Il “centunenne” artista Gillo Dorfles è ritornato a Matera per esporre le sue opere nei Sassi di Matera all’interno delloo SpazioSculptureArt di Margherita Serra in via Madonna delle Virtu 81-83. La personale di Dorfles resterà aperta sino al 4 settembre 2011 ed è una mostra interamente dedicata al percorso artistico di una delle più importanti presonalità intellettuali ed artistiche italiane. Una mostra in cui le craezioni dialogano idealmente con gli ancestrali spazi espositivi.
Tra gli artisti che hanno instaurato un rapporto sincero di amicizia con Gillo Dorfles c’è il poliedrico Franco Di Pede, punto di riferimento dell’arte materana con una propensione naturale verso le creazioni in tufo, la materia con cui sono stati costruiti i Sassi di Matera.
Il rapporto tra Gillo Dorfles e Franco Di Pede è illustrato in questa nota inviata dall’artista materano.
“Ho conosciuto Gillo Dorfles attraverso la lettura di un articolo apparso sul Corriere della Sera nel 1956.
In quel contesto Dorfles descriveva l’emozione provata nel visitare i Sassi di Matera subito dopo aver visto la Cappadocia.
La foto che accompagnava l’articolo era, infatti, riferita alle grotte della Cappadocia messe in parallelo con i nostri rioni Sassi.
Negli anni ’80 ho ritrovato quell’articolo e di qui è scaturita l’idea di comporre un libro in cui le immagini fotografiche dei Sassi venivano accostate a quelle di altri siti sia nazionali che internazionali tra loro legati da evidenti analogie visive.
Di tale progetto editoriale ebbi modo di parlarne con il critico d’arte Filiberto Menna in occasione dell’Expo Arte di Bari il quale mostrò sin da subito grande entusiasmo.
L’editore Laterza di Bari ne curò la pubblicazione e fu così che venne alle stampe il volume dal titolo “Arte e Territorio a Matera”.
Il libro venne presentato la prima volta nei saloni della Protomoteca in Campidoglio da Cosimo Damiano Fonseca e successivamente (marzo 1987) a Milano al Grechetto di Palazzo Sormani proprio da Gillo Dorfles il quale, in quella occasione, esordì dicendo:
“Quando penso alla prima volta che ho sentito parlare della Lucania, di Matera e degli altri paesi della Lucania, devo correre alla memoria al lontano 1937 quando Carlo Levi era ritornato dall’esilio in Basilicata. A Torino mi raccontò alcuni episodi che poi ritrovai, anni dopo, nel Cristo si è fermato ad Eboli.
Del resto, quando quindici anni fa circa sono andato a Matera (1956) ho trovato una cittadina diciamo pure moderna.
Però dietro la città moderna mi colpì allora, e mi colpirà tutte le volte che spero di ritornarci, lo straordinario complesso dei Sassi, del Sasso Caveoso e Barisano, che costituiscono un fenomeno unico al mondo”.
L’intervento integrale pronunciato da Dorfles in quella occasione è presente nel volume da me curato nel 1988 ed edito da Mazzotta con il titolo “Matera: rapporto foto-grafico”.
Negli anni successivi ho sempre tenuto al corrente il critico Dorfles del mio percorso artistico e quando ha compiuto cento anni ho voluto rendergli omaggio dedicandogli una intera pagina su un quotidiano locale.
Ho sempre sperato di poterlo finalmente ospitare a Matera così da poter ricambiare tutto il suo affetto da sempre manifestato nei confronti della nostra città.
Ebbene a distanza di 60 anni dalla sua prima visita ci ha pensato la brava scultrice lucana Margherita Serra, cui va tutta la mia stima ed ammirazione, a far ritornare il maestro Dorfles a Matera.
In tale occasione avrei auspicato una più degna accoglienza da parte delle istituzioni locali forse troppo preoccupate di aggiungere l’illustre parere di Dorfles alla schiera dei sostenitori della candidatura di Matera a capitale europea della cultura per comprendere la portata della sua presenza nella nostra città e per tributargli i doverosi e meritati riconoscimenti.
Sicchè spiace dover evidenziare come alla presentazione della mostra a lui dedicata fossero presenti a fare gli onori di casa il giornalista Rocco Brancati e l’artista Serra e che a rimarcare l’importanza dell’evento siano dovuti intervenire il sottoscritto e l’avv. Raffaello De Ruggieri.
La personale di Gillo Dorfles inaugurata a Matera è stata curata da Claudio Strinati, apprezzato critico d’arte nonché firma prestigiosa delle pagine culturali del quotidiano La Repubblica. Ed è stato proprio Claudio Strinati ad inaugurare presso la Biblioteca Angelica di Roma l’ultima mostra di Franco Di Pede, denominata “Matera come luogo di energia culturale”.
Un fortissimo ringraziamento a Margherita Serra che con la sua grande passione è riuscita a dare al mondo con occhi bramosi un artista :Dorfles che con i suoi tratti di colore apparentemente infantili una dimensione di vita in attesa di essere amata e rispettata.