Inaugurata nel tardo pomeriggio nell’ipogeo culturale della Lega Navale Italiana Sezione Matera-Magna Grecia nei Sassi di Matera la mostra d’arte “Trame Mediterranee” con le opere di Marilena Saracino e Antonio Bruscella.
All’incontro di presentazione, coordinato dal giornalista Francesco Bianchi, hanno partecipato gli artisti espositori Marilena Saracino e Antonio Bruscella, lo scrittore avvocato Aurelio Pace, lo storico dell’arte Merisabel Calitri, Rocco Petrera, presidente della Lega Navale Italiana Sezione Matera-Magna Grecia e gli altri componenti del direttivo.
Nelle opere di Marilena Saracino l’armonia, si scontra, impattante, con il bisogno assoluto di tradurre in “res”, in “cosa”, un pensiero. E quel pensiero è una trama fatta d’intese e di traduzioni di concetti che il tempo e le contingenze dettano come monito all’analfabetismo emozionale. Ecco l’arte. Ecco il senso della creazione. Marilena Saracino non sceglie tele e colori ma strutture metalliche di base e fili. Il suo stile è la composizione ed il colore l’alleato scelto per addensare la profezia del labirinto. In un mondo di domande, non dare le risposte ma suggerire la strada è la risposta. Ecco che il tema dell’impossibilità di rivelare l’irrivelabile è il leitmotiv che guida e suggestione la mano meticolosa della dottoressa, oculista. È creativa. Ama i colori pastello e ritrova in quelle tinte mai esatte ma mai miscelate, l’armonia profetica di cui è solita riempire i suoi respiri.
Antonio Bruscella e l’evoluzione instancabile della geometria del pensiero: La contemporaneità del Bello. Ha imparato a disegnare Binari spaziali, a dare forma all’uomo del futuro, a colorare una serie infinita di boomerang, di ritorni del tempo alla memoria, mentre quest’ultima gli sfugge per scelta, lontana com’è, per la sua forza astrattizzante, da ogni forma di mymesis.
Dipinge regalità evanescenti, Bruscella, mentre deflagra ironicamente l’antico e il moderno.
Crea disorientamento visivo mentre cerca il confronto e la definizione di meccaniche che egli stesso definisce “divine”.
Usa il metro delle civiltà per misurare distanze che nella pandemia gli abbiamo visto dipingere come incubate ma quel che resta, che prevale e che incanta è la sua origine che ritorna, in un incontro simbiotico e propedeutico al bello, nella contemporaneità.
La mostra si potrà visitare fino al 10 aprile dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 19, ingresso gratuito.
La fotogallery dell’inaugurazione della mostra d’arte (foto www.SassiLive.it)