Nel giorno del suo settantasettesimo compleanno l’artista materano Franco Di Pede confeziona un altro regalo culturale presentando il volume “Il Vuoto” presso la Studio Arti Visive di Matera in via delle Beccherie 41. Una presentazione speciale perchè l’evento culturale è stato lanciato in contemporanea nelle sedi delle Accademie di Belle Arti di Carrara, Milano, Urbino, Torino e Roma alla presenza di quegli allievi ed insegnanti che nel corso degli ultimi anni hanno partecipato a Matera, su iniziativa dello stesso Franco Di Pede, a stage formativi sulla lavorazione del tufo.
“Il Vuoto” arriva alle stampe in occasione della ricorrenza del cinquantesimo anno dall’avvio dello Studio Arti Visive. Per festeggiare degnamente questa ricorrenza il fondatore Franco Di Pede ha deciso di far pubblicare un nuovo documento culturale. “Il Vuoto”, una metafora perfetta del contesto urbano in cui è nato e ha vissuto Franco Di Pede, contiene una serie di collage realizzati dallo stesso artista nel periodo che va dal 1964 al 1975 ed è impreziosito da una poesia inedita di Davide Rondoni composta per l’occasione.
Le opere inserite nel volume rappresentano non solo una opportuna riproposizione di una seppur minima parte della pluriennale e vasta produzione creativa ed artistica di Franco Di Pede ma l’intera pubblicazione si presenta nella sua concezione e veste grafica come una sorta di “pausa immaginifica” (per dirla con le parole di Pierre Restany) nell’eccesso di stimoli visivi ed auditivi che caratterizzano la nostra epoca sempre più preda di una vera e propria ”ipertrofia segnica” che non lascia ormai più spazi liberi dalla presenza di segni e simboli di ogni genere.
I collage realizzati da Franco Di Pede e presenti nel volume costituiscono, quindi, da un lato una sorta di fuga dall’ “horror pleni”, dal troppo pieno e dai troppi rumori che ci circondano, dall’altro anche un allontanamento dai tentativi compiuti dall’arte nel corso dei secoli di colmare il vuoto (horror vacui) sotto la spinta di quell’ansia tipicamente umana generata dalla paura della morte e dalla minaccia del nulla.
Il bianco ed il nero usati da Franco Di Pede nei suoi collage ben esprimono nel loro uso “in purezza” il potere del vuoto che non è mai nulla assoluto, assenza totale o negazione ma principio di tutto, fonte di ispirazione ed al tempo stesso punto di arrivo nonchè intuizione che ogni cosa che esiste e che esisterà è stata ed è tuttora presente virtualmente proprio nel nulla dello spazio e del tempo.
Non a caso dal vuoto creato prima dalla natura (la Gravina) e poi dall’uomo (le caverne, le grotte, le porte e le finestre) che si è originata e perpetuata nei secoli la presenza umana nell’agro di Matera e nei Sassi.
E sono proprio queste le immagini (accompagnate da citazioni tratte dagli scritti di Levi, Pascoli, Restany, Dorfles, Ravasi e Cocteau) con cui si apre e si chiude il volume rivelando al tempo stesso la fonte ispiratrice e la chiave di lettura dell’intera operazione artistica-editoriale.
“Il Vuoto” assieme a “I rifugi dell’anima” dedicato alle chiese rupestri del Parco della Murgia Materana e del centro storico materano e “Matera, Italia e ritorno” sono stati donati dall’artista Franco Di Pede anche ai due ministri, Stefania Giannini e Dario Franceschini, che hanno visitato per motivi istituzionali la città di Matera rispettivamente sabato 15 e lunedì 17 novembre 2014.
Michele Capolupo
La fotogallery del volume “Il Vuoto” di Franco Di Pede (foto www.SassiLive.it)