha concluso il programma religioso del primo giorno dedicato alla Novena per la Madonna della Bruna.
Il clero si è quindi trasferito presso la piazzetta del Carro Trionfale. I messaggi religiosi di Don Francesco Di Marzio e Monsignor Pino Caiazzo, il saluto istituzionale del sindaco di Matera Domenico Bennardi e diversi momenti musicali a cura della corale polifonica “Totus Tuus” diretto da Cettina Urga, hanno anticipato una presentazione speciale del Carro trionfale, ideata e realizzata dal light designer Carlo Iuorno, preceduta da una breve introduzione al tema del Carro trionfale, affidata alla voci narranti dell’attore lucano Giuseppe Ranoia e Francesca Iuorno, dell’attore lucano Erminio Truncellito (nel ruolo di Gesù) e di Angela Nicoletti ed Emanuele Asprella, che hanno interpretato i discepoli di Emmaus.
Quindi Monsignor Caiazzo ha benedetto il manufatto in cartapesta, realizzato per la prima volta da Francesca Cascione in collaborazione con il falegname Cosimo Coretti e il contributo fornito dai collaboratori Domenico Fittipaldi, Paola Lamacchia, Michele Plasmati, Maria Teresa Cascione e Anna Bruna Cascione.
Un carro storico perchè per la prima volta ci saranno due immagini della Madonna della Bruna, la Sacra Effige sul trono e la statua in cartapesta realizzata dall’artista Francesco Cascione che domina la parte posteriore del manufatto.
Il carro è stato realizzato rispettando il tema scelto dalla diocesi di Matera-Irsina: ““Allo spezzare il pane i discepoli di Emmaus lo riconobbero e dissero: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture” (fr. Lc 24, 13-35.).
La serata dedicata all’inaugurazione delle visite nella fabbrica del Carro per la visione del carro trionfale si è conclusa con lo spettacolo pirotecnico della ditta Pirotecnica Colangelo Fireworks di Avigliano.
Il carro trionfale si potrà visitare fino all’1 luglio dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 17,30 alle 22.
Michele Capolupo
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La fotogallery della benedizione del Carro trionfale 2024 (foto www.SassiLive.it e Domenico Fittipaldi)
RELAZIONE CARRO TRIONFALE MARIA SANTISSIMA DELLA BRUNA 2024
Nel progetto sono presenti 13 statue a grandezza naturale, realizzate a tuttotondo, di cui 5 nella scena centrale. Presenti inoltre 14 angioletti a tuttotondo. Tutte le statue sono realizzate con dovizia di particolari, ponendo particolarmente cura e attenzione alle espressioni dei volti. Per i dipinti raffiguranti scene e i soggetti religiosi è stato adoperato uno stile bizantineggiante, sia per evidenziare una netta distinzione dalle scene attualizzate, sia per omaggiare la sacra effige di Maria Ss. Della Bruna raffigurata nell’affresco presente in Cattedrale.
LATO A
Sulla torre anteriore è presente il dipinto raffigurante la scena in cui Gesù raggiunge i 2 discepoli, per mia scelta una coppia di sposi, un uomo e una donna,affinchè ogni osservatore possa immedesimarsi, che in cammino verso Emmaus, di ritorno da Gerusalemme, rimuginano affranti e delusi su come, con la crocifissione di Gesù, tutte le loro speranze siano crollate. Gesù si pone in ascolto dei due discepoli che però non lo riconoscono a causa del loro cuore appesantito . Condividendo la loro solitudine, lascia che raccontino di come Gesù sia morto sulla Croce e con Lui tutte le loro speranze di salvezza ormai svanite. A queste parole però, Gesù li rimprovera ricordando loro che la morte di Cristo era necessaria in quanto dimostrazione di amore di Dio verso l’umanità.
Il cuore dei due, ascoltando queste parole di speranza del forestiero, inizia a dilatarsi e scaldarsi, proprio come accade a noi quando siamo affiancanti da qualcuno che ci ascolta e ci parla con amore e comprensione nei momenti di sconforto, quando siamo soli con il nostro dolore, le nostre aspettative deluse e le nostre paure. Ne è un esempio la scena raffigurata nel riquadro a destra della fiancata nel quale un medico si pone in ascolto di una paziente malata oncologica e le dona tutto il conforto e il calore umano di cui ogni paziente necessita sopra ogni cosa per affrontare il percorso della malattia con coraggio, speranza e fede.
Sulla torre posteriore è raffigurato il momento in cui i due discepoli, accortisi che il giorno volge al termine e stanno per calare le tenebre, arrivano stanchi davanti alla loro dimora. Il “forestiero” sta per andare via, ma loro, toccati nella profondità delle loro viscere dai suoi discorsi, sentendosi accolti da lui e desiderosi ancora di intimità con Lui, con i loro cuori entrati in sintonia con il suo, lo invitano a restare: Egli entra per dimorare con loro. (Nell’immagine rappresento l’esterno della loro dimora con la posizione della porta direttamente collegata a quella della scena centrale, creando continuità con la stessa, raffigurante l’interno dell’abitazione).
Proprio come i due discepoli si sentono accolti dal “forestiero” e gli chiedono di restare con loro al volgere della sera, così oggi sono tante le persone che, stanche a affaticate dal lungo e duro percorso, decidono di chiedere aiuto e accoglienza. Un esempio è raffigurato nel riquadro a sinistra della fiancata: una famiglia proveniente da un Paese in guerra chiede accoglienza e aiuto ad una figura amica e caritatevole qui rappresentata da un volontario Caritas, ente che da sempre, grazie all’instancabile lavoro della Chiesa e dei tanti volontari, si adopera per offrire aiuto e conforto a chiunque, nel bisogno, si rivolge a loro.
SCENA CENTRALE
La scena centrale rappresenta l’interno della casa dei due discepoli. Sono presenti tre generazioni simboleggiate dalla bambina, figlia dei due discepoli, e dal nonno. Le nuove generazioni hanno il compito di diffondere la luce che viene da Cristo per annunciare al mondo la salvezza che Dio ci dona.
Gli anziani sono chiamati a guidare con amore e attenzione le nuove generazioni e ad applicarsi diligentemente alla cura spirituale dei credenti nella loro Chiesa. E’ rappresentata un esempio di famiglia di quel tempo, che viveva serenamente e con semplicità il momento di convivialità della cena. Sono presenti i tipici arredi e utensili, gli utili animali che scaldavano l’ambiente e dalla finestra si scorge in lontananza la città di Gerusalemme, il cui paesaggio è simile alla nostra Matera.
Sulla tavola imbandita, accanto alle Sacre Scritture e a Gesù, ritroviamo anche la lucerna a simboleggiare la luce che la Parola di Cristo emana per noi e ci guida lungo il sentiero della vita, permettendoci di percorrerlo con fede e sicurezza. E’ raffigurato, inoltre, il momento immediatamente successivo a quello in cui Gesù, con naturale familiarità, spezza il pane a tavola. Egli, infatti, è in posizione sopraelevata, pronto ad ascendere al Cielo e a scomparire dalla vista dei discepoli. In quel momento i discepoli lo riconoscono esprimendo tutto il loro stupore. A quel punto Gesù non è più accanto a loro ma dentro di loro, non va via, ma diventa in loro presenza orante e gioiosa.
Allora uno dei due discepoli si alza e indicando la porta (che coincide con quella di accesso della Madonna), esorta l’altro a seguirlo per mettersi nuovamente in cammino verso Gerusalemme per annunciare quanto è accaduto.
LATO B
Nella torre posteriore è raffigurato l’attimo dopo, quello in cui i due discepoli partono senza indugio, dove il volto non è più triste ma radioso e il cuore non più appesantito ma colmo di gioia. A passo svelto si dirigono a Gerusalemme per incontrare gli altri 11 , annunciare la risurrezione di Cristo e per diffondere il suo messaggio di amore per l’umanità.
Questo è ancora oggi lo spirito che anima la Chiesa missionaria “in uscita” verso nuovi orizzonti, per portare la Parola di Dio in tutto il mondo: nelle periferie geografiche, sociali, esistenziali, verso i luoghi e le situazioni umane “di confine”, per rendere testimonianza di Cristo e del suo amore a tutti gli uomini e le donne di ogni popolo, cultura e stato sociale.
Nel riquadro a sinistra della fiancata è rappresentato un esempio di Chiesa evangelizzatrice e missionaria “in uscita” presso un villaggio africano. Il loro percorso è illuminato dalla luce della lampada ma anche da quella che Gesù Risorto ha infuso nei loro cuori.
Nell’ ultima scena del brano evangelico di Luca, sulla torre anteriore è raffigurato l’incontro dei due discepoli con gli altri undici, a Gerusalemme, durante il quale essi annunciano con il cuore colmo di gioia che Cristo è risorto, condividendo con gli altri la felicità che l’incontro con Gesù risorto ha portato loro.
Con lo stesso entusiasmo, i giovani di tutto il mondo, si incontrano durante lo svolgimento della Giornata Mondiale della Gioventù (GMG), raduno internazionale di spiritualità e cultura dei giovani cattolici con il Papa.
Fu infatti Papa Giovanni Paolo II a dare inizio all’emozionante avvenimento e che consegnò una croce di legno ai giovani per simboleggiare “l’amore del Signore Gesù per l’umanità” annunciando che solo in Cristo, morto e risorto, c’è salvezza e redenzione. Da allora, quella sua croce, è sempre presente durante lo svolgimento della GMG in tutti i Paesi del Mondo.
Nel riquadro presente a destra sulla fiancata è rappresentata una coppia di ragazzi giunti a Lisbona per prendere parte alla GMG 2023.
L’evento è anche pellegrinaggio, momento intenso di evangelizzazione per il mondo giovanile e apre la porta a tutti, a prescindere dalla vicinanza di ognuno dalla Chiesa.
Al centro di entrambe le fiancate è presente un angioletto che porge allo spettatore il calice con l’ostia consacrata, a simboleggiare come Gesù sia sempre pronto ad essere accolto e a dimorare nei nostri cuori ogni qualvolta lo invitiamo ad entrare.
Sulla spalliera della statua di Maria SS. Della Bruna è presente la colomba dello Spirito Santo che irradia la sacra effige della Madonna.
Sul retro della stessa spalliera è presente l’immagine di Gesù Cristo Sacerdote che, ancora un volta, offre se stesso invitandoci ad accoglierlo.
Nella facciata anteriore, sul rostro, è raffigurato Gesù Cristo Risorto a tutto tondo, vittorioso per aver sconfitto la morte.
Al centro del rostro, la risurrezione di Gesù, evento centrale della narrazione del Vangelo. Gesù è la via, il nuovo Mosè: Egli ci precede e noi siamo il suo popolo che lo segue con fiducia.
Come si può notare, Cristo è raffigurato in ogni parte del Carro, a rimarcare la sua presenza costante nel nostro cammino. Egli è sopra di noi per proteggerci, davanti a noi per guidarci, dietro di noi per custodirci e dentro di noi per benedirci. Al lati del rostro sono presenti due angeli grandi che recano in mano un cartiglio con scritto “Ego sum via veritas et vita”. Nella nicchia dell’auriga è presente un dipinto raffigurante San Luca Evangelista, autore del brano dal quale è tratto il tema del Carro e primo pittore di Maria, intento a dipingere la sacra effige della nostra Madonna. Per celebrare i 70 anni dalla proclamazione di Matera Civitas Mariae, nella parte posteriore del Carro è presente la statua di Maria Santissima della Bruna con quella di Gesù Bambino. La Madonna della Bruna con misericordia, sotto l’ampio manto protegge la città di Matera, proprio come una mamma con i suoi figli, da sempre devoti a lei e certa del suo amore incondizionato.