Il mito di Edipo si diffonde nei Sassi di Matera con “Edipo, crudeltà e espiazione”. Questo il titolo della mostra inaugurata nel pomeriggio al Musma, nei Sasso Caveoso di Matera e in cui si possono ammirare opere meravigliose di Pomodoro, Isgrò, Paladino, Nitsch, Pisani e “Busto” e “Capannone” dell’artista materano Mimmo Centonze. La mostra è organizzata dalla Fondazione Zètema di Matera, in collaborazione con Civita Mostre e Galleria Regionale di Palazzo Bellomo di Siracusa. L’esposizione è curata da Antonio Calbi, direttore scientifico della Fondazione Zètema e si potrà visitare fino al 26 maggio 2023.
La mostra origina dall’esposizione sul mito di Edipo realizzata dalla Galleria Regionale di Palazzo Bellomo di Siracusa, sempre a cura di Antonio Calbi, già sovrintendente dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, nell’ambito della stagione 2022 al Teatro Greco di Siracusa. Venti autori contemporanei declinano, ognuno secondo il proprio linguaggio e la propria poetica, la figura di Edipo, confrontandosi con uno dei personaggi più emblematici del teatro e della cultura occidentali. All’interno della suggestiva cornice di Palazzo Pomarici, nelle sue sale e negli ipogei, le opere di artisti di fama internazionale come Arnaldo Pomodoro, Mimmo Paladino, Emilio Isgrò, Alfredo Pirri, Vettor Pisani, Hermann Nitsch, Umberto Passeretti, Alfredo Romano, Michele Ciacciofera, Giuseppe Pulvirenti, Giovanni Migliara, Vasilis Vassiliades, accanto a quelle di artisti più giovani come Matteo Basilè, Stefania Pennacchio, Mimmo Centonze, Stefano Ricci, Nicola Toce, Cristina Martin, Leo Kalbinsky, dialogano con le sculture della collezione permanente del MUSMA.
“E’ un vivificante incontro da non perdere quello con l’Edipo di Arnaldo Pomodoro, di Mimmo Paladino, di Emilio Isgrò e di altri diciassette affermati artisti, promosso nelle sale del Museo della Scultura Contemporanea di Matera (MUSMA). Nelle produzioni artistiche degli autori la creatività del nostro tempo ritma il dramma di Edipo che rappresenta la tragedia della conoscenza, una conoscenza non liberatoria, bensì occultata, mancata, rinviata e infine tragicamente scoperta, dove il prezzo del conoscere diviene istruzione fatalistica sulla necessità drammatica di accettare un destino ingiusto e distruttivo. Gli autorevoli artisti presenti al MUSMA, confrontandosi con la figura totemica di Edipo e timbrando la cruenta catarsi della sua sofferenza, hanno affidato alle loro straordinarie opere il messaggio tragico della dura e indifesa condizione dell’uomo. In questo scenario universale, la storia di Edipo diviene nobile e tormentata ispirazione creativa” è l’invito di Raffaello de Ruggieri, presidente della Fondazione Zètema di Matera.
“La figura di Edipo, personaggio paradigmatico che ha attraversato la storia della cultura occidentale, continua a essere ancora oggi un’inesauribile fonte di ispirazione. Edipo è la tragedia della visione, della ricerca della verità e dell’introspezione. L’atto del vedere è alla base di ogni esperienza estetica e creativa e riflettere sulla figura di Edipo, sul suo infausto destino, è per gli artisti un modo di riflettere su se stessi, sulla propria ricerca estetica”, precisa il curatore della mostra Antonio Calbi. “L’esposizione propone sia opere realizzate per l’occasione sia opere già nel repertorio degli artisti ed altre scelte per l’aderenza ai temi in campo”.
“Nella distribuzione delle opere in mostra abbiamo cercato di creare un dialogo di corrispondenze e contrappunti con la collezione permanente del MUSMA, che è uno degli elementi forti del progetto del curatore, con l’emersione di interessanti e inedite trame di significati e apparentamenti estetici”, spiega Simona Spinella, che ha coadiuvato Calbi nella definizione del progetto allestitivo e presidente di Synchronos, l’impresa che gestisce i presidi culturali della Fondazione Zètema
Venti autori contemporanei declinano, ognuno secondo il proprio linguaggio e la propria poetica, la figura di Edipo, confrontandosi con uno dei personaggi più emblematici del teatro occidentale.
Le opere dell’artista materano Mimmo Centonze si ritrovano esposte accanto a quelle di artisti di fama internazionale come Arnaldo Pomodoro, Mimmo Paladino, Emilio Isgrò, Alfredo Pirri, Vettor Pisani, Pier Paolo Pasolini, Hermann Nitsch, Umberto Passeretti, Alfredo Romano, Michele Ciaccioferra, Giuseppe Pulvirenti, Giovanni Migliara, Vasilis Vassiliades, insieme a quelle di artisti più giovani come Matteo Basilè, Stefania Pennacchio, Stefano Ricci, Nicola Toce, Cristina Martin, Leo Kalbinsky, dialogano con le sculture della collezione permanente del MUSMA.
Mimmo Centonze ha dichiarato: “Quello di Edipo è un mondo fatto di realtà contrastanti, che si espandono e implodono fino a diventare emozioni improvvise, che stravolgono così tanto il suo universo interiore da renderlo sorprendentemente inatteso e nuovo. L’uomo cambia e diventa altro, cresce in una direzione che lo stravolge e destabilizza per sempre, trasformandolo in una persona diversa, più matura. Un soggetto perfetto per l’espressione artistica”.
Edipo rappresenta un soggetto articolato e complesso, passibile di diverse sfumature e prospettive: la ricerca dentro sé stessi, il percorso verso la scoperta della verità, l’inconsapevolezza, l’essere vittima e protagonista del proprio destino, lo sdoppiamento, l’enigma, la volontà degli dei e quella dell’individuo, la peste e la malattia, il desiderio passionale, l’omicidio, la paternità, il potere, la tenacia, lo sguardo e la visione, l’autopunizione attraverso l’autoaccecamento e molto altro ancora. Edipo è senza dubbio una delle figure “totemiche” del teatro occidentale e ha attraversato i millenni preservando la carica della sua complessità e del suo dilemma.
“Edipo è la tragedia della visione, della ricerca della verità e dell’introspezione. L’atto del vedere è alla base di ogni esperienza estetica e creativa e riflettere sulla figura di Edipo, sul suo infausto destino, è per gli artisti un modo di riflettere su se stessi, sulla propria ricerca – precisa il curatore Antonio Calbi – Le opere e gli artisti di questa esposizione si sono palesati quasi per vie misteriose, venendo incontro a questo progetto per vie naturali o per associazioni e affiliazioni”.
Figura già presente nei poemi omerici, trova completa pienezza sul palcoscenico in lavori di Eschilo e Euripide (perduti) e di Sofocle, che vi dedica due tragedie, Edipo re e Edipo a Colono, che s’incidono come paradigma della tragedia greca.
Figura di rara potenza, attraversa i secoli e le arti, con opere diventate iconiche, una su tutte: Edipo e la sfinge di Ingres. Si rianima nuovamente nel Novecento, grazie a Freud, che lo indaga come paradigma del viaggio nell’inconscio. È tema di indagine e ricerca per tutte le avanguardie, dall’espressionismo al surrealismo, dal simbolismo alla metafisica: Moreau, Ernst, De Chirico, Cagli, Bacon. Stravinsky compone l’oratorio Edipus Rex, nel 1927, André Gide e Jean Cocteau gli dedicano opere, Pasolini gli dedica un film nel 1967, fino a Giovani Testori, che nel 1977, in Edipus, ne fa uno dei protagonisti dei suoi “scarrozzanti”, in una lingua beffarda e furiosa, e Steven Berkoff, che lo ambienta nella Londra degli anni Novanta.
La fotogallery della mostra d’arte “Edipo. Crudeltà e espiazione” al Musma di Matera (foto www.SassiLive.it)