Domenica 14 aprile 2019 alle ore 17.30 nella Chiesa rupestre di Sant’Antonio Abate in via Sant’Antonio Abate nei Sassi di Matera è in programma l’inaugurazione della mostra d’arte con le sculture di Giuseppe Gentili e i dipinti di Franco Morresi a cura di Arte per Le Marche in collaborazione con l’Associazione Patrimonio Rupestre. La mostra resterà aperta fino al 30 aprile 2019.
Nel più antico insediamento umano del mondo, incastonata fra terra e pietra un gioiello, come la chiesa rupestre di Sant’Antonio Abate, accoglie nell’anno della Cultura Europea 2019 una mostra di forte impatto emotivo dal titolo La Passione a Matera 2019, sculture di Giuseppe Gentili e dipinti di Franco Morresi. La mostra vuole essere un omaggio iconico alla bellezza, oltre il tempo, di Matera che è stata l’ispirazione e il proscenio del set cinematografico di due film Il vangelo secondo Matteo di Pasolini e La Passione di Mel Gibson. Tanto le opere, sofferte stringate essenziali del ferro e del bronzo nelle mani dello scultore Giuseppe Gentili rappresentano l’ultimo Povero Cristo celebrato dal cineasta Pasolini, quanto il rosso del sangue profuso a quattro mani su tele in acrilico dal pittore Franco Morresi celebrano l’opera di Mel Gibson. E’ la passione dell’Uomo per l’Uomo, del primo Uomo che a Matera vive, dell’Ultimo che con Cristo risorge e la passione dei due artisti, che nell’arte sempre vivono, ad essere celebrata, come unicum inciso su pietra, rupestre e apotropaica quale è Matera. Due artisti diversi, eppure complementari, che hanno segnato il contemporaneo nella ricerca estenuante dell’arte. Giuseppe Gentili, un cavaliere romantico fino alla fine, scevro da ogni condizionamento ha sempre cercato l’Assoluto, piegando se stesso e la materia alla forma del proprio credo. Originale nel creare arte sempre dal pensiero alla materia. Antesignano prima nel recupero e nel plasmare ed animare il ferro, poi forgiandolo nel fuoco, fino alla forma, fino alla bellezza! Numerose le sue performances e le esibizioni di carattere e di sostegno sociale. Una fra tante, quando donò il suo messaggio con l’opera “Un’Aquila per L’Aquila” alla popolazione della città de L’Aquila ferita dal terremoto. Un artista unico che ebbe l’onore di essere apprezzato dai grandi come Fellini e finanche dal mitico Charlie Chaplin, che acquistò due delle sue prime opere. Franco Morresi è un artista gentile, mite, eppure incisivo nel suo tratto espressionista e presente alla Biennale di Venezia del 1982. Premiato a livello internazionale come espressionista di grande talento, ha ottenuto a Pompei proprio con la sua Via Crucis il primo premio Arte Sacra 2005 ricevuto proprio direttamente dalla mani di Papa Giovanni Paolo II. Una Via Crucis che, ancor prima di renderti conto di cosa si stia guardando, ti pervade: una sensazione di sangue che tutto intride o meglio tutto dissolve. Solo le linee di contorno dei corpi, nere come la morte, restano fuori da questo dissolvimento per parlarti di dolore e di donazione. Il rosso è vivo, non è il sangue rappreso di una ferita antica, è il sangue vivo che parla di vita e capisci che i corpi si dissolvono in esso come vita nella vita. A un anno dalla scomparsa dello scultore Giuseppe Gentili (16 aprile 2018) e a quasi due da quella del pittore Franco Morresi (21 agosto 2017) con questa mostra l’associazione Arte per le Marche vuole rendere omaggio a due artisti che hanno vissuto con integrità, talento e dedizione assoluta tutta la loro vita per amore dell’arte. La mostra gode del Patrocinio Matera 2019, Città della Cultura Europea, nonché Patrimonio dell’Umanità. La mostra è concessa dal Reverendo Don David Mannarella in qualità di Presidente dell’Istituto Diocesano per il sostentamento del clero della diocesi di Matera Irsina.