Inaugurato questa mattina presso l’Archivio di Stato di Matera il Presepe paesaggio di Graziano Pompili, un evento reso possibile grazie alla collaborazione con il Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller” di Castronuovo di Sant’Andrea che quest’anno, oltre Matera, coinvolgerà anche Roma, con l’esposizione del Presepe preghiera di Raffaele Pentasuglia nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, del Presepe blu notte di Guido Strazza e del Presepe foresta di Roberto Almagno nella Fondazione Carispezia di La Spezia, del Candido presepe di Salvatore Sava nell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate (Lecce), del Presepe geometrico di Lucio Del Pezzo e del Presepe dono di Giuseppe Pirozzi nel Museo del Novecento a Castel Sant’Elmo di Napoli.
Il presepe nell’Archivio di Stato di Matera si potrà visitare fino al 28 gennaio 2022, il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 13.30; martedì e giovedì dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 17.00.
All’inaugurazione dell’evento materano ha partecipato Monsignor Pino Caiazzo, Vescovo dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina per condividere insieme un momento di spiritualità.
La collezione dei Presepi comprende trenta opere realizzate da artisti su invito del profesore Giuseppe Appella, storico dell’arte. Dal 1995 le opere itineranti in tutta Italia, vengono ospitate in antichi e suggestivi luoghi allestiti per l’occasione.
Nella stessa mattinata, per celebrare la Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità (3 dicembre), in associazione con l’AIPD, Associazione Italiana Persone Down Sezione di Matera, ha letto la poesia che accompagna il presepe, il cui autore è lo stesso artista.
Un occasione per cogliere il significato mistico della Natività attraverso la scoperta di nuove forme d’arte sacra e di suggellare, attraverso l’arte e la cultura, l’incontro tra Enti che operano nel settore.
Il consueto appuntamento con i Presepi d’artista, che dal 1995 si muove in tutta Italia e vede l’esposizione, in antichi e suggestivi spazi, di alcuni dei trentuno presepi realizzati da artisti contemporanei, si ripete ogni anno con l’obiettivo di offrire la possibilità, a quanti ne abbiano voglia, di cogliere il significato mistico della Natività attraverso la scoperta delle nuove forme di arte sacra e quello di unire gli istituti culturali, sia nazionali che regionali, attraverso l’arte e la cultura.
Il Presepe paesaggio di Graziano Pompili, del 2018, è in terracotta, e occupa, come tutti gli altri presepi d’artista, uno spazio circolare di tre metri di diametro. Distende un paesaggio di sole case, chiuse, senza finestre, e in primo piano la capanna con Gesù Bambino e la Madonna distesi, San Giuseppe, il bue e l’asino. Il colore della terra uniforma tutto, piccoli villaggi e case solitarie disperse nel grande cerchio-mondo segnato ogni tanto da solchi profondi che indirizzano il cammino lì, in primo piano, dove brilla l’oro della Capanna verso la quale tutti guardano e sono diretti, anche se non ci sono figure e nemmeno una cometa. La cometa è la Capanna: in quella mangiatoia luminosa e preziosa si concentra il suo rapporto con l’uomo, il valore della famiglia, la visione mitica e antropocentrica dell’abitare/creare/costruire mediata da Martin Heidegger.
Graziano Pompili è nato a Fiume il 18 dicembre 1943. Si trasferisce con la famiglia, all’età di tre anni, a Faenza. In questa terra di frutteti e di calanchi, in questo microcosmo ricco di storia e di argille, prende forma e si sviluppa la sua creatività. Dopo aver studiato all’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Faenza e all’istituto d’Arte Gaetano Chierici a Reggio Emilia, termina il corso di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna dove, poi, entrerà come insegnante. Nei primi anni ’70 frequenta lo Studio Nicoli di Carrara perfezionando la tecnica della scultura in marmo e la Fonderia Tommasi a Pietrasanta per la fusione di opere in bronzo. Le sue sculture sono caratterizzate dal richiamo alle culture del passato (nei primi anni ‘80 chiama le sue sculture ri-archeologie) e alla mitologia personale. Figure e forme della classicità distrutte e palesate attraverso il restauro, esplicitano il suo bisogno di evocare, meravigliarsi, ri-scoprire. Dalla prima metà degli anni ’90 l’attenzione si concentra sull’archetipo abitativo e insediativo, la casa e il villaggio: paesaggi urbani su steli monolitiche e sintesi poetiche di superfici vissute, costruite. La sua biografia registra numerose mostre personali e collettive in musei e gallerie pubbliche e private in Italia e all’estero, dove è noto per le sculture monumentali in spazi pubblici. Le sue opere si trovano nelle collezioni permanenti di musei di arte contemporanea in Italia e nel mondo. Costante il suo impegno anche in campo didattico. Vive e lavora in provincia di Reggio Emilia, nel comune di Montecchio Emilia.
La fotogallery del Presepe paesaggio di Graziano Pompili nell’Archivio di Stato di Matera (foto www.SassiLive.it)