Il presepe monumentale dei Sassi di Matera di Franco Artese si potrà ammirare nel prossimo periodo natalizio dall’8 dicembre 2017 al 4 febbraio 2018. Ad annunciarlo è l’Apt Basilicata. Di seguito i particolari.
Il cammino dei presepi monumentali della Basilicata, iniziato nel 2009 ad Assisi, continua quest’anno a Firenze. Il presepe del Maestro Francesco Artese è il racconto della nascita di Gesù nel contesto di un paesaggio che non ha eguali, dei borghi della Basilicata e dei Sassi di Matera, quelli che Pasolini scelse per il suo “Vangelo” affermando di aver ritrovato qui i volti e i luoghi “intatti” che in Palestina erano andati perduti. Il presepe lucano è perciò un’opera capace di raccontare, insieme al mistero della Nascita, la storia, la cultura e il paesaggio di una Terra ricca di naturale spiritualità, millenario crocevia di popoli e tradizioni, che oggi si offre ai visitatori per sorprenderli in un viaggio senza tempo fra chiese rupestri, abbazie, santuari, cattedrali, borghi, in cui rivive la storia dell’umanità intera. L’incanto della natività si rinnova nella struggente immagine della Vergine che offre al mondo il Figlio di Dio e nella vitalità dei bambini e dei giovani che popolano la scena, a cui è rivolto il messaggio di speranza “l’Infinito diventa uno di noi” che ha ispirato l’opera presepiale della Basilicata nel 2017.
L’artista Francesco Artese interpreta il paesaggio lucano come un universo partecipe dell’evento centrale della storia dell’umanità: la nascita del Figlio di Dio. Un paesaggio caratterizzato da vicoli e scale, grotte e palazzotti signorili, archi e ballatoi, orti e terrazze, da cui sbucano, improvvisi, i caratteristici comignoli o i campanili delle chiese ipogee impreziosite da affreschi simboleggianti un’arte che lega l’uomo a Dio. Le case scavate nel tufo e incastrate tra loro, evocazione di un sapere artigiano tramandato di padre in figlio, appaiono come merletti che l’Uomo e Madre Natura si sono divertiti a tessere. Ovunque un brulicare di vita, un racconto diffuso di quella cultura del vicinato, fatta di solidarietà e condivisione tra famiglie in quel labirinto umano ed urbano, nel quale si è ramificato un sistema di vita millenario, che sono i Sassi di Matera, patrimonio Unesco dal 1993, paese-presepe come lo definì Giovanni Pascoli. Sulla scena del presepe si compone un insieme di quadri, con oltre 110 personaggi, che rappresentano diversi momenti della vita quotidiana, in un ambiente semplice e laborioso, che attinge a immagini tratte da riti e tradizioni della civiltà rurale lucana, ancora vive e sentite anche dai giovani, tra cui: la rappresentazione del Maggio di Accettura, attraverso un gruppo di buoi che, aiutato dagli uomini, traina il tronco di un grande albero; una processione simbolo della forte devozione popolare per la Vergine Maria con fedeli che portano sulle loro teste i “cinti”, composizioni di ceri costruite come fossero architetture, ex voto in cui si compendiano speranze ed attese ma anche attestati di gratitudine per grazie ricevute; il culto della Madonna della Bruna, tra storia e leggenda. Spiccano figure di bambini e giovani in momenti di gioco, mentre danzano al ritmo della tarantella lucana, riuniti intorno ad una figura materna o diretti verso la grotta per portare un dono a Gesù Bambino. Giovani a cui in particolar modo è diretto un messaggio di speranza. L’annuncio che “l’Infinito diventa uno di noi” e quindi Cristo si è incarnato nella storia del mondo e in quella di ogni uomo per una promessa di eternità, ha il sapore di una sfida, di una sveglia e di uno stimolo a vivere con coraggio la propria vita attingendo forza dall’incanto del Natale.
Il Presepe del Maestro Artese rispecchia il paesaggio culturale della Basilicata e si ispira in particolare al caratteristico territorio dei Sassi della città di Matera, Patrimonio mondiale dell’Umanità (UNESCO) e Capitale Europea della Cultura nel 2019. Un paesaggio impreziosito dall’opera di religiosi (monaci italo greci e benedettini) che tra il VI e il IX secolo d. C., scegliendo di vivere in quel contesto, trasformano quei luoghi in un’umana dimora ricolma di sacralità, con oltre 150 tra chiese, monasteri e santuari. Un eccezionale patrimonio che per dimensione, qualità e valore può competere con le chiese rupestri della Cappadocia. Per la sorprendente somiglianza con i paesaggi della Terra Santa, Matera è diventata fonte di ispirazione di importanti opere cinematografiche come “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini, “King David” di Bruce Beresford, “The Passion of the Christ” di Mel Gibson, “The Nativity Story” di Catherine Hardwicke, “Christ the Lord” di Cyrus Nowrastech e “Ben-Hur” di Timur Bekmambetov.
Il Presepe 2017: note tecniche
Misure: 80 mq, h 6.5 m.
Materiali: polistirene, pietra, legno e ferro
Statuine: 110 personaggi realizzati interamente in terracotta dal Maestro Vincenzo Velardita, rivestiti dalle sorelle Nadia e Daniela Balestieri e Maria Priore, che hanno riprodotto i costumi tipici della tradizione lucana sotto la supervisione del Maestro Artese. I personaggi sono stati dipinti da Rosa Ambrico.
Artista: Maestro Francesco Artese
Assistente al montaggio: Giuseppe Tortorelli
Organizzazione: Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata
Francesco Artese
Francesco Artese è nato in Basilicata, dove vive e lavora. Nella sua carriera ha avuto importanti riconoscimenti allestendo presepi monumentali nelle più importanti città europee, negli Stati Uniti, a Betlemme con l’UNESCO, in Piazza San Pietro a Roma in occasione del Natale 2012, omaggio a S.S. Benedetto XVI. Lo stesso Presepe è stato poi esposto nella diocesi di Goyana in Brasile mentre un’altra sua opera ha fatto da cornice ad importanti eventi tenutisi a Turku, in Finlandia, nel 2013, a New York nel 2015.
Matera e il Parco delle Chiese rupestri
I Sassi e il Parco delle Chiese rupestri di Matera sono Patrimonio mondiale dell’Unesco che li ha definiti «una delle strutture urbane organizzate più incredibili mai create al mondo, un capolavoro assoluto dell’ingegno e della capacità di adattamento di un’umanità impegnata a sopravvivere alle difficoltà ambientali».
La Basilicata, una regione da vivere
La Basilicata nello sguardo dei visitatori contemporanei, nei reportages della pubblicistica di viaggio, nelle impressioni raccolte da artisti, scrittori e cineasti che vi si sono imbattuti, è una terra sospesa nel tempo, un affascinante “impasto” di antico e moderno, un poetico caleidoscopio di paesaggi e atmosfere intense. Una regione italiana ricca di storia e di cultura millenaria, come attestano le aree archeologiche, i castelli medioevali, le abbazie, e i borghi; arricchita da opere d’arte e da grandi format spettacolari che valorizzano il territorio e la cultura locale impreziositi da una ricca tradizione enogastronomica. Una terra che ha ispirato poeti, scrittori, musicisti e registi, una regione dal cuore antico che permette ancora oggi di ritrovare la luce tipica del sud d’Italia e un paesaggio naturale mozzafiato, a partire dalla magnifica costa di Maratea, la “perla del Tirreno”, fino alla costa Jonica, culla della cultura magnogreca, passando dalle suggestive montagne degli Appennini. Il Presepe è un’occasione per riscoprire l’immenso patrimonio storico, architettonico e artistico di questa regione definita “giardino segreto d’Italia”: la Basilicata si offre al mondo come destinazione capace di sorprendere, terra autentica, preservata, ricca di tradizioni, un luogo dove spiritualità, dimensioni culturali e scenari naturali generano un’atmosfera unica, un’esperienza indimenticabile.