Con due significativi eventi la Basilicata e la città di Matera, Capitale europea della Cultura 2019, renderanno omaggio a Costantin Udroiu, il grande ed eclettico pittore ed intellettuale romeno scomparso a Roma nel 2014 che tanto amò questa regione, scoprendola nelle sue singolari bellezze e dedicandole memorabili mostre in borghi e città. Il primo evento si terrà l’11 luglio 2019 ad Accettura (Matera), magnifico borgo immerso nel Parco delle Dolomiti Lucane famoso per la Festa del Maggio, un’antica tradizione che si svolge ogni anno tra la domenica di Pentecoste e il martedì successivo, quando dalla foresta, trainato da diverse coppie di buoi, viene trasportato un albero di agrifoglio, il più alto, per poi issarlo nella piazza del paese.
Constantin Udroiu, che di Accettura è Cittadino onorario, dedicò a questa antica tradizione un monumentale affresco di 180 mq, realizzato nel 1976 sulla facciata del municipio. Ma al Maggio di Accettura ispirò anche dipinti e xilografie, facendolo conoscere in tutta Italia e in Europa tramite le sue esposizioni d’arte e le sue conferenze. Appunto ad Accettura, l’11 luglio alle ore 17, verrà presentato il volume “Constantin Udroiu – I colori del cuore”, curato da Luisa Valmarin e Ida Valicenti, nell’ambito del Convegno “Udroiu in Lucania”, nel quale saranno relatori Alfonso Vespe, sindaco di Accettura, Luisa Valmarin, moglie dell’Artista e già titolare della cattedra di Lingua e Letteratura romena all’Università La Sapienza di Roma, Francesco Guida, docente di Storia dell’Europa Orientale, Luciano La Torre, presidente dell’Associazione “Arte per la Valle”, Ida Valicenti, ricercatrice presso l’Università di Bucarest, Antonio D’Alessandri, docente di Storia dell’Europa Orientale all’Università di Roma Tre.
Il secondo evento, invece, si svolgerà a Matera, città dove Constantin Udroiu in anni diversi tenne ben 8 mostre d’arte. Il 12 luglio, alle ore 19, sarà inaugurata nella Capitale europea della Cultura la mostra “I colori del cuore”, un’antologica di opere del maestro Udroiu. L’esposizione, allestita presso le sale del Circolo culturale “La Scaletta”, ente nato nel 1959 e dal 1980 riconosciuto Istituto culturale dal Mibac, resterà aperta fino al 21 luglio 2019 nel suggestivo Rione Sassi (Via Sette Dolori, 10). Al vernissage della mostra porteranno il loro contributo Mons. Pierdomenico Di Candia, Vicario generale dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina, Goffredo Palmerini, giornalista e scrittore, Luciano La Torre, presidente dell’Associazione “Arte per la Valle”.
Davvero commendevole, dunque, il tributo che la Basilicata rende in onore di Constantin Udroiu, artista poliedrico che in questa piccola e bella regione italiana realizzò alcune decine di mostre ed altri eventi d’arte, toccandone più volte, dal 1976 al 2008, diverse città e incantevoli borghi, lasciando sempre un’impronta significativa della sua cifra pittorica e della straordinaria personalità di intellettuale, sempre intento a gettare ponti di amicizia e di empatia culturale. In oltre trent’anni questi luoghi della Basilicata hanno conosciuto un Artista e un Uomo che ha profondamente operato nella vita culturale della regione, lasciandovi tracce d’arte e di relazioni umane evidenti e durature. Queste, dunque, le località lucane dove l’Artista ha lasciato un’incancellabile impronta: Matera, Accettura, Montescaglioso, Potenza, Satriano, Melfi, Genzano di Lucania, Bernalda, Metaponto, Montalbano Jonico, Ferrandina.
Di tali esperienze artistiche e del fecondo intreccio di relazioni amicali coltivato in Lucania dà peraltro ampio conto il volume biografico “Constantin Udroiu – I colori del cuore”, curato da Luisa Valmarin e Ida Valicenti, in corso di stampa, che sarà presentato prossimamente ad Accettura. Il volume, oltre alla dettagliata biografia, annota tutte le mostre tenute dall’artista, in Italia e in altri Paesi d’Europa, riporta alcune note di insigni critici sulla produzione artistica di Udroiu e una selezione ragionata delle opere del pittore nelle diverse tecniche – pittura ad olio, icona, affresco, pittura su cristallo, xilografia, acquaforte e acquatinta –, che pur nella sintesi riescono a dare la percezione dell’eccezionale versatilità dell’Artista, che spaziava dalla pittura sacra, secondo rigorosi canoni dell’arte bizantina, al profano dell’arte figurativa e contemporanea.
Del percorso artistico di Constantin Udroiu, in particolare riferito alla Basilicata, in occasione dell’80° compleanno dell’artista celebrato a Roma il 3 febbraio 2010 presso l’Accademia di Romania, con rara eloquenza parlò il Senatore a vita Emilio Colombo (Potenza, 11 aprile 1920 – Roma, 24 giugno 2013), uno dei Padri della nostra Repubblica nell’Assemblea Costituente, dal 1946 deputato per molte Legislature, più volte ministro, Presidente del Consiglio da 1970 al ’72, parlamentare e Presidente del Parlamento Europeo. In quella toccante cerimonia, che inaugurava una splendida mostra dell’artista, davanti ad emerite presenze accademiche e ad un pubblico qualificato e attento, il Sen. Colombo pronunciò un intenso intervento. Lo fece a nome personale e per conto della sua regione d’origine, la Basilicata.
Il Presidente Colombo espresse la sua gratitudine a Constantin Udroiu per l’amore che l’Artista nutriva verso la sua terra natale. Un amore talmente profondo per la Lucania da privilegiarla con una significativa messe di lavori monumentali e di eventi espositivi, con rilevanti riscontri culturali che avevano aperto intriganti scenari di dialogo artistico in un’Europa ricca di sfaccettature e di antica sapienza. Dell’Uomo, oltre che dell’Artista, il Presidente Colombo non mancò di tessere le lodi – presenti l’Ambasciatore di Romania, Razvan Rusu, e il direttore dell’Accademia di Romania, Mihai Barbulescu – per la dolorosa esperienza di dissidente politico durante il regime comunista, che lo privò di dieci anni di libertà. “Ma, ora che la Romania è a pieno titolo anche politicamente in Europa, la comunanza tra le culture italiana e rumena fa crescere il richiamo forte alla matrice culturale, alla latinità dei nostri Paesi”, concluse il Presidente Colombo, rivolgendo gli auguri all’insigne ottuagenario.
Constantin Udroiu era nato a Bucarest il 3 febbraio 1930. Intellettuale di spicco della Romania, studiava Belle Arti all’Università di Bucarest quando, nel 1954, venne arrestato dal regime comunista per dissidenza politica e condannato. Era un testimone vivente dei princìpi di libertà e di democrazia, affermati e pagati a caro prezzo con una condanna a 22 anni di prigione, sofferti con un decennio di dura carcerazione, fino al 1964, quando venne rilasciato a seguito del nuovo clima politico nei Paesi d’oltre cortina, dopo il XX Congresso del Partito Comunista Sovietico. Giunto in Italia per la sua prima mostra all’estero, nel 1971 al Teatro Civico di Sassari, inaugurata dall’allora Presidente della Camera Sandro Pertini, restò nel nostro Paese girando in lungo e largo le vie dell’arte bizantina, specie nel Meridione. Intensa la sua frequentazione dell’Europa – Svizzera, Francia, Spagna, Grecia, Olanda, Portogallo – dove ha portato con grande successo la sua produzione artistica ma anche la competenza accademica, partecipando a seminari e convegni promossi da prestigiosi atenei con proprie comunicazioni.
Gran maestro dell’arte bizantina, Constantin Udroiu è stato uno dei più fecondi artisti della diaspora romena che ha mantenuto, nella sua produzione artistica, un posto centrale all’icona bizantina e alla propria romenità. Tra le sue mostre personali, oltre 200, moltissime in Italia, le più significative all’estero sono state allestite a Parigi, Lutry, Avignon, Amsterdam, Bordeax, Carpentras, Atene, Barcellona, Lisbona e, dopo la caduta del regime comunista in Romania, a Targoviste e Cluj Napoca. Le sue opere, contrassegnate da un tratto inconfondibile e dall’accesa brillantezza dei colori, sono esposte nei musei di molte città in Romania, Francia, Portogallo e Italia, e in numerosissime collezioni pubbliche e private, in diversi Paesi del mondo.
Le sue icone e gli affreschi monumentali rivelano la bellezza e la spiritualità profonda presente in questa difficile arte secolare, le cui tecniche ed i rigorosi canoni solo a pochi grandi Artisti è dato conoscere e disporne la padronanza. D’altronde l’arte di Constantin Udroiu partiva da un principio chiarissimo: “Considero il Bizantino Rumeno come il principale punto di partenza per un pittore rumeno. Sono infatti legato intimamente alla tradizione culturale del mio paese. L’arte senza un obiettivo è un postulato illusorio che non accetto. La metafora si sostituisce alla concretezza nell’ordine delle astrazioni; è lo strumento che riflette istantaneamente il concreto”. La Romania democratica lo ha risarcito delle sofferenze della lunga detenzione e del successivo “esilio” dal suo Paese durato fino alla caduta del regime nel dicembre 1989, con una rilevante considerazione artistica e personale, manifestata con la presenza dell’Ambasciatore in tutte le mostre che ha tenuto in Italia. Era membro del Senato dell’Accademia Internazionale d’Arte Moderna. E’ scomparso il 26 aprile 2014, a Roma, dove dal 1975 viveva con la moglie Luisa Valmarin.