Si chiama “Burning, anima e memoria nei volti di donna” la nuova mostra d’arte organizzata dalla Galleria d’arte D’Imperio, in Piazza Vittorio Veneto 34 a Matera, nel cuore della Capitale Europea della Cultura 2019. La mostra, a cura di Maria Italia Zacheo, presenta le meta-fotografie di Fabrizio Borelli e le ceramiche a grande fuoco di Mario D’Imperio.
Sarà aperta al pubblico fino al 28 aprile 2019 nei giorni feriali: dalle 18 alle 21 e nei giorni festivi dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 21. Ingresso libero.
L’esposizione propone le opere di Fabrizio Borelli e di Mario D’Imperio, a confronto, sul tema della passione femminile, un fuoco che esalta e al tempo stesso distrugge. Storie di donne – anima e memoria nei volti – colte dai due artisti, facce di una stessa realtà, unità bifronte ed espressione binaria di un’unica forza che attira, vivifica e annulla. Un gioco delle parti, proposto nelle due vie possibili: In/ Out.
La rassegna, nell’ambito delle iniziative proposte dalla Galleria D’Imperio, ha l’obiettivo di offrire al pubblico approfondimenti sull’arte contemporanea, e, nel presentare il tema antico del femminile, consente una riflessione in più: pensieri ed emozioni, luce e buio, assenze e presenze in immagini che continuano un racconto antico nel mondo contemporaneo.
La serie di Fabrizio Borelli – Burning Out – è una sequenza/replica di un unico volto femminile, aperta da un titolo didascalia; datata 2010, è stata prodotta in occasione della collettiva “Stop all’abuso sulle donne” (Roma, Museo delle Mura). Le opere sono in copia unica. L’immagine meta-fotografica del volto ripetuto è elaborazione di materiale web di risulta. Tecnica mista, stampa glicée su carta tradizionale Magnani puro cotone, emulsionata artigianalmente. Le immagini sono trattate con patine, colore e nerofumo, per oscurare/negare progressivamente il volto femminile. La realizzazione esalta l’ispirazione poetica dell’artista.
Mario D’Imperio utilizza in questa esposizione l’antica tecnica della ceramica a grande fuoco. Le sue opere denotano ironia e superamento della moltiplicazione dei volti, proposta in passato dalla pop art. Ma se quelle immagini erano replicate spesso all’infinito in copie più uguali a sé stesse, utilizzando chiavi pittoriche, fotografiche e pubblicitarie, qui avviene l’esatto contrario. Il volto femminile è stilizzato in un fumetto quasi umoristico ma proposto utilizzando la chiave artigianale della ceramica, contrapposta alla produzione industriale di molta arte contemporanea. Pur rifacendosi alla celebre mostra e campagna pubblicitaria “Faces” di Oliviero Toscani per Benetton, Mario D’imperio esprime il recupero del disegno con una linea semplice ed essenziale.
Fabrizio Borelli vive e lavora tra Roma e l’Umbria. È impegnato, da sempre, nel campo della restituzione visiva della realtà. La costante ricerca – prediletto il linguaggio fotografico, meta-fotografico e quello video – e l’esperienza professionale, lunga e di ampio respiro – nel cinema ha lavorato con numerosi registi, tra i quali Ettore Scola, Andrei Tarkovskij, Luigi Comencini, Giovanna Gagliardo, Bruno Corbucci, Ermanno Olmi – insieme all’attività in ambito televisivo hanno arricchito la sensibilità reportistica e la capacità di sintesi. È fondatore e presidente dell’associazione culturale X-Frame.
Tra le attività: il libro fotografico Fabrizio Borelli CONFINE 1 / storia di luci e di ombre, a cura di Maria Italia Zacheo – presentato al MAXXI, Roma Maggio 2018 (Lithos editrice) – e la mostra relativa, ora in corso di programmazione a Terni, Palazzo di Primavera. E’ presente alle precedenti edizioni di Raw – La verità, vi prego, sull’amore Open Studio/ Recital per voce, musica, suoni (2016) e Sopra – sotto Berlino – Finestre inedite su Berlino contemporanea (2017), ha esposto alle collettive Swing Angel 03 (Ancona 2017), Destrutturazione/I (Magliano Sabina 2016), LDD – Legittima Difesa Dossier (Roma 2013), Stop sull’abuso delle donne (Roma 2010), Ciao Dario, in ricordo di Dario Bellezza (Roma 1996) e alle personali Scents (Giovinazzo 2017), Tracks&Chips (Roma 2008), Distratti (Roma 1996).
Mario D’Imperio è nato a Matera ed attualmente vive a Roma. Dagli anni ottanta, accanto alla sua professione di medico, ha svolto un’intensa attività artistica, partecipando ad oltre 100 mostre d’arte personali e collettive. Nel 2000 ha realizzato 14 formelle in ceramica per il Santuario quattrocentesco di Pozzo Faceto a Fasano. Nel 2008 ha fondato il Circolo Culturale “Casa D’Imperio”, di cui è il presidente, ospitando mostre ed eventi culturali, artistici e musicali nella casa di famiglia nei Sassi di Matera. E’ stato insignito nel 2012 del prestigioso “Premio Personalità Europea” in Campidoglio a Roma durante la “42 Giornata d’Europa”. Recentemente ha ricevuto a Porto Potenza Picena il “Premio Sant’Anna Speciale della critica” e il “Premio nazionale Natiolum”, ai Bastioni di Giovinazzo.
Le sue opere pittoriche ad olio e acrilico e le sue ceramiche a terzo e a grande fuoco sono state raccolte e recensite nei seguenti cataloghi: L’angelo e il giudizio. Opere 1999 – 2000 (Grafischena Fasano – 2000), con introduzione e versi di Rosa Maria Fusco; Percorsi 1980 – 2002 con contributi critici di Rosa Maria Fusco, Antonio Lotierzo, Livia Semerari e Sara Torquati; Il rosso e l’arancio 2005 – 2007 (Cimer – 2007) e Mario D’Imperio (Lithos editrice – 2015) a cura di Emanuele Pecoraro, con contributi critici di Pierfrancesco Campanella, Loredana Finicelli e Beatrice Mastrorilli e versi di Aldo Bagnoni e Paolo Di Caprio. Inoltre, i suoi quadri sono stati utilizzati per il cortometraggio “L’amante perfetta”, diretto da Pierfrancesco Campanella e per le locandine dei documentari “La città d’acqua” e “28… ma non li dimostra”, diretti da Emanuele Pecoraro. E’ inoltre presente come esperto d’arte nel docufilm per il cinema “I love… Marco Ferreri”, diretto da Campanella.
La fotogallery della mostra Burning (foto www.SassiLive.it)