Inaugurata nel pomeriggio a Casa Cava nel Sasso Barisano di Matera la mostra d’arte “I ritratti di Sergio Vacchi”, a cura della Fondazione Vacchi e promossa con il contributo dell’agenzia di comunicazione Più Design Group e Litocart di Bruno Vanzi. Il vernissage è stato celebrato con gli interventi di Marco Spinelli, vice presidente della Fondazione Vacchi e Franco Braia, presidente del Consorzio Casa Cava.
Sergio Vacchi, maestro dell’informale, è considerato uno dei protagonisti più importanti della pittura italiana del ‘900. La mostra, che si potrà visitare fino a domenica 6 maggio 2018, rientra nella rassegna “La Basilicata incontra la Toscana”, prevede una serie di incontri culturali e gastronomici fino a domenica 6 maggio 2018 sempre a Casa Cava.
Al termine della cerimonia inaugurale è stato distribuito ai partecipanti il catalogo della mostra curato da Ursula Benvenuti.
La serata è proseguita con il bouffet di prodotti tipici toscani offerti agli ospiti da Piacenti Salumificio Toscano, Caseificio Nuovo e Tenuta Della Luia, che hanno accompagnato gli ospiti fino al concerto previsto serale con il gruppo musicale “Siena Jazz”, evento live offerto dalla Fondazione Vacchi.
Marco Spinelli, vice presidente della Fondazione Vacchi ha spiegato come è nata l’idea di realizzare questa rassegna culturale a Matera: “In occasione della nomina della città di Matera a capitale Europea della Cultura, in segno di scambio culturale con la città di Siena, altra candidata per il ruolo di capitale della cultura, la Fondazione Sergio Vacchi che ha sede presso il Castello di Grotti in provincia di Siena ha proposto di realizzare un progetto espositivo relativo alle opere del Maestro Sergio Vacchi presso questo prestigiosa sede di Casa Cava. La ricerca pittorica del maestro trova una delle sue massime espressioni in un ciclo di ritratti che Vacchi eseguì dagli anni 80 al primo decennio del 2000. Il progetto mira attraverso l’esposizione di sedici opere a far conoscere uno dei suoi cicli di maggiore tensione ed espressione artistica. Sergio Vacchi è considerato un protagonista dell’arte italiana ed europea fra metà novecento e primo duemila, dal “postcubismo” al “neoespressionismo”.
Nella sessantennale vicenda creativa pittorica di Sergio Vacchi (nato a Bologna il 1925 e morto a Grotti in provincia di Siena nel 2016, operante a Bologna fino al trasferimento a Roma all’inizio dei Sessanta e dal 1997 nel Castello di Grotti, presso Siena) si riscontra un succedersi di emergenze immaginative, connesse ma di volta in volta accentuatamente distinte, risolte in proposizioni tematicamente configurate in cicli, e sempre di un’espressività partecipativa vistosamente personale. Visioni e cicli pittorici che si connettono dialetticamente a molteplici momenti della ricerca artistica, quantomeno europea, fra metà del XX e primi due decenni del XXI: complessivamente in un percorso personalmente motivato che corre dal “postcubismo”, quale prima identità di formulazione linguistica, ad assai personali prospettive di “neoespressionismo”, sempre e più accentuatamente visionario. Attraverso un protratto intenso dialogo con capisaldi dell’immaginazione pittorica critica europea, da Bacon a De Chirico, da Dix a Ernst.
Il percorso di Vacchi si è sviluppato in una molteplice ma sempre straordinaria continuità di tensione di forte potenza espressiva: dal Concilio Vaticano II a Federico II di Hoehnstaufen, da Galileo a Leonardo, da Nostradamus a Proust, a Bacon; dialogo singolarmente culminante nella acuta introspezione psicologica operata nei numerosi analiticamente evocativi ritratti. Un’intensità incisiva che risulta soltanto in pochissimi altri protagonisti artistici fra secondo XX e inizio XXI in Europa.
E’ proprio nella serie di ritratti ad amici, personaggi della cultura e del mondo dello spettacolo da lui amati e ammirati (come ad esempio il ciclo interamente dedicato alla camaleontica Greta Garbo), che l’artista interpreta l’animo umano con un taglio profondamente personale ed emerge la capacità di Vacchi di mettere a nudo la psiche delle persone, mostrandone le tensioni e più intime emozioni, ed esaltandone le espressioni. Il tutto in modo assolutamente non convenzionale e lontano dal consueto realismo figurativo. Un lavoro unico nel suo genere, portato avanti insieme ad altri cicli per oltre 30 anni in cui affiora la complessità dei rapporti umani che l’artista ha saputo costruire fin da giovanissimo negli ambienti della letteratura (Moravia, Garboli, Maraini), del cinema (Ponti, Vittorio de Sica, Fellini), della filosofia (Garroni), della moda (Luisa Spagnoli), dell’arte (Morandi, De Chirico, Guttuso, Balthus), della critica (Arcangeli, crispolti, Briganti, Testori, Rose, Restany). Ne nasce uno spaccato di storia socio-culturale italiana della seconda metà del Novecento di inaspettata vivacità e densità emotiva.
La mostra è composta da sedici ritratti
Sir Laurence Olivier, 1990 Olio su tavola cm 98 x 70
Virginia Woolf, 2003, smalto e colori metallici su tela, cm. 69,5 X 49,5
Giovanni Testori, 1999, smalto su tavola di legno, cm. 119 X 92
Omaggio a Momi, ritratto di Francesco Arcangeli, 1988, olio su tela, cm. 100 X 90
Apocalisse in figura, Roberto Tassi e Vacchi, 1995, smalto su cartone, cm. 99,5 X 70
Giuliano Briganti, 1999, smalto su tavola di legno, cm. 120 X 92
Greta Garbo la signora delle camelie, 1996, smalto su tela, cm. 60 X 60
Greta Garbo, 1994, olio su tela, cm. 60 X 60
Ritratto secondo di una dea italiana, 2004, smalto su tavola di legno, cm. 86,5 X 65,5
L’ultima Garbo, 1999, smalto e colori metallici su legno, cm. 42 X 41,7
Ritratto di Eleonora Duse, 2004, smalto su tela, cm. 92,5 X 79,5
Marguerite, 1996, smalto e colori metallici su carta intelata, cm. 55 x 49,5
Marlene, 1992, smalto e colori metallici su tela, cm. 101 X 50
Ritratto di Giorgio de Chirico, 1985, olio su tavola di legno, cm. 36 X 34
Greta Garbo e il suo doppio, 2001, smalto su carta intelata, cm. 100 X 70
Greta Garbo e il suo maestro bis, 2001, smalto su carta intelata, cm. 100 X 65
Domenica 8 aprile 2018 a partire dalle ore 16,30 presso Casa Cava per la rassegna “La Basilicata incontra la Toscana”, si terrà la degustazione di vini tipici del territorio toscano mentre dalle 21,30 è in programma una jam session di “Siena Jazz” con i musicisti dell’Onyx Jazz Club di Matera.
La fotogallery dell’inaugurazione della mostra d’arte “I ritratti di Sergio Vacchi” (foto www.SassiLive.it)