Riceviamo e pubblichiamo una nota del poliedrico artista materano Franco Di Pede nella quale viene denunciato lo stato di abbandono e degrado in cui si trovano alcune opere realizzate per la città di Matera.
E la chiamano città d’arte.
È da diversi anni ormai che lo scultore materano Franco Di Pede, una biografia importante e un curriculum internazionale alle spalle, richiama l’attenzione delle Istituzioni locali (che hanno l’obbligo di tutelare l’immagine della città e i beni culturali dell’arte) su una irreale «disattenzione».
Nel 1961, Franco Di Pede e Luigi Guerricchio risultarono vincitori del Concorso Nazionale in virtù della legge 9-7 del 1949 – n. 717 opere di abbellimento per uffici pubblici, nel caso specifico l’Ospedale Civile
di Matera progettato dal compianto ing. Emanuele Plasmati.
Luigi Guerricchio realizzò le opere per la biblioteca, oggi trasferite al nuovo Ospedale “Madonna delle Grazie” mentre al Di Pede furono assegnate le opere per la Cappella, e cioè: il fonte battesimale,
l’acquasantiera e la Via Crucis. Di Pede ci tiene a ricordare che le sue opere furono eseguite nel laboratorio di ceramica dei f.lli Gaudiano a La Martella.
Purtroppo, tali opere, sono attualmente esposte al vandalismo di devastatori senza scrupoli.
Tra l’altro, Franco Di Pede in passato si è occupato anche della realizzazione presso la Scuola dell’Infanzia di via delle Cererie di opere dedicate al burattino di Collodi, e della scultura monumentale che abbellisce l’atrio della Scuola Elementare di via Lazazzera, su disegno del maestro B. Rossi di Milano, purtroppo queste succitate opere sono in condizioni precarie e meriterebbero maggiore attenzione da
parte del Comune. In fine Di Pede deunzia lo sfregio all’arte e alla cultura non solo materana ma nazionale e internazionale.