Venerdì 30 luglio 2021 alle ore 18 nel Museo Archeologico Nazionale “Massimo Pallottino” di Melfi, Sala del Trono, è in programma l’inaugurazione della mostra Vincenzo e Francesco Radino – Dialogo familiare” a cura di Marta Ragozzino. La mostra resterà aperta fino al 12 dicembre 2021 nei seguenti orari: il lunedì dalle 14 alle 20, da martedì a domenica dalle 9 alle 20.
La mostra Vincenzo e Francesco Radino, Dialogo familiare ospitata nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Melfi, all’interno di uno dei più importanti castelli medievali d’Italia, presenta per la prima volta riunite insieme l’opera pittorica di Vincenzo Radino e l’opera fotografica di Francesco Radino, suo figlio.
Due sono gli obiettivi della mostra, a cura di Marta Ragozzino, traguardo di un lungo percorso insieme a Francesco Radino, avviato dalla Direzione regionale musei, oggi guidata da Annamaria Mauro, negli anni di preparazione del programma culturale di Matera-Basilicata 2019.
Da un lato far conoscere l’opera di un pittore appassionato e sapiente, Vincenzo, finora rimasto quasi sconosciuto, nonostante la sua infaticabile e feconda attività creativa, durata una vita intera; dall’altro metterla a confronto con quella del figlio, Francesco, uno dei più noti e stimati fotografi italiani contemporanei, individuando motivi comuni e punti di contatto, proprio in Basilicata, terra nella quale affondano le radici dei Radino, originari di Rapolla.
Per far comprendere meglio il “dialogo familiare”, che racchiude il senso del progetto, la mostra comprende anche alcuni dipinti della moglie di Vincenzo, la pittrice Olga Milani, e un piccolo nucleo di fotografie di suo padre Francesco Milani, creando una narrazione che intreccia arte e affetti, una sorta di “album di famiglia” che testimonia la presenza determinante sia della pratica pittorica sia di quella fotografica all’interno della famiglia Radino-Milani.
Pittura e fotografia sono strumenti di lavoro diversi e molto lungo e profondo è stato il dibattito sulle influenze reciproche tra queste due arti. La mostra, resa possibile dal lavoro dello staff della DRM Basilicata coordinato da Silvia Padula, oggi al MNM Matera, e Erminia Lapadula, direttrice del Museo di Melfi, con Viviana Loisi e progetto di Valentina Zappatore, non intende creare un confronto tra pittura e fotografia ma mettere in luce alcuni momenti di vicinanza tra Vincenzo e Francesco Radino e sottolineare una sensibilità comune verso alcuni temi. Entrambi hanno sempre sentito un forte legame con la terra e hanno sempre amato e ammirato la natura (molto significativi gli studi sugli alberi realizzati sia dall’uno sia dall’altro). Inoltre, utilizzando i loro diversi mezzi espressivi hanno insistito nell’osservazione delle forme e delle materie delle cose che compongono il mondo mirata a cercare di penetrarne la complessità e i significati, in un continuo esercizio della visione e del processo di trasformazione, anche visionaria, che la pratica artistica consente.
In occasione di questa mostra, che suggella un fecondo percorso di collaborazione avviato nel 2013, Francesco Radino donerà alla Direzione regionale musei della Basilicata un ricco corpus di opere sue e del padre Vincenzo che entreranno a far parte della collezione del Museo Nazionale di Matera, Palazzo Lanfranchi.