Sabato 23 e Domenica 24 marzo dalle 10,30 alle 13 e dalle 15 alle 18,30 a Laurenzana si potrà visitare l’installazione fotografica di Francesco La Centra e Claudio Bernardi nell’ambito delle giornate Fai di primavera a cura della Delegazione FAI Potenza.
Si tratta di un esclusivo ed emblematico che narra il percorso della produttività lucana dai suoi esordi attraverso l’archeologia industriale.
“L’Antica Filanda De Rosa è ubicata nel Comune di Laurenzana nella Provincia di Potenza sin dalla sua fondazione nell’immobile originario di fine’800 di proprietà della Famiglia, adiacente la piazza a sud del paese denominata Largo Fiera, luogo designato agli scambi commerciali fin dall’antichità, diramandosi dalla Via Largo Fiera, nei tipici vicoli I II e III il “Borgo Azienda” concepito con diversi magazzini e locali speciali disposti ad arcipelago intorno al nucleo produttivo, rimasto inalterato con i sui macchinari e le sue attrezzature allocati nella forma originaria, con numerosi reperti e tutti gli arnesi utilizzati nella operosità deputata alla trasformazione della lana, dalla tosatura al filo di lana, dalle trame leggere ai pesanti tessili. Uno scrigno che detiene tutto il fascino di una storia non recente.”
La storia
La Filanda de Rosa venne Fondata a Laurenzana agli inizi del ‘900 da Michele De Rosa nato a Nocera Inferiore (SA) nel 1886, noto centro Campano nell’800 per le “Manifatture Cotoniere Meridionali” che hanno segnato la storia dell’industria tessile in Italia, i luoghi da cui proveniva la rinomata tradizione dei filati da quelli più ordinari fino alle fibre più nobili come lino e seta, dalla terra Borbonica giunse in Basilicata agli albori del ‘900 con il suo bagaglio di compentenze e l’entusiasmo imprenditoriale, fortemente motivato dalle promettenti risorse del territorio ricca materia prima, pascoli e greggi utili alla trasformazione in filati e tessuti di lana, nonché dalle richieste di mercato della popolazione che prediligeva tessuti in lana, per il ben noto clima rigido delle alture appenniniche.
Michele nel suo passaggio in Lucania attraversò comuni interni e fiorenti per l’epoca, quali Moliterno, Pietragalla, in cui impiantò altre Filande con i macchinari risalenti a fine ‘800 dotati di un sistema di trasmissione a cinghia, trasportati su carri che giunsero dalle industrie di Biella, tra i pochi esemplari ancora oggi esistenti in Italia.
Successivamente le produttività venne concentrata solo a quella di Laurenzana.
All’ inizio degli anni ‘20 la Filanda di Laurenzana iniziò la sua attività, dapprima con una gestione familiare, le cui mansioni erano affidate ai vari componenti, ognuno per attitudini e competenze, per poi assumere altro personale e far fronte alle richieste di mercato, divenendo nel tempo competitiva per l’eccellenza dei prodotti e delle manifatture.