Nella capitale europea della cultura per il 2019 c’è chi lavora per favorire l’integrazione dei migranti attraverso la promozione delle nostre tradizioni e l’insegnamento della lingua italiana. Due obiettivi raggiunti con l’installazione “La rivolta delle arance”, presentata nel pomeriggio all’interno della Chiesa della Madonna del Carmine di Palazzo Lanfranchi. L’iniziativa, promossa dalla cooperativa sociale Il Sicomoro, è stata inserita tra gli appuntamenti organizzati per la Giornata Mondiale del Rifugiato 2016.
All’inaugurazione hanno partecipato la direttrice del Polo Museale di Basilicata Marta Ragozzino, il presidente dell’associazione Il Sicomoro Michele Plati, l’assessore alle politiche sociali Marilena Antonicelli e i maestri Michele Pentasuglia, Raffaele Pentasuglia e Massimo Casiello, che hanno messo a disposizione tutta la loro esperienza artigianale e artistica e le due operatrici de “Il Sicomoro” Adele Paolicelli e Brunella Loiudice, al servizio dei migranti presenti da oltre un anno e mezzo a Matera. Si tratta di una ventina di persone, tra uonne e uomini, provenienti da Bangladesh, Pakistan, Senegal, Iraq, Afghanistan, Gambia, Mali e Nigeria che hanno avuto la possibilità di apprendere la nostra lingua attraverso un progetto artistico che trae ispirazione dalla ribellione dei migranti di Rosarno, nota appunto come la “Rivolta delle arance”. Venti migranti hanno avuto la possibilità di imparare l’italiano mentre quattro ragazzi del Pakistan hanno contribuito alla realizzazione dell’installazione artistica imparando a lavorare la cartapesta: i protagonisti di questo lavoro sono Syed Mudassar, Nasir Uddid, Wahab Dibba e Zafran Mohammed. In questa grande opera d’arte collettiva si possono ammirare i volti in cartapesta dei migranti e tante cassette di legno colorate che contengono “le arance della rivolta”.
“Nell’ambito delle attività di integrazione – ha ricordato Michele Plati – abbiamo voluto realizzare un laboratorio che desse ai ragazzi coinvolti la possibilità di raccontare la propria esperienza di viaggio e di arrivo ma anche di inserimento e integrazione nel contesto italiano a partire da uno degli episodi più importanti della storia recente: la ribellione dei migranti di Rosarno. Un episodio che proviamo a leggere alla luce della tradizione della cartapesta e del legno, nel periodo in cui la città di Matera vive la Festa della Madonna della Bruna, che per i cattolici è la festa della Visitazione, la festa di una donna che un giorno si mise in viaggio”.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’installazione presentata in serata presso Madonna del carmine (foto www.SassiLive.it)