Per otto mesi la grande mostra Pasolini a Matera. Il Vangelo secondo Matteo cinquant’anni dopo. Nuove tecniche di immagine: arte, cinema, fotografia è stata la protagonista principale nelle sale del Museo nazionale d’Arte medievale e moderna della Basilicata – Palazzo Lanfranchi.
Per dare spazio al grande racconto che il Comune di Matera, il Comitato Matera 2019 e la ex Soprintendenza per i beni storici, artistici e etnoantropologici della Basilicata hanno voluto dedicare – con il sostegno della Regine Basilicata – al capolavoro del regista friulano, che ha contribuito a far conoscere la Città dei Sassi in tutto il mondo, lo scorso luglio abbiamo voluto scompaginare il consueto allestimento delle importanti collezioni conservate nel Museo, modificando sensibilmente il numero delle opere esposte e modificandone l’ordine.
Chiusa con straordinario successo (oltre 35.000 visitatori) il 12 aprile u.s. la mostra, il personale di Palazzo Lanfranchi si è dedicato al riordinamento del Museo, secondo un progetto scientifico elaborato negli scorsi mesi.
E sabato 25 aprile, nella cornice dei festeggiamenti del 70° anniversario della Liberazione, “La Storia più bella”, alle ore 19.00, a Palazzo Lanfranchi sarà presentato al pubblico il nuovo ricchissimo allestimento delle cinque sale dedicate alle sezioni Collezionismo e Arte Contemporanea, che cambiano completamente assetto in un nuovo percorso ostensivo che restituisce, oltre all’importanza e alla qualità delle opere conservate, anche l’attività di ricerca del Museo.
Nella sezione dell’Arte contemporanea per la prima volta trovano posto trentaquattro raffinati dipinti di Angelo Brando – pittore lucano nato a Maratea nel 1878 e formatosi all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, dove poi visse fino alla morte avvenuta nel 1955 – allestiti cronologicamente, secondo un criterio già sperimentato al momento dell’esposizione successiva all’acquisto delle opere nel 2007. I dipinti, di proprietà del MiBACT, saranno il nucleo centrale della futura Pinacoteca De Lieto di Maratea.
Completamente rivisitata la sezione dei dipinti di Carlo Levi. Sono esposti, infatti, in ordine cronologico, ben cinquantasette ritratti che si scalano tra il 1928 e il 1973.
La nutrita serie – nella quale spiccano i volti di Giuseppe Di Vittorio, Giorgio Amendola, Leone Ginzburg, Nello Rosselli, Ernesto Rossi (grandi protagonisti della lotta di Liberazione), Rocco Scotellaro e una serie di Autoritratti – aiuta a comprendere il percorso stilistico del pittore, scrittore e intellettuale protagonista del Novecento, oltre che a leggere uno spaccato della storia del Mezzogiorno e in generale del nostro Paese, con particolare riferimento alle vicende del fascismo, della guerra e della Resistenza.
Al centro del nuovo ordinamento del Museo è la diversa esposizione delle opere della Pinacoteca d’Errico nelle tre grandi sale ad essa destinate, elaborata anche in riferimento alle ricerche svolte dalla ex Soprintendenza, in collaborazione con l’Università degli studi della Basilicata, in occasione della recente mostra dedicata alla figura di Camillo d’Errico Le passioni di un collezionista, tenutasi negli scorsi mesi a Palazzo San Gervasio e soprattutto al Catalogo della stessa che presto sarà presentato a Matera (il progetto e le ricerche sono stati curati da Marta Ragozzino e Elisa Acanfora con Mauro Vincenzo Fontana e Silvia Padula, con il contributo di giovani studiosi dell’Università di Basilicata e del personale della Soprintendenza).
Il nuovo allestimento della sala centrale replica infatti, con piccoli aggiustamenti, quello della splendida Galleria di Camillo d’Errico nel palazzo di famiglia in Corso Manfredi a Palazzo San Gervasio, descritta per la prima volta dal sac. Michele Spezzacatene nel 1857 e ricostruita ipoteticamente, a metà degli anni ’90 del secolo scorso, da Giulio Manieri Elia sulla base di una antica fotografia di una delle pareti della galleria e del catalogo compilato nel 1931 dal funzionario della Soprintendenza per le antichità e l’arte del Bruzio e della Lucania Alfonso Frangipane.
Davanti ai nostri occhi si squadernano sontuosi i dipinti della quadreria d’Errico, quelli che Camillo riteneva più importanti e che si illudeva fossero stati realizzati dai grandi maestri del passato (tra i quali Tiziano, Caravaggio ed il Guercino), posizionati sulle pareti della sala centrale, per la prima volta doppio ordine e secondo le sue stesse “passioni” e convinzioni. In tutto sono esposte 118 opere di contro ai 60 dipinti del precedente allestimento cronologico.
Subito dopo, fino alle ore 22.00, in Piazza Pascoli, happening sulla “Storia più bella”: sulla facciata di Palazzo Lafranchi, in collaborazione con il Comune di Matera, saranno proiettate immagini collegate alla lotta per la Liberazione, all’antifascismo, alla Resistenza, alla libertà, ai diritti e alla solidarietà.
La selezione e l’elaborazione grafica/creativa delle immagini sono a cura di Mauro Bubbico e Felipe Risco. La proiezione sarà accompagnata da una colonna sonora in tema: selezione musicale e re-mix a cura di Dj Murk.