Inaugurata sabato 2 ottobre nella chiesa di Malvinni Malvezzi nei Sassi di Matera la mostra fotografica “Abuna Yaqob Mariam” che celebra la figura e la storia del Santo San Giustino De Jacobis, divenuto protettore dei lucani nel mondo.
La mostra è organizzata dalla Federazioni delle Associazioni dei Lucani in Svizzera.
Il Santo, nato a San Fele (PZ) il 09 ottobre 1800, mite e pieno di pietà ha consacrato la sua vita alla sua missione, prefetto apostolico dell’Etiopia, avviò il processo di inculturazione delle fede cristiana, parlando ai popoli di libertà, integrazione, con uno spirito di tolleranza ed amore verso il prossimo.
Era il Santo che incarnava perfettamente la Parola di Cristo, ultimo discepolo del vero Cristianesimo, professava messaggi di carità e amore, devoto e fedele; il comandamento “ama il prossimo tuo come te stesso” era il suo giuramento e il cardine della sua fede.
Nella figura di San Giustino ci riappropriamo di una fede ormai perduta, di quell’umanesimo puro in cui tutti gli uomini sono fratelli, condividiamo valori di eguaglianza e di fratellanza, per non soccombere alla paura del diverso, ma nell’abbracciarlo come se abbracciassimo noi stessi.
San Giustino diventa modello, paladino di humanitas, fonte inesauribile di ispirazione non solo per le generazioni future, ma per noi tutti.
La mostra inoltre, oltre a celebrare nella figura del Santo un modello di integrazione e di dialogo, celebra anche la poetica del ritorno.
Il ritorno alle origini e al passato, negli occhi di chi vive e chi resiste a San Fele suo comune d’origine.
Attraverso le immagini della mostra riscopriamo usi e modi antichi, il passato che resiste ed esiste come ultimo baluardo di ciò che era e che ora non è più., Per non soccombere alle barbarie del tempo e della modernità, per non dimenticare tradizioni ed usi e costumi, per riscoprire luoghi e modi.
Prendi un angolo del tuo paese e fallo sacro così recitava il paesologo Franco Arminio.
Sulla scia della santità di San Giustino si incontra quella della sacralità, della terra, delle radici, di quell’umanità che ha fatto della resistenza la propria missione, consacrando la propria vita ad un luogo.
Abbiamo bisogni di luoghi dove ritornare, ritornare ad essere facilmente noi stessi, luoghi che permettono a ognuno di guarire e recuperare la propria integrità.
San Fele è il luogo in cui ritornare.
San Fele culla dei natali del Santo, attraverso le immagini ad opera del Maestro Enzo Truppo ricorda la sua terra e le sue radici, terra, ora non solo ora dei sanfelesi ma terra oggi di tutti i lucani del mondo uniti sotto il nome e la preghiera a San Giustino.
La mostra si potrà visitare fino al 10 ottobre, sabato e domenica dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20, dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 20.