Franco Di Pede espone dal 12 marzo al 3 aprile alla galleria Arte e Pensieri di Roma con una personale “Antropologia del quotidiano”, composta da quindici mini-sculture e da 25 collage su carta in bianco e nero. Nella presentazione della mostra, Marisa Facchinetti esprime sull’artista lucano queste considerazioni: “ le scultura che danno il titolo all’esposizione sono realizzate nel luminoso tufo locale che caratterizza le costruzioni antiche e moderne della città eletta capitale della Cultura Europea 2019. Sono dedicate all’archeologo rumeno naturalizzato italiano, Dino Adamesteanu, che nel secolo scorso, molto si è speso per la salvaguardia del patrimonio culturale lucano e materano nello specifico.
Le altre opere, rigorosi e ” minimi” collage, riflettono una geometria, espressione di chiarificazione e misurazione dello spazio attraverso la ricerca dell’ ordine e dell’equilibrio, materializzati dal netto bianco e nero che richiamano una sospensione poetica del tutto inaspettata “.
Le stesse sculture racchiudono un significato culturale, suggerendo al visitatore il ricordo del lontano passato, l’era preistorica, i cui reperti sono alquanto diffusi nel territorio materano. La loro semplicità richiamano lo stile delle case abbandonate dei Sassi, luoghi silenziosi ed impenetrabili che accentuano la suggestione di Matera , permeata da un senso di magia.
Precedentemente, la stessa mostra è stata presentata a Ferrara e a Milano e prossimamente sarà allestita in alcune città europee.
Mara Novelli sulla pagina di Ferrara del Resto del Carlino espone, in termini precisi, l’impegno artistico di Franco Di Pede promotore di una costante ed intensa attività iniziata negli anni ’60 e rivolta a diffondere in tutto il mondo la “ calcarenite”, il tufo, anche adottato nelle Accademie delle Belle Arti più prestigiose d’Italia durante l’attività didattica. Con questo obiettivo già collaudato, Di Pede propone l’ istituzione a Matera di una scuola-laboratorio del tufo.
Grazia Chiesa sul Corriere dell’Arte di Milano richiama le motivazioni del titolo della mostra dedicata a Dino Adamesteanu.
Perché di una mostra “Omaggio a Dino Adamesteanu”. Franco Di Pede ha studiato a Napoli allievo di un maestro dell’archeologia, il prof. Mario Napoli, amico e collaboratore di Dino Amesteanu, grande ed illustre archeologo che ha operato in Basilicata dal 1964 al 2004, anno della sua scomparsa.