Sabato 31 luglio 2021 alle ore 20 elle sale di Palazzo Barbetta, situato nel piazzale antistante la Cattedrale di Tursi sarà inaugurata la mostra di Luigi Caldararo. L’artista tursitano ritorna ad esporre dopo l’ultima mostra di sedici tele a tecnica mista che aveva come tema una “lettura per “immagini del romanzo di Raffaele Nigro (al quale lo lega una solida ed “antica” amicizia) “Fernanda e gli elefanti bianchi di Hemingway”.
La mostra e resterà aperta sino al 15 agosto. Apertura ore 18.
Fonte d’ispirazione e filo conduttore che le lega le 22 tele è “Il mondo dei tarocchi”, tema affascinante che ha offerto all’artista la necessaria provocazione per dare spazio alla sua fertile e complessa creatività.
“Gli Arcani Maggiori- spiega Luigi Caldararo – chiamati anche Trionfi, sono un gruppo di 21 carte più il matto, considerate “chiavi” per la meditazione, la crescita personale e la divinazione”. Infatti, gli Arcani Maggiori, secondo la cartomanzia, racchiudono i più grandi segreti e, con i loro simboli, i loro colori, e le loro figure, ci parlano e ci aiutano a comprendere meglio la nostra vita amorosa.
“La mia attenzione – sottolinea Caldararo – non è stata rivolta agli Arcani maggiori come gruppo di carte per svelare chissà quale segreto, ma semplicemente come tele da disegnare e colorare componendo e scomponendo figure e ambienti, scomodando autori importanti, sconfinando nella grande storia, con la raffigurazione dell’Imperatore Federico II e del Papa Paolo III. A seguire la Cattedrale dell’Annunziata, la Rabatana di sempre con la Donna luna, Il Carro trionfante della Madonna di Anglona, La Ruota misericordiosa della fortuna con il convento di San Francesco, i calanchi, il castello gotico immaginario e via Pietro Giannone.
Le tavole sui Tarocchi sono state ricercate, pensate e meditate con ildesiderio di offrire un viaggio nel nostro territorio con il suo patrimonio storico-culturale”.
Un lavoro durato diversi anni che si è concluso con l’allestimento di questa mostra, rinviata già dall’anno scorso a causa del Covid, per offrirci un cromatico percorso di lettura della storia e del nostro tempo con un forte legame “scenico” con il territorio che ha costituito (già dalla prima importante mostra di Caldararorisalente agli anni ’80 e “liberamente” ispirata al romanzo “I fuochi del Basento” di Raffaele Nigro) una fonte primaria dove attingere a piene mani testimoniando così anche il profondo legame con la sua Tursi.