Si chiama “Patterns” ed è la seconda mostra personale, in galleria e in Italia, della giovanissima artista tedesca Sibylle Czicho, classe 1989. E’ stata inaugurata nel pomeriggio nella Galleria Alessandro Albanese in Via XX Settembre 25 a Matera.
La mostra, a cura di Domenico de Chirico, presenta diciotto lavori eseguiti tra il 2020 e il 2021 e resterà aperta fino al 31 agosto 2021.
Il gesto pittorico di Sibylle Czichon ha un carattere dal sapore fortemente ambivalente, la soavità del tratto riflette, infatti, sia la sua pienezza gestuale sia la sua complessità della trama, dati, a loro volta, da un intreccio vorticoso di aspetti differenti che confluiscono tutti insieme al momento dell’atto pittorico, costituendo così un vero e proprio sistema coreografico.
L’approccio di Czichon alla tela è invero costituito da quattro aspetti fondamentali e persistenti che possono costituire una sorta di paradigma, il quale, tuttavia, non è mai il medesimo e funziona come tale solo se si considera il suo carattere induttivo, ovvero fortemente empirico e in continuo divenire.
Tali aspetti costitutivi sono certamente lo spazio, il tempo, il corpo e la materia.
L’ambiente di lavoro risulta fondamentale nella pratica artistica di Czichon in quanto la sua pittura ha la capacità di adattarsi allo scenario circostante e viceversa. Nello specifico i lavori presentati in questa mostra sono emblematici di un salto spaziale o per meglio dire di una condizione specifica basata su coordinate spazio-temporali. Nello specifico, l’ultimo nuovo corpo di dipinti fa riferimento ad un progetto realizzato precedentemente dall’artista stessa presso la Kunsthalle di Düsseldorf e consiste nella realizzazione di un dipinto murale nel parcheggio del museo in questione; Czichon ha scelto di sviluppare tale dipinto nella forma di un’autentica performance di pittura, suddivisa in quattro appuntamenti differenti sapientemente diluiti in un lasso di tempo specifico. Certamente, un tale tipo di approccio risente prepotentemente dell’influsso spaziale circostante e svela il secondo aspetto costitutivo della sua opera, ovvero la concezione dell’atto pittorico come un’evoluzione temporale che trova la sua compiutezza nella stratificazione finale sulla tela, segno che svela l’aspetto materico dell’intero lavoro. Le opere in mostra sono da intendersi, dunque, come dei frammenti o campioni che riflettono quell’esperienza progettuale, simboli di un trasferimento spaziale e temporale tra l’atto pubblico e quello intimo dello studio dell’artista. L’elemento corporeo dell’opera di Czichon e invece rintracciabile proprio nella stratificazione caratteristica dei suoi lavori attraverso cui è possibile identificare i gesti compiuti dall’artista e attraverso cui l’artista stessa imprime i movimenti del suo corpo sulla tela conferendo in tal modo un risultato coreografico di assoluta complessità e dinamismo. L’accurata selezione di colori ed il ritmo trasmesso dai movimenti permettono a Sibylle Czichon di sintetizzare tutte le caratteristiche della sua pittura in composizioni apparentemente semplici ed estremamente efficaci.
Biografia di Sibylle Czichon
Sibylle Czichon nasce a Castrop-Rauxel in Germania nel 1989. Tra il 2012 e il 2019 frequenta la Kunst Academy of fine Art di Düsseldorf, conseguendo prima la laura e poi il master in fine art con lode con i professori Katharina Grosse e Andreas Schulze. Alcune mostre comprendono: 2019 Preparation, Haydens Gallery, Melbourne, AUS; Waves, Galerie Ulf Larsson, Cologne; 2020, In order of appearance, Absolventenausstellung K21, Düsseldorf; Body of work, Galerie Filser & Gräf, Munich; 2020, 74. int. Bergische Kunstausstellung, Kunstmuseum Solingen; 2021, MUR BRUT 19, „Schichtenwechsel“, Kunsthalle Düsseldorf.
La fotogallery dell’inaugurazione della mostra della giovanissima artista tedesca Sibylle Czicho (foto www.SassiLive.it)