Lunedì 28 maggio 2018 alle ore 16.30 nei locali della Nicola Festa in via Lanera a Matera l’Istituto comprensivo Minozzi-Festa di Matera inaugura la mostra del prof. Nisio Lopergolo e dei suoi allievi. Le opere resteranno esposte dal 28 maggio all’8 giugno.
Di seguito una breve scheda illustrativa dei temi, dei contenuti e dell’artista.
La mostra comprende dipinti, sculture, disegni, foto e video della realizzazione dei murales del plesso di via Cappelluti a Matera
Da qualche anno la nostra città si arricchisce di opere frutto di un’arte povera, un po’ “pop” e un po’ “vintage”, sempre molto sui generis. È l’arte dei murales, che sta portando a Matera eventi e manifestazioni internazionali di tutto rilievo. I lavori più interessanti sono quelli dipinti su un tratto del muro che delimita il parco pubblico del Campo scuola della collina Macamarda, tra Via Saragat e Via Einaudi.
Da sempre l’uomo ha utilizzato il segno grafico per comunicare. E sono tante le scene di vita affrescate nelle chiese rupestri del nostro territorio. Per la loro forza comunicativa, i murales sono stati utilizzati come “arma” culturale per lottare contro le tirannie e lo strapotere di alcune classi dirigenti sorde alla voce di poveri. In questo tipo di linguaggio hanno voluto cimentarsi i ragazzi della scuola secondaria di primo grado Nicola Festa di Matera, realizzando un’opera vivacissima, all’ingresso del plesso di Via Cappelluti.
Nisio Lopergolo, classe 1951, dopo aver studiato arte a Bari, ha completato la sua formazione presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Durante la sua carriera ha costantemente coniugato l’attività artistica con la pratica dell’insegnamento e negli anni ha esposto in numerose mostre personali e collettive. Il suo laboratorio artistico si trova a Matera, nel Sasso Barisano, ed è ricavato in un ipogeo, dove accoglie amanti dell’arte provenienti da tutto il mondo. Qui espone sculture forgiate con sapienza dalle sue mani utilizzando materiali diversi: argilla, pietra, legno. Tali opere sono la testimonianza di una rara capacità di elevare l’artigianato popolare ad arte nobile e geniale.
La sua ricerca si concentra principalmente sulla ceramica e sul rilancio di alcune tecniche storiche, in particolare sull’impiego della tecnica del “lucignolo” in chiave contemporanea. Non di rado nei suoi lavori attua una reinterpretazione del patrimonio iconografico della terra lucana. La sua abilità creativa si esprime anche nella produzione di oggetti di uso comune, come vasi, piatti, brocche o la tipica “rizzola”, un’anfora di terracotta destinata a contenere acqua o vino.
Tra le molte opere eseguite per essere esposte permanentemente in luoghi pubblici, c’è il Monumento ai Caduti di tutte le guerre che si trova a Garaguso. Nel 2017 Nisio Lopergolo è stato ambasciatore dell’arte lucana a Firenze all’XI Mostra Biennale Internazionale di Arte Contemporanea, selezionato dalla Galleria Porta Coeli di Venosa per esporre tre opere: Peccato originale, Mnemosyne e Attesa inerte. In tale circostanza è stato premiato dalla giuria nella categoria ceramica artistica per l’opera Attesa inerte, con la seguente motivazione: “Per la teatralità dell’opera tridimensionale, che anche attraverso il gioco delle ombre rende l’idea del movimento nella realizzazione scultorea”.