Dopo l’interesse suscitato dall’esperienza pilota realizzata ad aprile lo StudioAntani presenta a Matera “Il suono della clava”, piccole storie sussurate dai Sassi.
Il “suono della clava” è un gioco di parole, un anagramma di “Casalnuovo”, la via protagonista delle memorie audio raccolte e condivise con la tecnica dei qr code.
Attraverso sistemi mobile (smartphone/tablet) è possibile legare contenuti multimediali a luoghi fisici. Dietro una porticina anonima si possono nascondere delle storie appartenute a quel luogo. Il visitatore con il suo smartphone può accedere facilmente ai contenuti e fruirli sul luogo stesso. Basta scaricare una qualsiasi app gratuita per la lettura dei QR-CODE e passeggiare per via Casalnuovo guardando con attenzione e scovando i codici.
Condividere queste storie piccole della cultura locale e popolare è un’ azione culturale ma è anche un modo per vivere un’ esperienza immersiva al di là dei limiti del tempo e dello spazio.
Il suono della clava è un salto nel tempo, è raccolta di memorie, narrazione dei luoghi, gioco urbano, marketing territoriale ma è anche un modo semplice e efficace per far emergere “l’orgoglio di appartenere a una terra ricca di storia”.
Inoltre la raccolta delle storie è da considerarsi come la base necessaria per sviluppare sistemi di fruizione alternativi, dalla creazione di percorsi tematici alla organizzazione di giochi urbani complessi.
Il percorso dei codici parte dalla discesa di piazzetta Pascoli e arriva allo slargo antistante la chiesa di San Rocco.
Il progetto è stato realizzato da Studio Antani con la collaborazione di Geppetto – Artigianato artistico e il supporto di Duerre di Fatone.
“Sono sempre stato affascinato dall’immateriale e dall’idea di raccontare i luoghi attraverso piccole grandi storie. Con il suono della clava ho voluto condividere innanzitutto un’ esperienza personale, quella che vivo ogni giorno da più di un anno, da quando mi sono trasferito in questa via…spesso la curiosità mi porta a chiacchierare con la gente che incontro e a scoprire delle piccole storie sorprendenti, dal calzolaio luogo di incontro e di scherzi fino al tabaccaio “licantropo” e alla vecchietta indigente che dava da mangiare la mortadella ai topi per “tenerli buoni”.
Il suono della clava è un modo semplice per raccontare i luoghi, far rivivere storie che alle volte si nascondono dietro una porta abbandonata e soprattutto far vivere ai visitatori (locali e turisti) un’ esperienza da riportare a casa! “
Luca Acito