L’evento speciale “Geneaologie” ha concluso nel pomeriggio la mostra Genius Loci allestita per un mese negli spazi della Fondazione SoutHeritage in via San Potito nei Sassi di Matera.
Una mostra e due artisti a confronto in un gioco di incastri e rimandi fatto di coincidenze iconografiche e strategie concettuali. Le ricerche di Riccardo Dalisi (Potenza, 1931 – Napoli, 2022) e quelle di Salvatore Sebaste (Novoli di Lecce, 1939, vive e lavora a Bernalda, MT), affiancate nell’ambito del progetto espositivo “Genius Loci” attualmente in corso presso la Fondazione SoutHeritage, sabato 12 agosto a partire dalle 19:00, entreranno in dialogo con il pubblico secondo un originale modalità di mediazione culturale grazie all’evento “Geneaologie” , inserito all’interno del public program della fondazione “Le (d)istanze del pubblico”.
Fin dalla sua istituzione la Fondazione SoutHeritage – nata con una missione di contributo sociale a base culturale, cioè quella di ampliare l’accesso alla cultura – si è posta, fra i suoi diversi obiettivi, quello di trasformare la figura del “visitatore”, da fruitore passivo che osserva un’opera d’arte a partecipante attivo e critico, capace di contribuirvi attraverso sue considerazioni ed azioni, rispondendo agli stimoli da essa lanciati.
Osservare un’opera d’arte non è un’azione passiva o facile. Un’opera non esiste senza interazione con l’osservatore, non esiste come semplice struttura, ma ha bisogno, per vivere, dell’intervento interpretativo. In quest’ottica di critica culturale quindi, emerge spontanea la riflessione su come il formato mostra possa diventare, se ripensato e riorganizzato nei suoi elementi costituenti (percorsi, modalità di fruizione, strumenti di accompagnamento, supporti informativi, etc.), un contesto di esperienza per il pubblico, quest’ultimo ripensato a sua volta nel ruolo da esso esercitato.
In questo contesto la fondazione promuovere all’interno dei suoi progetti espositivi un programma congiunto di incontri in cui, grazie alla collaborazione con artisti, filosofi, critici, ricercatori, scrittori, attori, coreografi e mediatori culturali, prendono vita una serie di attività di mediazione e di coinvolgimento dei visitatori volti a offrire e fornire metodi e strumenti adatti ad approfondire alcuni aspetti della mostra in corso e delle opere presentate e stimolare il fruitore ad intervenire sulla scena espositiva, consentendogli di inventare proprie traiettorie ed esprimere considerazioni personali su quanto osservato e vissuto durante l’esperienza della mostra.
In questo quadro, riconoscendo all’arte contemporanea la funzione di strumento culturale capace di offrire un ricco ventaglio di punti di vista su quanto accade nel presente e alle istituzioni culturali la funzione di trasmettere questa serie di messaggi al pubblico, la fondazione SoutHeritage propone di guardare alle mostre come un potenziale “spazio pubblico”, un luogo aperto e adatto a creare un momento di dialogo, confronto e ricerca dove è possibile, attraverso l’analisi delle opere d’arte che sono prodotte nel presente, cioè nel tempo in cui viviamo, di generare un dibattito su ipotesi di lettura del presente stesso proprio attraverso tali opere che, in sostanza, ne sono l’espressione. L’idea è che la fondazione, grazie alla particolarità dei suoi spazi e alla presenza stimolante delle opere d’arte, possa offrire nel confronto diretto con l’arte contemporanea occasioni di discussione su temi diversi e attuali, coinvolgendo ogni tipo di pubblico in uno scambio vitale e paritario.
È nell’ottica di questa continua ricerca di nuovi modi che accompagnino il fruitore nello spazio espositivo per intensificarne il processo di coinvolgimento e comprensione che prende forma GeLa nealogie, un evento di mediazione siglato “in the middle” (Federica Mazzoccoli – Francesco Ditaranto, esperti e professionisti nel campo della mediazione culturale), rivolto ad un pubblico generalista e intergenerazionale che avrà modo di partecipare alla creazione di una narrazione condivisa e rappresentativa della mostra in corso e che prende le mosse dal tema dell’emergenza – di pratiche, immagini, discorsi, dispositivi, movimenti – intesa come morfogenesi, produzione di forma a partire da un concatenamento.
Un evento di valorizzazione e comunicazione del patrimonio artistico, preziosa soprattutto nel settore dell’arte contemporanea che, diventata di sempre più difficile comprensione e lettura senza una mediazione o un approfondimento, chiede al fruitore di compiere uno sforzo cognitivo ed emotivo generalmente mai richiesto per altri tipi di esposizione.
La fotogallery del finissage della mostra Genius Loci (foto www.SassiLive.it)