La Fondazione SoutHeritage è stata invitata, insieme ad altre prestigiose fondazioni e collezioni internazionali, alla seconda edizione di ArtMonteCarlo (in programma dal 28 al 30 aprile 2017, evento sotto l’Alto Patronato di S.A.S. Principe Alberto II di Monaco e con la direzione artistica di Thomas Hug.
Nell’ambito del programma “Institutional Platform ArtMonteCarlo 2017”, presso la sede del Forum Grimaldi di Monaco, la fondazione presenta un progetto espositivo a cura di Angelo Bianco dedicato al concetto di collezionismo e collezione che invita lo spettatore a guardare la collezione non più con un approccio soggettivo e/o tematico, ma secondo un sistema i cui metodi e le regole di visualizzazione offrono un punto di vista sulla filosofia e sul concetto di collezione d’arte come sorta “museo intimo” e sull’entità-identità della collezione SoutHeritage al di fuori dei contesti di attuazione tradizionali.
La mostra “Out of the Depot – a concept on collecting in 3 art works selected with a Monte Carlo* computational method”, presenta dunque una serie di ricerche eterogenee a firma di John Bock, Alberto Garutti e Sergio Racanati, che riflettono la pluralità d’espressione della condizione contemporanea. I lavori degli artisti (selezionati e presentati come risultato dell’applicazione del metodo matematico Monte Carlo* ai numeri di inventario, alle dimensioni e agli anni di acquisto, relativi le opere presenti nella collezione SoutHeritage), vogliono riflettere sull’atto del collezionare, che significa anche archiviare secondo regole e metodi internazionali. A partire da questo presupposto la mostra si propone come un “padiglione sperimentale”, che vuole comunicare più un atteggiamento, un clima, una disposizione verso il mondo e la realtà, qual è appunto l’atto del collezionare inteso come serie, elenco, accumulazione, moltitudine o sistema ordinato di elementi. Grazie all’ausilio di un display costruito attraverso l’uso di un metodo matematico*: video, interventi installativi e fotografia, sono presentati in una narrazione visuale serrata, a tratti dissonante, che propone dispositivi visivi complessi, che stabiliscono zone di scambio e connessioni tra i lavori coinvolti dal progetto. Una mostra come spazio e contenitore di percorsi diversi, frammentati, distanti tra loro. Non una collettiva, ma una modalità per esibire una visione collezionistica come possibilità concreta di creazione di un mondo d’immagini e riferimenti che ha valore in se, grazie al contributo di ricerche artistiche eterogenee che sottolineano lo “stato in divenire” quale metafora del processo stesso di collezione e collezionismo.
*Il metodo Monte Carlo è un processo computazionale basato su un algoritmo che, sulla base di alcuni dati numerici presi in considerazione e/o rappresentativi di un fenomeno, genera a sua volta una serie di numeri tra loro incorrelati, frutto di una probabile affinità fra essi (per periodicità, per scala quantitativa, per scalarità, …) . I formalizzatori del metodo matematico sono Enrico Fermi, John von Neumann e Stanis?aw Marcin Ulam. Il nome Monte Carlo fu inventato da Nicholas Constantine Metropolis in riferimento al noto casinò di Monte Carlo nel Principato di Monaco.