L’inaugurazione della “Porta di Sant’Andrea” modellata da Antonio Masini, il ricordo di Giacinto Cerone nelle parole dei figli Michele e Lorenzo e nel video realizzato da Beatrice Volpe alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, le mostre di Alexander Calder e Fausto Melotti, il concerto dell’orchestra giovanile “I violini di Senise”.
Sabato 18 maggio 2013, dalle ore 19.00 alle ore 24.00, il MIG. Museo Internazionale della Grafica. Biblioteca Comunale “Alessandro Appella”, festeggia “La Nuit Européenne des Musées – Notte Europea dei Musei” con una serie di iniziative che terranno sveglio il piccolo paese lucano.
La lunga notte comincia alle 19.00 con l’inaugurazione della Porta di Sant’Andrea realizzata, nell’ambito delle iniziative previste per il III centenario della Canonizzazione del grande Santo di Castronuovo, su proposta della Pro Loco condivisa dalla Parrocchia S. Maria della Neve e dalla Comunità e fatta propria dall’Amministrazione Comunale, che si è assunto anche l’onere della spesa. Questo insieme di intenti ha portato ad un incarico rivelatosi un atto di fede: l’artista Antonio Masini, legato a Castronuovo da oltre trenta anni, dopo aver studiato la vita e le opere del Santo della Controriforma e aver trasferito in diecine di disegni le proprie idee discusse in Biblioteca, ha accettato di modellare la porta gratuitamente, ne ha seguito il trasferimento del modello in argilla da Potenza alla Fonderia d’Arte di Angiolino e Cristian De Guidi di Valeggio sul Mincio (VR) dove è stato fuso in bronzo, e quindi, nell’ultima settimana di aprile, sempre per impegno della Pro Loco, il trasporto nella Casa Natale del Santo dove la porta è stata montata dall’impresa Lorenzo Bulfaro.
Ha scritto Antonio Masini, già alla sua nona porta (Porta di S. Valentino ad Abriola, Porte di S. Giovanni Battista, della Vergine e di alcuni brani dell’Apocalisse a Calvello, Porta di S. Gianuario a Marsico Nuovo, Porta del Giubileo a Pignola, Porte dell’Abbazia Benedettina a Noci): “Il tema della porta mi affascina da sempre perché, al di là della sua funzione, segna un varco mentale e fisico, un passaggio che sa di tempo e di spazio, un di qua e un di là, un prima e un poi.
Tra quelle in bronzo, la più recente è quella di S. Andrea , il santo di Castronuovo. È destinata ad una cappella che più che chiesa sembra un vecchio granaio, un santo granaio, perché su quell’altare, in una torrida estate di qualche secolo fa, l’allora Beato Andrea risuscitò il piccolo Scipione che era caduto da una rupe alta venti metri.
Il tonfo e gli sprocchi di legno che uscivano dalla puddinga lo sfracellarono. Non gli rimase nulla di sano. Finanche la testa, spaccata in fronte, era disarticolata perché era rotta anche la noce del collo.
Nel tardo pomeriggio di quel giorno la madre, prima di farlo seppellire nella Chiesa Madre, entrò in questa cappella, poggiò il corpicino esanime e freddo sull’altare, poi tornò indietro e strisciando la lingua per terra rifece il cammino dalla porta fino ai piedi dell’altare. Quando la povera donna alzò la testa vide in piedi il piccolo, sano come un pesce e sorridente, con una candela accesa nella manina.
Questo pio racconto non è stato fatto da una Santa Teresa d’Avila, in vena di aneddoti edificanti, o da qualche altra devota monachella, ma dai signori che erano presenti al fatto, un notaio, un medico e tante altre persone che gridarono subito al miracolo, mentre si asciugavano il sudore non per il caldo, ma per l’emozione del miracolo.
Questa è una delle pagine narrate nel bronzo. Accanto ad esse c’è il Santo in estasi con un angelo che lo sorregge e poi due appestati guariti a Palermo e Parma, un corvo che becca sulla testa di una donna e pietre che cadono.
La grande lunetta ha come protagonista una bracciata di ramaglie e di frutti di ulivo e di pesco legati alla storia di questo grande santo lucano, amico del padano S. Carlo Borromeo .
Visse tra Cinquecento e Seicento , tempi cari a Cervantes, e forse per questo vedo in lui un Don Chisciotte dell’anima, che predicò e praticò il bene, scrisse migliaia di lettere, combattendo non contro i mulini a vento, ma contro i seminatori del male”.
L’inaugurazione sarà preceduta dagli interventi di Sandro Berardone, Sindaco di Castronuovo Sant’Andrea (Saluto), Romeo Graziano, Vice Sindaco di Castronuovo Sant’Andrea (Come è nata la Porta di Sant’Andrea), Giuseppe Appella, Storico dell’arte (La porta come un voto), Antonio Masini, Pittore e scultore (La porta di Sant’Andrea). S. E. Mons. Francesco Nolé, prima di benedire la nuova opera d’arte che va ad arricchire il paese, trarrà le conclusioni di questo atto di fede di un intero paese. I disegni preparatori saranno esposti, per l’occasione, nelle sale del MIG.
La serata continua con un originale intervallo musicale affidato a I violini di Senise, la “Mini orchestra giovanile di violini” nata da un’idea del Maestro Luigi Lo Fiego e, subito dopo, dalla lettura dell’opera dello scultore lucano Giacinto Cerone (Melfi 1957 – Roma 2004) del quale verranno esposte una serie di litografie. La visione del documentario girato da Beatrice Volpe in occasione della grande antologica alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma darà il la ai figli di Cerone, Michele e Lorenzo, coadiuvati da tutti quelli che l’hanno conosciuto, di raccontare l’artista segreto, quello che non si trova nei libri e nei cataloghi delle mostre.
Le mostre di Alexander Calder e Fausto Melotti, aperte fino al primo giugno 2013, saranno il degno contorno a una notte di arte e poesia.
Mostre in corso:
Alexander Calder. Incisioni per Santa Claus di E. E. Cummings
3 marzo – 1 giugno 2013
Fausto Melotti. L’opera grafica dal 1970 al 1985
3 marzo – 1 giugno 2013
Le 14 stazioni della Via Crucis di Fausto Melotti, dipinti su cartone, 1957 – 1967
29 marzo – 1 giugno 2013
Proposte didattiche:
Sculture di aria: durante l’attività didattica, sarà dato ampio spazio all’interazione con i partecipanti, veri protagonisti della scoperta del mondo di Alexander Calder attraverso l’osservazione guidata delle sue litografie in mostra al MIG, e, con opportuni sussidi audiovisivi, di un numero selezionato di opere di scultura rappresentative del percorso artistico del grande maestro.
Mediante la manipolazione di fili di carta e l’utilizzo di fogli di carta velina e cartoncino colorato, i partecipanti proveranno a realizzare delle sculture sull’esempio dei Mobiles e degli Stabiles di Calder, modellando le forme nello spazio e studiandone l’equilibrio cromatico e statico, in relazione con l’ambiente circostante e le possibili interazioni con il vento.
Un alfabeto dispettoso: osservando attentamente le incisioni di Fausto Melotti, precedentemente disposte in ordine sparso all’interno delle sale che le ospitano, i piccoli partecipanti proveranno a ricomporre, attraverso il gioco, l’esatta successione delle lettere dell’alfabeto. In una fase successiva dell’attività, poi, ogni bambino si improvviserà artista, provando a rielaborare e a trasformare in sottili intrecci lineari, come ali di una farfalla o petali di un fiore, le iniziali del nome di una persona cara, proprio come Melotti. Un’occasioni, dunque, per conoscere e imparare senza perdere di vista il gioco che Fausto Melotti, sempre animato da un lirico stupore e trasportato da un senso di ludica visionarietà, ha conservato nella sua vita e trasferito nelle sue opere, consapevole che “un gioco quando riesce è poesia”.
Prossimi appuntamenti:
C’era una volta un fiaba: Assadour illustra in tempo reale le fiabe di Gianbattista Basile
maggio 2013
Prossima mostra
Ben Shann, The Note-books of Malte Laurids Brigge di Rainer Maria Rilke, con 24 litografie originali, Mourlot, New York 1968
In controcanto: L’opera grafica di Mino Maccari 1924-1985.
2 giugno – 28 settembre 2013